Capitolo cinque

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"È stato rilasciato." ringhiò Malfoy tirando un calcio alla sedia e facendola cadere

"Cosa?" chiese sconvolto Harry "ma - no, non è possibile. Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per catturarlo."

"A quanto pare non abbiamo abbastanza prove per trattenere Macmillan in centrale." disse il biondo passandosi la mano tra i capelli nervosamente

"Quindi?" chiese il corvino guardando gli uomini riuniti a cerchio intorno al tavolo "quindi è tutto finito." rispose Ron appoggiando la schiena alla sedia

"Possiamo - trovarcele da soli delle prove." propose Zabini creando confusione nei propri colleghi

"Spiegatevi meglio." chiese Thomas sporgendosi verso di lui con fare curioso

"Sentite, capisco che qui siamo poliziotti, ma sappiamo anche che la legge non sempre fa il suo dovere." prese un respiro profondo, assicurandosi di avere la loro completa attenzione "incastriamo Ernie Macmillan."

"Mi faccia capire bene." Ron fu il primo a parlare dopo una lunga pausa di sguardi sconvolti e menti che vagavano già alla ricerca di qualche piano contorto "lei vorrebbe che creassimo delle finte prove per incastrare un uomo di cui - inoltre -, non siamo nemmeno certi la colpevolezza: è esatto?"

"È esatto." confermò il mulatto incrociando le braccia al petto "questa sarebbe la via più semplice."

"E quella difficile?" chiese Seamus sedendosi al fianco di Harry il quale, era da un bel po' immerso nei suoi pensieri

"Trovare delle vere prove che possano assicurarci che la pista da noi seguita sia corretta."

"Dovremmo tornare a New York, allora." propose Ron per poi guardare il migliore amico "tu cosa ne pensi, Harry?"

"Mh? Cosa - cosa ne penso riguardo...?"

"Riguardo la faccenda. Merlino, ci stai ascoltando?" domandò sbalordito il rosso e il corvino scosse leggermente la testa "si, scusa. Stavo pensando."

"A cosa? Se si può sapere."

"Non si può." concluse il corvino alzandosi e infilando le mani nelle tasche "comunque... dovremmo prepararci per tornare. Qui ad Abu Dhabi non abbiamo più nulla da fare e, se vogliamo incastrare Macmillan, abbiamo bisogno di aiuto."

"Aiuto?" chiese curioso Seamus ed Harry ghignò "si, aiuto."

***

"Harry!" sorrise felice la mora e strinse forte tra le braccia il suo migliore amico. Quando gli occhi marroni di lei guizzarono dietro la figura del corvino, si staccò incuriosita "e loro?"

"Loro due sono i miei capi - Draco Malfoy e Blaise Zabini - mentre gli altri  miei colleghi." spiegò Harry affiancandosi alla donna

"Oh." commentò solamente per poi annuire e rientrare in casa dicendo solamente 'entrate'. L'appartamento della mora non era molto grande, ma accogliente. Un classico salottino, una piccola cucina, un bagno, una camera da letto e lo studio... nulla di eccessivo insomma - tranne la miriade di libri che occupavano 3/4 della casa -.

Entrarono nello studio della mora, la quale sorrise dolcemente e sedette sulla scrivania "allora" incominciò "cosa vi serve?"

"Prima di tutto, vorremmo delle spiegazioni, Potter." disse Malfoy guardando il collega

"Giusto", si schiarì la voce il più giovane "lei è Hermione Jean Granger. Se ti serve un falso, di qualsiasi tipo, lei riesce a fabbricartelo. Si è laureata ad Harvard come la migliore del suo anno: insomma è una piccola genietta."

Just a Game - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora