Finalmente il sequel tanto desiderato di "They took him." che io non volevo fare ma che mi è stato chiesto da un po' di persone. C'erano due possibili modi di scrivere questo sequel, il modo peggiore, quello in cui a narrare non è più Steven, per il motivo che potete immaginare. Ed il modo migliore, dove Steven é ancora in grado di raccontare dal suo punto di vista.
Due strade: la morte e la vita.
Ed io ho deciso di scrivere una via di mezzo.
Enjoy! ;)-
-
-
-
"Aaaah!" Urlò improvvisamente Steven, saltando in posizione seduta e scuotendo la testa.
Cos'è... Successo?
Afferrò il suo braccio, ma il polso non era più slogato e non c'era più sangue, nessun simbolo. Stava sbattendo follemente le palpebre, come se fosse appena emerso dall'acqua dopo una nuotata nell'Artico, tremando orribilmente dal freddo.
Ritraendosi da questa, Steven realizzò che la superficie sotto di lui gli era familiare, e non in una maniera confortante -- ma era fatta come la pelle di una Gemma, fredda e dura e liscia. Diamante Bianco lo stava tenendo vicino al suo viso, guardandolo con curiosità; lo scintillio nei suoi occhi lo fece ritrarre.
"Hai detto qualcosa, Steven?"
Afferrandosi la testa fra le mani, Steven si ritrovò perfino insicuro sul fatto di aver parlato o no. Stava sognando? Come era arrivato lì? Dov'erano Danbrunite e Apatite, le uniche gemme del Pianeta Natale che aveva avuto la possibilità di conoscere?
Parlò lentamente, la bocca che si muoveva meccanicamente. "Io... Non riesco a ricordare, M-Mio Diamante. Stavo... Dormendo?"
Diamante Bianco si accigliò alle sue parole, indossando quella sua espressione pensierosa che ormai gli risultava così dolorosamente familiare. Gli occhi di lei lo colpivano come fossero una frusta di ghiaccio, tutte le volte.
"Direi il contrario. Stai dormendo in questo momento - stai morendo, in realtà."
"O-oh..." Disse Steven. Che altro poteva rispondere?
Lei lo studiò con sguardo scettico, e lui cominciò a sentirsi più lucido, strofinandosi il polso, ricordandosi com'era stato il dolore provocato dal marchio a forma di diamante impresso sul suo braccio. Poi posò la mano sulla sua Gemma, e si ricordò come stava morendo. Anche nel sogno, era irrimediabilmente crepata.
"Non sei l'unico che riesce a comunicare attraverso i canali della mente." Disse Diamante Bianco nel suo tono gelido, facendolo sussultare. "Temo sia l'unico modo in cui possa parlare con te al momento - ormai sei arrivato sulla Terra."
Se il cuore avesse potuto uscirgli dal petto, l'avrebbe fatto. Di cosa stava parlando? Sulla Terra? Ma allora era successo davvero... tutto quanto.
Diamante Bianco alzò un sopracciglio, esaminando la sua espressione attonita. "Davvero, Steven, non ti sarai dimenticato tutto quanto? Ti ho permesso di tornare sulla Terra - a patto che tu sia sopravvissuto, è chiaro. È sempre lo stesso vecchio gioco - lasciare che le pedine si muovano per prime. Non hai prestato attenzione?"
Piegò la testa, e Steven si sentì restringersi sotto il suo sguardo pungente. "Nonostante tu sia effettivamente riuscito a sorprendermi, vedo che sei quasi morto nella caduta? Se mi avessi detto fossi così debole, avrei provveduto per un viaggio più comodo. Hai davvero bisogno di smettere di buttare via la tua vita in modo così sconsiderato." Sulle sue labbra si formò l'ombra di un sorriso: lo stava prendendo in giro.

STAI LEGGENDO
It's okay.|| Steven Universe
FanfictionIt wasn't okay. Diventerà probabilmente una raccolta di one-shots su Steven Universe, ma potrebbe anche essere la storia di come sono andati in pezzi.