[2 maggio 1998]
....Finito.
E' tutto finito.
La guerra. La paura. La determinazione.
La ricerca forsennata degli Horcrux, anche. E Il desiderio di vendetta.
Voldemort.
La certezza di morire la voglia di vivere.
La mia vita.
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[1 settembre 1998]
Sono passati quattro mesi dalla fine della guerra. Il tempo minimo per riprendere le nostre forze, piangere i nostri eroici morti e ricostruire Hogwarts.
Proprio oggi Hogwarts riapre le sue porte al mondo magico. Pronta a formare nuove generazioni di maghi, secondo i princìpi originari stabiliti dai quattro fondatori. Qualcuno del settimo anno scorso riprenderà gli studi da dove gli aveva lasciati, altri hanno preso altre strade. Quasi tutti sono riusciti a ritrovare se stessi. Non io.
Non potrò mai più farlo.
A ripensarci oggi, mi sembra sia passato un secolo da quando sono rientrato ad Hogwarts attraverso il passaggio segreto della Testa di Porco. Già allora mi ero irrimediabilmente spento, ma spinto dal Compito finale non me ne ero ancora reso conto. Poi un unico susseguirsi di emozioni di ogni sfumatura. Voldemort scomparso definitivamente, la pace indissolubilmente legata al dolore. Remus, Tonks, Fred andati via per sempre, insieme a brandelli del mio cuore. Piton, odiato fino alle fine per nulla. Hermione e Ron, la loro luce a rischiarare un poco il mio nero. Lucius e Narcissa, annientati da un dolore comune, Molly, fiera e forte attaccante a difesa dei suoi cari, Bellatrix morta! Lei, il mio odio più grande, il mio più grande carnefice.
Poi la ricostruzione. Ho voluto aiutare a rimettere a nuovo il laboratorio di pozioni e le stanze di Serpeverde. Non avrei potuto stare in nessun altro posto. Solo lì, dove il dolore era talmente amplificato da non dare tregua, lì dove non ero costretto a scambiare sorrisi e stringere mani riuscivo a sentirmi ancora un poco a casa.
E solo oggi, qui, sulle sponde del lago nero, ora che l'ultima pietra ha trovato il suo posto e la grande porta è stata aperta...solo oggi qui in sala grande dove tra la folla di studenti altro non riesco a fissare che un posto vuoto, sento prepotente in me lo smarrimento e il gelo che pervade ogni fibra del mio essere.
Hogwarts non è più per me. Eppure nessun altro posto è casa mia.
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Mi sveglio ogni notte. Sempre lo stesso incubo.
Incubo.... Almeno lo fosse.
Invece ogni notte mi sveglio perchè rivivo quel giorno, sempre con la stessa maledetta intensità. Sento le urla, quelle di Hermione, le mie. Il dolore del crucio sulla mia pelle, le voci distinte di ogni singola persona presente. Sento le parole, i silenzi, la risata folle di Bellatrix.
Poi vedo Te. Ti avvicini al mio volto sfigurato e taci. Parlano i tuoi occhi. Parla la tua anima. La vedo distintamente sai, oltre quel ghiaccio che l' ha sempre celata e protetta al mondo. Vedo i tuoi occhi. Li vedo cercare oltre alle deformità dell'incantesimo le vere fattezze del mio volto. Lo accarezzano, lo memorizzano, gli dicono addio. Li vedo i tuoi occhi, incatenarsi ai miei per un istante.
E in quel momento le maschere che ci siamo costruiti, le parti che abbiamo inconsapevolmente recitato entrambi si sgretolano. Non diventano altro che polvere. Il nostro continuo cercarci, insultarci, "odiarci" altro non era che [....] che. Vedi! non riesco mai a dirlo. Questa parola l'hai portata via con Te. Insieme ad un bagaglio di occasioni perdute, di tempo perso a insultarci e parole non dette.
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OLTRE IL GHIACCIO DEI TUOI OCCHI
FanfictionNon sempre le storie finiscono bene. Harry ripercorre , in pochi malinconici ricordi, un episodio doloroso degli ultimi giorni della guerra. Perchè forse è un dolore troppo grande per poterlo affrontare diversamente. Un leggero accenno di Drarry...