In tutto questo mi ha medicato sia il polpaccio che la gola senza che me ne rendessi conto, si accorge della mia espressione <<Si lo so è molto strano, ma è tutto vero>> dice sorridendo, quasi per compatirmi, mi alzo dal tavolo ancora un po' sconcertata per la storia, ma anche dolorante per i punti che mi sono guadagnata sulla gamba e sulla gola, Gilbert si avvicina al bancone dove stanno tutti i disinfettanti ecc. prende una specie di pinzetta ed inizia ad armeggiare con la sua spalla, provando a cacciare il proiettile. <<Aspetta ti aiuto io>> lui si gira come se un bimbo di cinque anni gli avesse detto "Hey ho appena studiato a scuola la teoria della relatività di Einstein", <<Giusto, perché tu sai medicare una ferita...>> dice poi con un tono ironico <<Si, quest'estate ho fatto un po di tirocinio in ospedale>> come se non avessi detto niente torna ad armeggiare con la pinzetta, così decido di starmene lì ad aspettare che si convinca del mio aiuto a braccia incrociate, ad un certo punto si gira affranto, e con ancora più sangue sulla maglietta <<D'accordo...>> non riesco a credere alle mie orecchie! Si è convinto! Davvero è una cosa incredibile, non avrei mai creduto che sarebbe successo... mi porge poi la pinzetta e se ne sta lì fermo <<Scusami siediti>> <<Sai non credo che ci arrivi tanto facilmente alla mia spalla se mi siedo sul tavolo>> guardo prima lui e poi il tavolo, beh si, in fin dei conti ha ragione, il tavolo è abbastanza alto, e neanche lui scherza con l'altezza, è addirittura più alto di Scott <<Hey! Mi sono offesa eh!>> dico suscitando una sua risata <<Comunque siediti, prendi una sedia>> così inizio a medicargli la spalla, non avrei mai immaginato, ma non ho combinato pasticci. È una cosa rara questa. Lo aiuto a mettere in ordine e a sterilizzare di nuovo la pinzetta, poi torniamo alla "zona comando" della navicella. All'improvviso ripenso alla storia che ha raccontato prima e mi torna in mente dell'altro ragazzino, ed ha detto che ci ha "affidati alla Terra", ma chi è l'altro ragazzo!? <<Ehm... scusa>> Gilbert si gira <<Senti, io stavo pensando a quello che mi hai raccontato prima e... in che senso ci hai affidati alla Terra? E chi era l'altro ragazzino?>> <<Sicura di volerlo sapere?>> annuisco e gli faccio cenno di andare avanti <<Allora, atterrammo sulla Terra, in una foresta vicino Deep Land, il paese in cui vivevi>> cosa!? In che senso "vivevi"!? Oh no, mi ha rapita!... <<trovai una coppia che tentava di avere una famiglia più grande, ma dopo il primo figlio non accadeva niente, così ti adottarono, sto parlando di Jeannine e Benedict, ma decisero di adottare soltanto te...>> <<Signore mi dispiace interromperla, ma stiamo per passare la stratosfera di Bellator, dobbiamo prepararci all'impatto>> lo interrompe la voce metallica di Arnie lasciandomi in sospeso. Entrare nella stratosfera di un pianeta è la cosa più brutta che abbia mai fatto, uscire non è così turbolento come entrare, sembra quasi di essere in una di quelle giostre che ti fanno rigettare anche il cibo mangiato il giorno del tuo quinto compleanno. Per fortuna una volta passato, l navicella si stabilizza <<Kenzie, ti presento Bellator>> dice con un sorriso a trentadue denti Gilbert, è davvero bello, sembra di essere sulla Terra, ma una versione più futuristica e allo stesso tempo antica, della Terra. Ci sono case in ogni dove, ma non sono come quei palazzoni che si trovano sulla Terra, sono delle vere e proprie case, al massimo ci saranno due famiglie in ognuna, non parliamo poi dei veicoli, sono sollevati da terra, ed ogni tanto, quando c'è traffico, si sollevano per evitare intralci, creando così due/tre file di macchine una sopra all'altra, in questo modo il traffico è addirittura inesistente, inoltre insieme alle persone, ci sono anche dei robot alle calcagna, ma non di quelli spaventosi, di quelli che ti aiutano, tipo "servitori". Insomma sembra proprio che qui, su Bellator, si vivi in pace e in armonia.
STAI LEGGENDO
I Superstiti
FantasyMckenzie Wilson, una semplice ed imbranata ragazza da college, si ritrova catapultata in un'altra realtà dopo il suo brusco incontro con un ragazzo, che si rivelerà il motivo di tutti i suoi guai.