Io e Nathan siamo in aeroporto.
Ancora poco e saremo a Parigi.
Non avevo mai fatto un gesto così forte per qualcuno, spero che Nathan capisca quanto é importante per me tutto questo, quanto mi sono sforzata per organizzare questo viaggio.
- Ancora non riesco a crederci! Grazie infinite Crocerossina. -
Forse per lui sono solo un'amica. Da quando sono tornata dall'ospedale é come se il nostro rapporto si fosse congelato.
Non riesco a capire quello che prova, prima sembrava attratto, ora si comporta da amico.
Dopo un'ora e mezza, arriviamo a Parigi. Non appena scendo dall'aereo faccio un respiro lunghissimo. L'aria di Parigi é uguale a qualsiasi altra città, ma non per me.
Ho sempre amato Parigi e la sua atmosfera. Respirare la sua aria, mi riempie di gioia, mi trasmette serenità e ottimismo.
- Che succede? Da quando siamo scesi dall'aereo non hai detto una parola. -
Nathan non sa quanto amo Parigi.
- Nulla, sono solo felice. -
Arriviamo in Hotel e qui iniziano i problemi. Io avevo prenotato una camera matrimoniale, ma ora non mi sembra più una grande idea.
La receptionist ci chiede i documenti e se va bene la camera matrimoniale.
Non le rispondo, non so cosa pensi Nathan, non so se sia d'accordo.
- Certo, la camera matrimoniale va bene, sempre che per te non sia un problema Giselle. -
Ha un accento francese perfetto. Il mio é scolastico e si capisce che ho studiato questa meravigliosa lingua a scuola.
- Certo, va bene. -
Deve aver vissuto in Francia per un po', altrimenti non si spiega il suo accento.
Prendiamo le valige e saliamo in camera.
È una stanza piuttosto ampia, luminosa ed, essendo l'hotel vicino alla Tour Eiffel, dalla nostra finestra la vediamo, erigersi in tutta la sua bellezza.
In molti la sottovalutano, definendola solamente un ammasso di ferro.
Ma pensare alla sua utilità in passato, per me, non fa altro che conferigli un aspetto ancora più affascinante. Di notte poi é come se prendesse vita, é la stella Cometa di Parigi, il sole della Francia.
- Giselle, ti stai forse pentendo di essere venuta qui con me? -
La voce di Nathan mi riporta alla realtà.
- Come? No, ci mancherebbe. Sono solo stregata dall'atmosfera di questa città. -
- Vuoi riposarti un po' o preferisci uscire subito? -
Nathan non mi conosce bene.
Ho pianificato già tutto, minuto per minuto. Quando si viaggia non bisogna perdere tempo, ma godersi appieno tutto.
- Usciamo! Non ho intenzione di stare chiusa in una camera di albergo, quando fuori c'é PARIGI! -
Mi sorride e si avvicina.
- Ho come l'impressione che questo viaggio non sia stato solo una sorpresa per me, ma anche un regalo a te stessa. -
Continua a sorridermi e capisco che le sue parole non hanno nulla di offensivo, ma solo un'aria scherzosa.
- Hai ragione, questa città mi stordisce. Mi dimentico di tutto il resto. Ma non di te. Se ti ho fatto questa sorpresa é perchè voglio condividere con te questa splendida città. -
Sono stufa di trattenermi, di essere "la ragazza che aspetta". Mi avvicino ancora più a lui, gli circondo il collo con le braccia e gli poso le labbra sulle sue. Certo non sono sicura di me, ma tutte queste emozioni non possono essere sprecate.
Le nostre labbra si sfiorano e si cercano. Aspettavo questo bacio da tanto. Nathan mi mette le braccia attorno alla vita e mi stringe a sé.
Le sue labbra si aprono lentamente e le nostre lingue si incontrano. Il bacio cresce e da lento e dolce che era, diventa più passionale.
Il mio cuore batte all'impazzata, il respiro si fa veloce e l'unica cosa a cui penso é essere tra le sue braccia.
- Giselle, non sai quanto desideravo baciarti, tenerti stretta e assaggiarti di nuovo. Ma se non usciamo ora credo che passeremo la serata proprio qui. -
Mi sussurra all'orecchio e il suo respiro caldo mi fa venire la pelle d'oca.
- Nathan, perchè non mi hai più baciata? In questi ultimi giorni sei stato freddo e distaccato? -
Non posso far finta di nulla, devo sapere cosa gli passa per la testa.
- Mi hai raccontato di Jack, di quello che é successo, di come ti sei sentita. È sempre stato lui a prendere l'iniziativa e tu accettavi passivamente ogni suo gesto. Ho pensato che se invece io avessi aspettato, prima o poi saresti stata tu ad esporti. Non voglio rischiare di forzarti. Sarai tu a scegliere, sarai tu a baciarmi e sarai ancora tu a spogliarmi, quando e se mai sarai pronta a farlo. Non voglio in alcun modo spingerti a fare cose che non hai voglia di fare. -
Mi manca il respiro. Non sono abituata a tanta sincerità e ancor meno ad essere io a prendere l'iniziativa, ma ha ragione, le sue parole non fanno altro che dimostrarmi quanto questo uomo sia sensibile e meraviglioso.
Potrei baciarlo per sempre, così decido che la miglior risposta che io possa dare non é a parole.
Lo stringo ancor di più a me e lo bacio. Lo bacio come mai ho fatto prima, lo bacio come se in questo gesto ci fosse racchiuso tutto il mio amore e la mia gratitudine.
- Andiamo adesso. - Mi infilo una giacca e usciamo.
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Il fuoco negli occhi
Любовные романыUna ragazza come tante, divisa tra il lavoro, il volontariato, gli amici e la famiglia. Due grandi passioni: la fotografia e Black, il suo alano. Giselle é una ragazza di 24 anni, ottimista e sempre pronta a cogliere le cose belle della vita. Una gi...