Erano un trio: Arianna, Selene e Natalia. Ma non era stato sempre così, infatti il fulcro della loro amicizia era Selene.
Lei e Natalia si erano conosciute all'asilo, quando capeggiavano le squadre nei giochi, quando si prestavano i pastelli a vicenda, quando facevano gli scherzi alle maestre e incolpavano qualche bambino un po' vivace per passarla liscia. Dopo 21 anni di esistenza potevano vantarne 18 di amicizia, il che non era poco. Anche se non avevano continuato a frequentare le stesse scuole e compagnie di amici, loro erano rimaste sempre legate dal famoso filo rosso. Si erano fidanzate a 15 e 16 anni con due ragazzi molto diversi: Selene con un ragazzo pieno di amici, con cui condividere le passioni e tante idee; Natalia con uno che la metteva al centro del suo mondo, sopraelevata rispetto agli altri, per lui esisteva solo lei e lo stesso valeva per Natalia. Selene lasciò il suo ragazzo dopo quattro anni per incomprensioni. E un anno dopo, lo stesso fece Natalia, anche lei dopo quattro anni di relazione. Ma a differenza di Selene, Natalia non aveva molti amici; qualcuno all'università ma nessuna amicizia stretta, pochi svaghi e quattro anni di divertimento arretrati. Non era mai andata in discoteca in 21 anni, mai viaggiato con amici, mai fatte follie di cui pentirsi e ridere il giorno dopo. Insomma... doveva recuperare.
E per questo c'era Selene che era più che disposta ad aiutarla e a riallacciare quel meraviglioso rapporto che si era incrinato, soprattutto a causa delle loro relazioni.
Perciò avevano cominciato ad uscire insieme, Selene e Natalia con amici e amiche della prima. Durante queste uscite incontrarono Arianna, amica di Selene da circa 7 anni che aveva conosciuto in estate. Si erano trovate e da quel momento erano diventate un trio.Ok, tutto molto carino e commovente...
Ora parliamo seriamente, perché queste tre svitate hanno veramente poco in comune.Natalia era la tipica perfettina del cazzo. Una di quelle ragazze super curate, cerettate, con unghie di mani e piedi perfette, capelli sempre in piega, vestita delle cose più costose in circolazione. Persino il suo modo di parlare era impostato, pacato e sottile, come un filo affilato che viene passato sulla pelle per scorticarti lentamente. E lei era proprio così: la sua acidità era leggera ma pungente, le sue battute impercettibili perché velate sempre da quel tono altezzoso e distaccato che aveva con tutti. Natalia era una ragazza di facciata: perfetta, fredda e terribile. Molte ragazze la odiavano perché non la capivano; molti ragazzi non si avvicinavano perché la vedevano seduta sul suo trono e poco disposta a scendere.
Studiava filosofia, andava all'università e non lavorava (per carità), frequentava un corso fitness due volte a settimana. E la sua vita finiva lì.
Però, se c'era qualcosa da fare bene, lei la faceva meglio; se qualcuno aveva bisogno di aiuto, lei non esitava purché si trattasse di una persona onesta. In generale si affezionava alle persone dopo molto tempo, ma una volta fatto non mollava. L'amicizia restava per sempre.
Era fedele, molto fedele in tutti i campi ma soprattutto in amore. Spesso aveva bisogno di fare la cretina e distaccarsi dall'immagine di giovane donna che voleva dare.
Arianna era tutto l'opposto dell'altra: una pazza scatenata, che non riusciva a stare ferma un secondo, studentessa di podologia, due lavori, iscrizione a tutti i corsi in palestra. Arianna aveva la capacità di attaccare bottone con chiunque, dal bambino di 6 anni al vecchietto di 80, indipendentemente dal sesso e dalla provenienza sociale. E questo sembrerebbe un pregio, ma spesso si era rivelato un disastro: le persone non sono tutte uguali e c'è chi confonde la socialità e la gentilezza con qualcos'altro.
Arianna era abituata a stare al pubblico: faceva la cameriera in un pub, era istruttrice di nuoto e studiava in una clinica. Raramente si arrabbiava, e se accadeva, dopo pochissimo tempo tornava serena e allegra come sempre. La sua risata era contagiosa anche se sembrava quella di una ragazza un po' stupida. Era affettuosa e mentre si dedicava alla ricerca del vero amore, si lasciava andare ai piaceri del sesso.
Infine, Selene, ovvero il punto di unione delle altre due. Come descriverla? Beh, difficile, perché lei era un misto delle sue amiche in aggiunta ad altre mille sfaccettature caratteriali. Era acida, molto acida, ed anche permalosa; ma se riuscivi a conoscerla meglio e a farti piacere da lei, usciva fuori tutta la sua dolcezza e sensibilità. Era una dura dentro e fuori ma spesso si commoveva per cose idiote. A volte doveva piangere. Doveva farlo perché la sua armatura indistruttibile subiva delle crepe, e quindi doveva piangere, in camera sua, da sola. Odiava mostrare le sue debolezze in qualsiasi campo.
Era una bella contraddizione Selene.
Amava essere circondata dalle persone, da amici e conoscenti, ma spesso doveva stare da sola e isolarsi da tutto e tutti. E stava bene in entrambi i casi. Era molto solare ma quando si infuriava o innervosiva, ribolliva di rabbia così tanto che le veniva un emicrania spaventosa. Le piaceva l'ordine, ma solo in certe situazioni, e voleva il controllo, ma solo sugli altri. Non si fidava mai ciecamente di qualcuno.
Analizzava le persone dai loro gesti, dal modo di parlare, dallo sguardo. Lei invece non si mostrava mai del tutto; iniziava ad aprirsi piano piano, quando riteneva una persona in grado di capirla.
E quelli che la capivano, erano davvero pochi.
Le sue amiche ad esempio, comprendevano e accettavano questo suo carattere, preferendo la Selene gioiosa a volte, piuttosto che quella silenziosa e riflessiva.
Selene pensava, pensava e pensava. I suoi ragionamenti a volte l'avevano portata a conclusioni elaborate e sbagliate.
Ma si sa: sbagliando si impara.
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LE TRE GRAZIE
ChickLitA differenza delle altre, questa è una storia senza omicidi, fantasmi e misteri da risolvere... È il racconto REALE di un'estate un po' movimentata che le mie amiche ed io abbiamo trascorso, e che non dimenticheremo facilmente. Spero vi divertiate...