Come potete ben immaginare, Cameron e Hermione parlarono per molte ore: lui le raccontò di come al suo primo anno l'intaglio del Magicospino lo chiamò a sé sollevando la sua freccia in aria; lei, di come fosse emozionata quando aveva ricevuto da Cyrilla la lettera di Hogwarts, e di come fosse sorpresa dalla realtà sconvolgente sulla sua vera natura.
Cameron le raccontò di come la prima volta che aveva preso in mano la sua bacchetta era così nervoso che, avendo le mani sudate, agitandola volò via dalla sua mano andando a finire quasi in un occhio del suo amico Shawn.
E ancora, Hermione gli raccontò di quando Harry e Ron avevano lanciato un incantesimo su Draco, Tiger e Goyle facendoli levitare per mezz'ora a testa in giù.
Risero a crepapelle, e andando avanti nella conversazione scoprirono di avere anche molte cose in comune, come l'amore per la lettura, per la Burrobirra con lo zenzero e l'odio per le scope volanti.
Quando finalmente si separarono, si salutarono con la promessa di vedersi a cena, entrambi consapevoli della loro impazienza di rivedersi al più presto.
Varcando la soglia della sala comune dei Grifondoro, Hermione si rese conto del subbuglio che regnava nel suo stato d'animo, e vedendo lo strano sorriso che le illuminava il volto, Leanne fu la prima ad avvicinarsi.
— È successo qualcosa. Avanti, vuota il sacco. —
La riccia scoppiò a ridere.
— Calmati, dammi un attimo il tempo per
respirare. —Hermione si sedette sulla poltrona di fronte al divano dove Ron e Fred stavano "studiando".
— Dov'è che sei stata tutto il giorno? Ti rendi conto di aver saltato tutte le lezioni? — le chiese Ron evidentemente sconvolto.
— Sai, Ronald, ogni tanto capita a tutti la necessità di fare una pausa e svagarsi. —
Fred sgranò gli occhi e si sporse verso di lei.
— Stai dicendo quello che penso tu stia dicendo? —Tornando seria, la riccia lo fulminò con lo sguardo.
— No, Fred, non puoi saltare le lezioni di domani soltanto perché hai cinque fogli di pergamena sulle Creature del Mondo Magico da consegnare. —
Il rosso ritornò alla sua posizione iniziale e sbuffando disse: — Almeno ci ho provato... —
Leanne, impaziente, aspettava che Hermione rivelasse il motivo di quel sorriso che esprimeva una felicità quasi contagiosa.
— Ho conosciuto una persona oggi... —
A quelle parole, la ragazza batté le mani emozionata.
— È un lui? —La riccia annuì. — È uno studente di Ilvermorny, si chiama Cameron. L'ho incontrato stamattina: si era perso e, visto che avevo un'ora libera, ho deciso di accompagnarlo in biblioteca. Abbiamo cominciato a parlare e... ci siamo separati proprio cinque minuti fa. —
Leanne era così emozionata che tutti si voltarono a guardarla quando sentirono i suoi gridolini.
— Oh, Leanne, smettila di fare la stupida e cerca di contenerti. Non è successo niente di che... —
Lei sembrò non ascoltarla.
— È carino? —
Ron e Fred alzarono lo sguardo dalle loro pergamene e puntarono lo sguardo sulla riccia.
— Sì... è carino... — rispose lei timidamente, diventando rossa in volto.
— Oh, sono contenta per te, Herm! —
— Lea, non c'è niente di cui essere contenti... siamo solo amici mica fidanzati! —
A quelle parole, Fred, che stava bevendo del succo di zucca, soffocò sputacchiando dappertutto.
— Fred, tutto bene? — chiese Ron poggiando la mano sulla sua spalla.
Il rosso si pulì la bocca con la manica del maglione e a fatica riuscì a dire: — Sì, sì, tutto bene. Hermione, ti posso parlare un attimo? —
— Certo — rispose lei confusa.
— Da soli — specificò vedendo che Leanne e Ron non accennavano ad andarsene.
— Oh, sì, scusate. Vieni, Lea. —
I due si spostarono dall'altro lato della stanza e finalmente Fred e Hermione rimasero da soli.
— Allora... questo... come hai detto che si chiama? —
— Cameron. —
— Sì, lui. Be', questo tipo ti... ti piace? —
Hermione gli rivolse uno sguardo strano.
— Perché mi fai questa domanda? —Fred passò una mano tra i capelli con fare nervoso.
— No, così, per sapere. Sai siamo amici, e gli amici si confidano uno con l'altra, giusto? —Hermione sorrise. — Giusto. —
— Quindi me lo diresti se... sì dai, hai capito... —
A questo punto la riccia aveva afferrato il punto della situazione così, volendo tranquillizzare il rosso, si alzò e si andò a sedere accanto a lui.
— Fred, ti prometto che se mai succederà qualcosa con Cameron o con chiunque altro, tu sarai il primo a saperlo. Va bene? —
Fred si rilassò e annuendo disse: — Okay. Grazie. —
Hermione aprì le braccia e, senza farselo ripetere due volte, Fred si fece avvolgere dal dolce tepore emanato dal corpo della ragazza, stringendola leggermente per farla aderire bene al suo corpo.
Avete presente quando si dice che una persona è come il pezzo di un puzzle all'eterna ricerca del pezzo mancante che, incastonandosi, lo fa sentire completo?
Be', Fred e Hermione erano due pezzi dello stesso puzzle. A vederli, s'incastravano alla perfezione.
Ma loro ancora non lo sapevano.
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Fred & Hermione
FanfictionIl giorno in cui riceve la sua lettera, Hermione Granger non sa che la sua vita sta per cambiare. E nemmeno Fred Weasley immaginerebbe mai di conoscere, senza saperlo, la persona di cui si sarebbe perdutamente innamorato. Non sanno che delle avventu...