v e n t i n o v e

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«Allora?» mi chiese curiosa Amy.
«Era caduto dal motorino?»

Mi girai con faccia scocciata e dissi ironicamente «Sì, certo. Infatti se fosse successo non me ne starei a piangere, mi starei mettendo lo smalto – feci una pausa per cambiare espressione del viso –  OVVIO CHE NO! MA COSA VAI A PENSARE??» chiesi agitando tutti i capelli color lavanda.

Incrociò le braccia e mi guardò con affare malizioso, «Quindi chi aveva ragione?» mi disse mettendo la mano a coppa sull'orecchio.

«Oh no, non aspettarti che ti dia ragione!»

Sbuffò. Poi con nonchalance, prese il telefono che aveva appoggiato sulle soffici lenzuola color ambra, e si mise a controllare le richieste di amicizia su Facebook.

Io mi distesi sul letto, facendo così fare un piccolo salto sia a me che a Amy, che non se ne accorse minimamente.

Presi sotto mano un cuscino dalla fodera nera e me lo posizionai sotto il collo, avendo così una bellissima visione del baldacchino bordeaux che incorniciava il letto di Amy.

«Ti ho mai detto che amo la tua stanza?» dissi senza rimuovere lo sguardo dal soffitto del baldacchino.

«Sì... e anche un milione di volte!» disse Amy atona, senza staccare lo sguardo dal display del suo cellulare.

Ignorando il suo comportamento, me ne tornai ai miei pensieri, ovvero, per quale motivo Dylan avrebbe potuto perdere il lavoro e per di più per il suo comportamento.

Skinny Jeans Shop [Gossip Series #5]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora