POV. Killian Jones/ Capitan Uncino
Mi trovavo da Granny seduto ad un tavolo, aspettando Emma.
La sera prima era venuta da me, dicendomi che aveva qualcosa di importante da dirmi, e per questo avevamo deciso di incontrarci.
In realtà ero molto impaziente e speranzoso, cosa avrebbe dovuto dirmi? Che era innamorata di me e non di Neal? Lo speravo.
Lo speravo così tanto perché oramai avevo perso la testa per lei da tempo, perché mi ero sacrificato per renderla felice.
Era ora che accadesse qualcosa.
I miei pensieri ad un tratto vennero disturbati dal rumore della porta aprirsi, mi voltai e vidi Emma guardarmi sorridente.
Credo proprio che oggi sarà la mia giornata fortunata! , mi dissi.
Mi salutò velocemente e si sedette davanti a me.
''Ti devo parlare Hook'' fece subito.
''Lo so'' risposi, ''siamo qui per questo'' ammicai.
''E' stato un periodo complicato e turbolento'' ,iniziò, ''e tu mi sei sempre stato vicino.''
Il suo sguardo era serissimo, forse aveva capito di ricambiare i miei sentimenti, forse stava per dirmi quello che avevo sempre aspettato, ma senza darmi il tempo di replicare continuò il discorso.
''Te ne sono grata, davvero. Forse non ce l'avrei fatta senza di te.''
Un ''Ma?'' mi scappò involontariamente.
Emma mi guardò dritto negli occhi. ''Ma io amo Neal, Hook. Io voglio davvero tentare di avere una famiglia, voglio tentare di riaggiustare le cose, voglio che Henry abbia due genitori che si amano e che stanno insieme.''
La guardai, ferito, e non trovai la forza per dire o fare qualcosa.
''Mi dispiace'' mi disse, toccandomi la mano sul tavolo. ''Sapevi che..''
''Sapevo cosa?'' sbottai all'improvviso, allontanando la mano. ''Sapevo che mi stavi illudendo? Che ti stavo aspettando inutilmente?''
Mi guardò mortificata, forse provava pietà per me, ma la sua pietà non mi serviva a nulla.
''Ho bisogno di non vederti più.'' dissi, con tono frustrato.
''Aspetta Hook, io..''
Mi alzai dal tavolo, aprii la porta ed uscii senza voltarmi indietro.
Camminai di fretta nel marciapiede, senza sapere dove stessi andando.
Non avevo nessuno con cui parlare o sfogarmi, ero completamente solo.
Si, perché io oltre a Emma non avevo nessuno. Perché l'unico motivo per cui ero a Storybrooke era per lei.
Ma ora, cosa mi legava a questa città? Niente. E forse, era tempo di cambiare.
Avrei avuto bisogno di un luogo isolato, in cui stare per un po' di tempo.
Ma dove?
Mi sedetti su una panchina e ci riflettei.
Ovunque avevo qualcuno pronto ad uccidermi per diversi motivi, e non ero affatto in vena di sopportare tali questioni. Non ora.
Avevo bisogno di una terra completamente isolata, inabitata.
E come un fulmine nella mia mente, eccola.
Come ho fatto a non pensarci prima?, pensai. Ora quella terra è completamente inabitata, e posso tornare e andarmene via quando mi pare. E oramai è morto, mi dissi soddisfatto.
Mi alzai di scatto dalla panchina e raggiusi la mia nave.
Guardo per l'ultima volta Storybrooke, quando alle mie spalle sentii una voce femminile.
''Dove stiamo andando?''
Mi voltai, e vidi Trilli.
''Semmai dove IO sto andando..'' sorrisi.
''Portami con te, ovunque andrai. Non appartengo a Storybrooke, non ho più intenzione di rimanerci.''
Ci pensai su. Forse Trilli sarebbe diventata la mia nuova compagna di avventure, e non sarei stato più così solo.
''E' il tuo giorno fortunato'' dissi.
''Quindi? Dove andiamo?'' saltellò.
''Ti porto a casa, Trilli.''
''A casa?'' chiese confusa.
''Si'' risposi, ''torniamo all'Isola che non c'è.''
---
Giunti finalmente all'Isola, scendemmo dalla nave e camminammo nella spiaggia, esausti.
''Cosa ti avevo detto?'' chiesi soddisfatto.
''Va bene, avevi ragione, non c'è nessuno. Ora seguimi però.''
Iniziai a seguirla, quando a un tratto sentii qualcosa dietro di me.
Mi voltai, ma non vi era niente. Osservai gli alberi, il cielo, la nave, la spiaggia, ma non vi era niente.
Sarà stata una mia impressione, pensai.
Mi voltai di nuovo per seguire Trilli, quando venni all'improvviso colpito alla testa.
Caddi a terra, sentii le urla di Trilli, ma non potei aiutarla. Non avevo forze.
''Andiamocene, presto'' Trilli tentò di alzarmi, ma io non mi reggevo in piedi.
Riuscii soltanto a dire ''Vattene via''
''Ma io non ti lasc..'' quando venne interrotta da alcune urla.
''Scappa via Trilli, fallo per me'' sussurrai addolorato.
Chiusi gli occhi, e caddi nel sonno.
---
Sentii un rumore strano in sottofondo.
Aprii leggermente gli occhi e vidi un falò, con persone che ballavano intorno ad esso.
Subito dopo realizzai di trovarmi in una gabbia. Ero stato catturato da qualcuno.
Ma da chi?, mi domandai.
Alzai lo sguardo e venni rapito da due occhi di un verde intenso.
''E' un piacere rivederti, Killian.''
Quella voce, così familiare, mi ricordava qualcuno..
Ci riflettei un attimo quando aprii gli occhi di scatto, incredulo.
E' lui, realizzai.
Era Peter Pan.