Non appena si abbassa una pedana "occhi di ghiaccio" avanza trascinandomi con se, decido di seguirlo anche se senza convinzione. L'interno è enorme, resto lì, al centro della stanza a bocca aperta, mantenendomi a stento in piedi, mentre "occhi di ghiaccio" va verso i comandi <<Hey Arnie, sono io, Gilbert, sono tornato>> sento dire da "occhi di ghiaccio", subito dopo una voce metallica, meccanica risponde <<Ben tornato signor Gilbert>> <<Senti Arnie avrei bisogno di una postazione in più, abbiamo ospiti>> continua sorridendo "occhi di ghiaccio"/Gilbert, Gilbert... Quindi è così che si chiama... beh, è carino come nome, non appena finisce la frase non so come, ma spunta una poltrona da terra, accanto a quella già presente nella zona dei comandi <<È la signorina Eveleen?>> domanda la voce metallica di Arnie <<Si, è tornata>> afferma Gilbert, in tutto questo io me ne sto lì non capendo niente di tutto quello che sta succedendo, così intervengo <<Ehm, scusate se disturbo, ma io non mi chiamo Eveleen...>> Gilbert si gira sconcertato, come se avessi appena bestemmiato <<Non dire quel nome!>> <<Ma lui l'ha detto!>> dico indicando i comandi, pensando che la voce di Arnie venisse da là <<Si, ma Arnie è un sistema operativo, non accade nulla se pronuncia nomi pericolosi, se invece a pronunciarli siamo noi, succedono cose brutte>> dice rimproverandomi Gilbert <<Quindi tu non ti chiami Gilbert!?>> domando sottolineando il suo nome, di tutta risposta lui corre verso di me come un forsennato a tapparmi la bocca <<Non pronunciare mai più nessuno dei due nomi! Hai capito?>> faccio cenno di si, dato che la sua mano mi sta tappando la bocca, e lui mi lascia rendendosi conto di sembrare un pazzo psicopatico, così vado zoppicando verso una delle due poltrone e mi accomodo. Gilbert mi segue sedendosi accanto a me <<Forza Arnie! Si parte!>> esclama fingendo felicità <<Signor Gilbert, mi dispiace disturbarla, ma c'è un problema>> se non avessi saputo che fosse la voce metallica di un sistema operativo chiamato Arnie, avrei scommesso che ci fosse una sfumatura di preoccupazione <<Quale Arnie?>> domanda agitato <<Guardi lei stesso>> dice mentre scende dall'alto uno schermo che ci mostra tra gli alberi quei tizi incappucciati intenti a raggiungerci nella maniera più veloce possibile, vedo mutare l'espressione sul volto di Gilbert da più o meno rilassata, al massimo dell'agitazione. Inizia a maneggiare i comandi della navicella senza sosta, ad un certo punto si gira verso di me dicendomi <<Allaccia la cintura>> appena finisce la frase decolla, in questo modo mi ritrovo attaccata alla poltrona per miracolo, con le ferite che prendono a sanguinare più velocemente, BANG BANG, due spari dritti nella navicella, sicuro <<Signore, uno dei due spari ha colpito il serbatoio, stiamo perdendo carburante>> dice "preoccupato" Arnie <<Ci penso io, prendi il comando della nave Arnie>> non ho la più pallida idea di cosa significhi quel "ci penso io" ma sono assolutamente preoccupata per lui. Non appena Arnie inizia a guidare la navicella, in pratica il pilota automatico, Gilbert si alza e va verso la porta, mi giro d'istinto per seguirlo con lo sguardo, ma capisco troppo tardi quello che ha intenzione di fare, preme un pulsante accanto alla porta facendola aprire e facendomi pentire ancora di più di non aver allacciato la cintura, mentre lui resta perfettamente aggrappato alla porta, all'improvviso stacca una mano iniziandola a muovere verso un punto della nave all'esterno, le cose però non vanno come previsto, BANG, un altro sparo, stavolta con più mira, colpisce in pieno la spalla di Gilbert, istintivamente provo ad alzarmi per aiutarlo dimenticandomi di reggermi a stento in piedi normalmente, ma vengo bloccata da una cintura che pochi secondi prima non c'era <<Non le conviene signorina Eveleen, e lui non ne sarebbe contento se la lasciassi andare>> mi dice Arnie con una sfumatura di dispiacere, così mi limito a non distogliere lo sguardo da Gilbert che nel frattempo ha perso la presa e si ritrova appeso alla navicella, pienamente esposto a qualsiasi colpo di pistola, non so come ma Arnie può creare qualunque cosa, così c'era una specie di mano meccanica vicino alla porta, che afferra Gilbert dalla schiena per riportarlo dentro e chiude la porta con lo stesso pulsante usato per aprirla. Non distolgo lo sguardo, ho la sensazione che se l'avessi fatto sarebbe morto, non so perché, comunque lui se ne sta lì a terra, ansimante, e con la spalla sanguinante, stacco la cintura nonostante Arnie continuasse a dire con la sua voce metallica "no signorina Eveleen, stia seduta, la gamba potrebbe peggiorare" e mi alzo, mi reggo a stento in piedi ma ci sono, nel frattempo Gilbert si è accorto di me così prova a rialzarsi, ma non l'avevo ancora visto così scosso, nonostante ne avessimo passate tante, mi sento una stupida ma inizio a "correre" verso di lui al mio massimo che posso, mi accascio a terra accanto a lui e lo abbraccio, lo abbraccio talmente tanto forte che mi dimentico totalmente della ferita alla spalla, mi sento decisamente una stupida, ma non so in che modo mi sono affezionata a lui, e credo un po' anche lui dato che ricambia il mio abbraccio.
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I Superstiti
FantasyMckenzie Wilson, una semplice ed imbranata ragazza da college, si ritrova catapultata in un'altra realtà dopo il suo brusco incontro con un ragazzo, che si rivelerà il motivo di tutti i suoi guai.