1 capitolo: "cambiamenti".

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ebbene sì, questo sabato mattina proprio non s'affronta.
- Melissa Anastasia Spencer! Porta immediatamente le tue lunghe gambe fuori dal letto. Abbiamo il treno tra meno di 1h e mezzo e non ho intenzione di perderlo per colpa tua. -grida mia zia con voce accattivante.

vogliamo proprio parlarne? mia zia? è l'essere più spregevole e antipatico presente su questa terra, ancora non riesco a credere al fatto che dopo la morte dei miei genitori, abbia accettato di ospitarmi in casa sua. gliene sono grata, ma lei? è completamente pazza. nell'arco di 2h le prenderanno circa 120 attacchi di panico e 86 attacchi di schizofrenia incontrollabili e no, non chiedetemi come io faccia a sopravvivere, è una domanda a cui non so dare una risposta.

- ti do tempo fino a 10, dopo di che ti scorderai pure la colazione.

con poca, pochissima voglia e con tanto, tantissimo sonno, decido di alzarmi e di obbedire a mia zia, come sempre, d'altronde.

oggi? che giorno è oggi?! oggi dovrò lasciare il paese in cui sono nata, cresciuta, in cui ho praticamente seminato tutta la mia vita. e il motivo? non lo so, o meglio, mia zia dice che secondo lei la vita è un continuo susseguirsi di avventure e di esperienze nuove e questa secondo lei è una di queste cose. sono contraria a questa decisione, ma le opzioni sono due. o decido di seguirla passo dopo passo in ogni suo spostamento senza fiatare, o vengo sbattuta in un orfanotrofio per ragazzi completamente anormali, e che dire, la seconda opzione non mi ha mai ispirata moltissimo.

mi avvicino all'armadio, prendo una felpa e un paio di pantaloni comodi e mi incammino verso il piano di sotto, sperando che la colazione sia sempre ad aspettarmi e invece? "SBAM", la colazione? figurati. sento ad un tratto però la voce di mia zia provenire dal bagno, quindi presa dalla curiosità decido con passo felino e silenzioso di avvicinarmi alla porta ed ascoltare.

- è una cosa preziosa, ci stiamo giocando tutto, Dylan.

- no, sta tranquillo, non verrà a saperlo.

devo assolutamente scoprire di cosa si tratta. Dylan? ma chi l'ha mai sentito questo?

sento i passi di mia zia avvicinarsi verso la porta, faccio finta di allacciarmi le scarpe.

- vedo che sei pronta? farai colazione durante il viaggio, siamo già in ritardo, prendi la tua roba e sali in macchina.

e pensare che sono pronta ormai da mezz'ora, e poi sono io quella che le fa fare tardi eh!

salgo in macchina, prendo la mia borsa e inizio a frugare e a cercare disperatamente le mie cuffiette.

- dove le avrò mai messe? melissa, stai tranquilla. non le hai assolutamente lasciate nel cassettino, nono.

- come ho fatto a dimenticarle? io lo sapevo, i cambiamenti mi fanno impazzire.

- Melissa, Melissa, ti avevo avvertito di non lasciare niente e di prendere tutta la tua roba! non sono stata molto chiara, vedo. - dice mia zia, con uno dei suoi sguardi fulminanti.

- avrai modo di ricomprarle non appena arriveremo a Chicago. -dice

tiro un sospiro di sollievo, mai avrei pensato che mia zia mi concedesse questo beneficio.

- dove staremo esattamente? - le chiedo

- ci ospiterà un mio carissimo amico, ha anche due figli, uno più o meno della tua età, un bel giovanotto, vi troverete bene insieme.

perfetto, non potevo chiedere di meglio. altri tre soggetti mi complicheranno l'esistenza.

saliamo finalmente sul treno, dove mia zia...

spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.

stasera o domani, un nuovo capitolo.

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⏰ Last updated: Oct 14, 2017 ⏰

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