Capitolo 21.

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CADUTA

T/N's Pov

Spalancai gli occhi di scatto, e saltai indietro, preoccupata.
Come era possibile?
Non credevo che qualcuno potesse mettermi in difficoltà oltre a Levi o a Mikasa....
E invece....
Reiner... Non sembravi così bravo quando lottavi con Eren.
Però... non sei un Ackerman, sorrisi mentalmente.
Era un ammasso di muscoli, tuttavia sapevo già dall'inizio che avrei vinto.
Schiavi un pugno, spingendogli il braccio verso l'esterno e lanciandomi verso di lui.
Lo osservai negli occhi. Vidi le pupille contrarsi, incapaci di leggermi, mentre già mi apprestavo a spedirlo al tappeto.
Un secondo e si ritrovò sul suolo erboso, pancia in su e dolorante.
In tutto ciò Berthold mi osservava scioccato.
Come dargli torto? Ho fatto volare al tappeto un ragazzone che pesa il triplo di me come se nulla fosse.
<<Ahi dannazione!>> lo sentii lamentarsi a denti stretti.
Mi chinai, reggendo il peso sulle caviglie, su Reiner e lo osservai incuriosita e aggrottando le sopracciglia.
<<Ti ho fatto male?>>
Ho il coraggio di chiederlo....
<<Non vorrei rispondere, ma ci sono situazioni in cui un Soldato deve ammettere la sconfitta... si.>> commentò serio, tirandosi su a sedere.
Anche lo spilungone Hover era accorso ad accertarsi che il suo amico fosse tutto intero.
<<Berth.... ora tocca a te, no?>> sibilai con un ghigno divertito e sadico.
Il ragazzo impallidì e iniziò a balbettare: <<N-no! V-va bene così!>>
<<Come vuoi>> storsi la bocca, ma ridendo dentro. Era davvero terrorizzato all'idea.
Tornai a scrutare reiner: <<Sei sicuro di star bene?>>
<<Si... ma mi chiedo come fai ''a lanciare'' uno come me a terra....>> commentò, massaggiandosi il fondoschiena.
<<Non rivelo mai i miei segreti>> dissi con una espressione dispettosa.
<<È giusto così... ognuno ha i suoi segreti...>> mormorò serio.
Per un attimo mutò espressione.
Contrasse la mascella, mentre gli occhi, incupitosi di botto fino a essere quasi torbidi, si perdevano a fissare le piege della sua maglia.
Mi chiesi che avesse...
Lo avrei capito presto, ma in quell'istante non riuscii a scorgere la verità dietro il suo viso contrito.
<<Reiner ...? >> domandai preoccupata, gettando uno sguardo a Berth.
Il castano sudava freddo e guardava Reiner come se fosse un caso clinico irrecuperabile.
La cosa non mi incoraggiò.
<<Uhm? Si T/N?>> mi chiese, ritornando quello di sempre.
<<No... nulla.....>> sospirai sollevata.
E invece la verità era più terribile di quello che avrei potuto sospettare...
<<O-oggi hai da fare? Ci piacerebbe passare del tempo con te.>> fece Berth.
Reiner si voltò interrogativo verso di lui. Ma poi ritornò a fissare me: <<Si , ci farebbe piacere...>>
Mi sentii un attimo riscaldare per quella richiesta, ma scossi il capo:<<Purtroppo oggi ho allenamento con la mia Caposquadra. Mi dispiace... sono anche in ritardo..>>
<<E allora va. Un vero soldato deve sempre essere impeccabile e metterci tutto se stesso>> continuò Reiner.
Questo tizio sarebbe piaciuto a mio nonno... e non so se sarebbe stato un bene per me.
<<Già... ciao ragazzi>> agitai la mano in aria, indirizzandomi verso il punto di ritrovo della mia squadra.
Una squadra che stava diventando come una famiglia.
Sean era un tipo schivo, a volte arrogante, e silenzioso. Nonostante ciò aveva buon cuore e sensibilità.
Dante era indescrivibile.... troppo perfetto per essere vero. Ultimamente lo prendevo in giro affettuosamente per questo motivo. Però a volte si dimostrava insicuro e timido.
E Tess... il mistero più grande. Una donna che non comprendevo....
Che avrei compreso presto....
<<T/N!>> una esclamazione e una stretta attorno al braccio deviarono i miei pensieri.
Volsi i miei occhi c/o verso l'agente disturbante e incrociai due iridi ambra.
<<Jean? Ma che?>> strabuzzai gli occhi, trattenuta ancora per il polso.
<<Posso parlarti?>> continuando ad avvolgere la sua mano attrono al mio arto.
<<Se mi lasci il polso...>>
Gli vidi spostare lo sguardo sulla sua mano avvinghiata a me, contemplarla per qualche minuto, accarezzandomi con con il pollice la pelle sottile del polso.
Mi sentìi leggermente a disagio, non riuscendo a interpretare quel suo modo di fare.
Mi lasciò mal volentieri. ...
<<Addestrami! Nel corpo a corpo!>> se ne uscì, riportando le sue iridi di resina cristallizzata su di me.
<<Non ho capito.>>
<<.... allenami. Nel corpo a corpo non sono forte come gli altri.... Eren è più forte. Ma se tu mi insegnassi.....>> si chiarì.
Storsi la bocca e alzai un sopracciglio: <<Tutto questo perché ti senti inferiore a Eren?>>
<<Ovvio che no>> si alterò leggermente.
Studiai la sua espressione e sospirai: <<Andrebbe bene... se ci fosse il tempo..... ma non credo ve ne sia...>>
<<Hai ragione... la spedizione sarà tra qualche giorno...>>
<<A meno che ....>>riflettei.
<<A meno che?>> ritrovò la speranza Kirchstein.
<<.... di notte. Come quando mi hai beccata coi pugnali... tecnicamente vigerebbe il ''coprifuoco'' per noi reclute a quell'ora, ma nel bosco non ci vedrebbe nessuno.>> spiegai seria.
<<Uhm.... va bene..... a che ora...>>
<<Vienimi a chiamare intorno alle ventidue in dormitorio.... le ragazze saranno ancora sveglie, ma non faranno problemi.>>
<<Ottimo! A dopo!>> esclamò.
Fissai il mio sguardo nel suo: <<Da dove ti viene tutto questo entusiasmo?>>
Un lieve rossore si appropriò delle sue guance e deviò lo sguardo.
<<Nulla... a dopo>> mi salutò.
Ciao Jean...

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