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Atterriamo "dolcemente" sul tetto di un edificio enorme, credo il più grande di tutti quelli che ho visto fino ad ora. <<Siamo arrivati>> esclama felice Gilbert facendomi cenno di alzarmi, lo seguo è proprio mentre stiamo per uscire dalla navicella <<Arrivederci signorina Eveleen>> dice Arnie, sorrido, dimenticandomi che Arnie è un sistema operativo e che non può vedermi (o forse può!?) e seguo Gilbert fuori dalla navicella. Siamo su un tetto pieno di ragazzi dai volti gioiosi, neanche il tempo di chiedere a Gilbert cosa stesse succedendo, che mi sento tanta gente addosso, no, mi stanno abbracciando, perché mi stanno abbracciando? Sento quasi che mi sto per spiaccicare quando i due ragazzi più vicini a me si staccano, facendo staccare automaticamente anche gli altri, e finalmente aria! Sento borbottare da qualcuno discorsi del tipo "non posso crederci! È davvero lei?"oddio... cosa sono, un fenomeno da baraccone? Una ragazza biondina si precipita con un sorriso a trentadue denti davanti a me << Ciao! Tu devi essere Jemma! Piacere, io sono Khloe!>> dice tutt'in un fiato tendendomi la mano, la stringo, e provo una strana sensazione, come se mi avesse percorso per tutto il corpo una scossa elettrica, così di colpo le lascio la mano, lei se ne rende conto <<Oh! Scusa! Scusami tanto! Non volevo!>> dice preoccupata <<Non preoccuparti, non è niente>> dico cercando di calmarla, anche se ancora non capisco il perché di quella scossa. <<Vedo che hai fatto amicizia>> dice avvicinandosi, e sorridendoci, Gilbert, entrambe ricambiamo il sorriso <<Charles visto che c'è un po' troppa confusione, accompagno Jemma nella nostra stanza e poi torniamo per la "riunione">> dice Khloe, enfatizzando la parola riunione con delle virgolette gesticolate <<Certo, a dopo ragazze>> seguo così Khloe giù per le scale, approfitto delle sue chiacchiere per starmene un po' tra i miei pensieri, e per metabolizzare tutte quelle persone che mi hanno appena accolto come se fossi stata una di famiglia che è stata fin troppo tempo lontana da casa, fino all'arrivo di quella che sembrerebbe una scuola, anzi una specie di college <<Allora Jemma, mi raccomando, qui dovrai seguirmi attentamente, perché questo è il fulcro del nostro college, su questo piano troviamo tutte le aule per le lezioni, i laboratori, la palestra, ed anche la mensa, preferisci che te li mostro ora oppure vuoi prima darti una rinfrescata in camera?>> la domanda mi riporta alla realtà <<Ehm la seconda>> rispondo a caso <<Oh bene, vedrai che la nostra stanza ti piacerà!>> dice emettendo felicità da tutti i pori, e facendo un'occhiolino, saliamo di nuovo le scale, ma stavolta non fino al tetto, solamente una rampa di scale, quindi fino al primo piano. Il primo piano è semplicemente un corridoio pieno di porte, anzi pieno di stanze, vanno dall'1 al 200, Khloe va verso la 19 cacciando una chiave. La stanza è davvero carina, forse anche più bella della mia, è grande, ci sono due armadi abbastanza grandi (purtroppo entrambi rosa... sicuramente dipingerò il mio di verde), due letti matrimoniali comodi, molto comodi, e una scrivania color legno larga, con una sedia in entrambi i lati. Tra i due armadi poi, c'è una porta, ovvero il bagno, spazioso anch'esso, come tutta la camera d'altronde, munito addirittura di due lavandini! Bhe ora non ho più scuse di fare tardi la mattina... <<Allora!? Ti piace!?>> domanda euforica Khloe <<È bellissima! È addirittura più bella di quella che ho a casa mia>> <<Bhe mi fa piacere! Ho scelto io i colori anche per le tue cose, spero ti piaccia il rosa che ho scelto per l'armadio>> trattengo una smorfia di disgusto e riesco ad annuire <<Allora aspetta vado a prenderti la chiave all'entrata, tu intanto rilassati>> <<Oh ma non c'è bis...>> <<Eh no! Almeno per oggi approfittati del fatto che sono volenterosa, perché sappi che non sono sempre così!>> mi interrompe sorridendomi, annuisco affranta, ed esce lasciandomi come una babbea da sola in quella stanza.

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