Ingenuamente, l'uomo crede non ci sia nulla di complicato nel raccontar l'amore, nello svisceramento di un sentimento così basilare, per alcuni banale, per altri semplicemente il proprio baricentro.
E mentre qualcuno pensa sia inutile, qualcun altro respira amore.
Lo annusa, ed é forte.
Lo assaggia, ne prende solo una fetta.
Sa di buono, ma lascia un retrogusto strano.
Non te lo sai spiegare, e forse non cerchi neanche di indagare oltre.
Aspetti, ferma, coi piedi incastrati nella sabbia, l'odore del mare, l'infrangersi delle onde.
Guardi l'acqua.
Ti ci specchi.
E non sei più tu.
Non sono più i tuoi occhi, ciò che vedi riflessi.
Sono più chiari del solito.
Questo, a tuo marito, è sfuggito.
O forse no.
Ma all'amore, quello da non raccontare, da mantenere segreto, no.
No, lui ti sa davvero guardare.
Ti sbrana.
Ti annienta.
Ti nutre.
Ed è nettare, a volte.
È passione, corpi.
Balli.
Spiagge.
Notti.
Letti sfatti, trucchi sbavati, rossetti tolti.
Vestiti lacerati.
Anime.
Perché non esiste qualcosa di più profondo di una telefonata nel cuore della notte, di confessioni fatte a bassa voce.
Di passi pensati, cuciti addosso a lui.
Lo vesti un po' come vuoi, come te pare.
Lui, vestito così, ci sa stare.
Ti lascia il permesso di rivestirlo piano, dopo aver fatto l'amore.
Lui l'amore lo fa solo con te, dice.
Gli credi?
Gli credi.
Mentre tutto tace, il cellulare non squilla, tu gli credi.
Mentre la distanza vi ammazza, gli credi.
Mentre l'amore ti invade, non smetti ancora di credere che sia tutto ciò di cui hai bisogno.