Capitolo 23.

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Eravamo, tutti i soldati del Corpo di Ricerca, poco al di fuori del distretto di Karanes, in fermento.
Ovunque mi voltassi, vedevo gente indaffarata.
Chi sellava cavalli, chi si sistemava il 3DMG, chi controllava di avere abbastanza gas, chi cercava i membri di una squadra, chi sistemava le lame.
L'aria era gravida di tensione, sopita sotto l'azione e il lavoro.
Una cosa era certa....
Quel giorno sarebbe iniziata...
Oggi .... la mia prima uscita nel territorio dei giganti.....
... la 57esima spedizione.
Mi sentivo vagamente intontita. Non sapevo che fare.
Non  che fossi particolarmente preoccupata.... ero abituata a questo genere di ansia e rischio.
Nella mia vita avevo affrontato varie missioni segrete parecchio pericolose.
E avevo affrontato i giganti a Trost..
Però  ero entusiasta. Stavo per coronare la mia entrata nel Corpo che amavo.
Ero elettrizzata e volontariamente evitavo di pensare a quante persone sarebbero morte.
Mi guardai intorno sperduta, cercando i membri della mia squadra, quando una mano si posò sulla mia spalla.
Mi voltai.
<<Oh... ciao Sean>>  sorrisi.
<<Ciao T/N. Va tutto bene?>> mi chiese, guardandomi coi suoi occhi notte.
<<Io? Si...>> mormorai <<...credo.>>
Ridacchiò: <<È  normale sentirsi un po' fuori posto la prima volta..>>
<<Così  mi fai pensare male Sean>> si intromise con tono di scherno Tess, arrivando affiancata da Dean e Dante.
Eh?!
Sean alzò un sopracciglio, rivolgendo un'occhiataccia alla Caposquadra: <<Intendevo la ''prima volta in missione''! Stavo per aggiungere che ci avrebbe fatto l'abitudine prima o poi, maniaca che non sei altro!>> sbuffò.
Tess rise divertita: <<Parla colui che mi fissa il culo tutto il giorno>>
La cosa sta prendendo una piega molto imbarazzante....
Vidi Sean arrossire: <<Non è  affatto vero>>
Mi guardò, quasi a studiare la mia reazione.
Io dovevo avere una faccia stranita. Non mi aspettavo discorsi del genere tra due miei superiori.
Dante si compriva il viso con una mano, imbarazzato per la situazione... ma sembrava anche abituato.
Doveva accadere spesso una ''chiaccherata'' del genere tra Tess e Sean.
Dean invece mi affiancò, ridendosela sotto i baffi e godendosi la scena.
<<E allora perché  sei color peperone, Sean?>> ghignò Tess avvicinandosi a lui, fermando il viso a qualche centimetro da quello dell'uomo.
...sembrano dei bambini....
Sean arretrò guardandola male: <<Direi che essere accusato di guardare ''bei'' sederi davanti a delle reclute è leggermente imbarazzante>> fece seccato.
<<Uhm....>> mugugnò Tess.
<<''Uhm'' che?>> sbottò Sean.
<<... quindi ho un ''bel'' sedere?>> sorrise con sfida Tess, indietreggiando.
Non dirmi che l'ha detto sul serio.... ma che...!?
Dean sta ridendo!?
...
Sean sembrava scioccato.... ''Sembrava''....
<<Tsk ..come se  tu non lo sapessi....>> sibilò, vergognandosi principalmente per la mia presenza.
Credo che, se non ci fossi stata, avrebbe preso quelle uscite più alla leggera.
<<Si, ma, se sai che ho un sedere niente male...., vuol dire che hai guardato...>> provocò Tess indietreggiando ancora, con un mezzo sorriso malefico.
<<TESS! MA IO TI AMMAZZO!!!>> minacciò Sean,  iniziando a inseguirla.
Tess coninciò a correre ridendo: <<Prima devi prendermi!>>
Dean rideva....
Dante sembrava volere sprofondare...
Io ero basita.
Sarebbe stato meno scioccante vedere mio nonno in tutù a volteggiare, in compagnia di Levi, anch'esso in tutù....
Okay no.... quello sarebbe molto peggio....
Per avere immaginato una cosa simile io devo avere problemi seri....
<<Ragazzi! Tra dieci minuti ai cavalli! Salutate chi dovete ora!>> comunicò Tess mentre sfuggiva da Sean, che ogni tanto si lasciava scappare delle risate durante l'inseguimento della donna.
Bambini.... Sono dei bambini....
Ma con chi sono capitata in squadra!?
Meno male che ci sei tu Dante... l'unico normale....
<<T/N? Hai già dato a Tess...?>> mi chiese Dean.
<<Non ancora. Prima di partire glielo darò... Tu come stai?>>
<<Bah... Non c'è male. Se sono sopravvissuto tutti questi anni con te... sopravviverò anche ai giganti>> rise Dean.
<<Che spiritoso....>> alzai gli occhi al cielo, sarcastica.
<<Scusami, è per esorcizzare la cosa. In realtà mi sento un po' teso.... Ho paura che ci sia qualcosa sotto ...>> mi rispose.
<<Hai anche tu questa sensazione?>> domandai.
<<Quella che non sappiamo tutti gli ordini e i fini della missione? Se intendi questo allora si.>> annuì.
<<E io che speravo fosse una mia paranoia.... Non ho davvero idea di cosa possa avere architettato Erwin Smith>> sussurrai.
<<Ho ascoltato un po' di  ''faccende segrete''...>> mi comunicò con fare cospiratorio.
<<Che genere di faccende?>>
<<Eren... Ogni squadra ha informazioni diverse riguardo alla posizione di Eren nella formazione....>>
<<Perché fare una cosa simile?>> ci riflettei su <<Alla fine combattiamo dei giganti... Non sanno nulla della capacità di Eren nel trasformarsi... Non ha senso. Si mangerebbero Eren in qualsiasi lato della formazione se potessero....>>
Dean mi osservò preoccupato: <<Non ha senso... hai ragione...>>
A meno che... no. Impossibile....
<<Perché  nasconderci la posizione di Eren? Perché  a noi soldati darci informazioni discordanti....?>> pensai ad alta voce, con un dubbio atroce in mente.
<<Non si fidano di noi.....>> mi precedette Dean.
<<Si, ma perché?>>
Io e Dean ci fissammo negli occhi, condividendo lo stesso dubbio.
<<Manca un tassello.... forse è meglio affidarci agli ordini e basta. Non possiamo fare altro....>> sospirai.
<<So che per te è  difficile non prendere decisioni di tua iniziativa.... è difficile anche per me che sono un servitore...>> mi sorrise preoccupato Dean.
<<Già...>>
<<T/N.... forse dovresti salutare Jean>>
<<Hai ragione. Aspetta... perché hai puntualizzato Jean?>> 
Sulle labbra del mio amico si dipinse un sorrisetto da ''so tutto io'': <<Inizio a pensare che stiate bene insieme... anche se hai occhi solo per Eren al momento... come sempre.>>
Oggi è  la giornata delle uscite scioccanti?
Persi un battito per la prima affermazione, DANNATO CUORE!!!!, ma lo fulminai per la seconda, riguardante Eren.
<<Non ho ''occhi solo per Eren''. È  un amico... quando te lo ficcherai nella tua testolina riccioluta?>> scossi la testa, scompigliandogli i capelli.
<<Mai. E non uccidemi i capelli>>
<<Stiamo andando in missione... che importa se ti si spettinano?>> indagai curiosa.
Dean indossò il suo visetto sapiente: <<Passeremo davanti alla gente prima di uscire da Karanes e devo essere impeccabile per tutte le mie ''ammiratrici future''.>>
Mi strizzò l'occhio.
Ridacchiai: <<Meglio che non commento... per il tuo bene>>
E mi allontanai, cercando Jean.
Lo vidi intento a sistemare le briglie del suo cavallo, che non voleva saperne di stare calmo.
<<Tsk! Dannata bestiaccia! Sta fermo!>> lo sentii imprecare.
Mi avvicinai con un sorriso smagliante: <<Problemi con il tuo cavallo Kirschstein?  Persavo che andassi d'accordo almeno con i membri della tua specie>>
Ovviamente con tono sarcastico.
Jean si voltò verso di me con una espressione altamente seccata: <<Molto divertente, ma come vedi sono occupato>>
Alzai gli occhi al cielo..
<<Da qua... ci penso io>>
Afferrai le redini e gli sistemai le briglie.
<<Visto? Non era difficile>> sorrisi.
<<... grazie...>> mi ringraziò, leggermente imbarazzato.
<<Di nulla>>
<<Come mai con te sta calmo... quel dannato cavallo?>>
<<Tu sei nervoso e il cavallo lo percepisce e riflette il tuo umore. Sono animali sensibili sai? Ma fedeli una volta che si stringe un legame>> risposi.
Ci guardammo un attimo senza sapere cosa dirci, in un silenzio leggermente strano e fastidioso.
Mi decisi io a parlare: <<Sono venuta ad augurarti un in bocca al lupo... anche se sarebbe più un '' in bocca al gigante''. Ma quello è  meglio evitare, no?>> ridacchiai nervosamente.
Jean scosse il capo con uno strano sorriso: <<Crepi lupo e gigante. Non ci tengo a essere divorato da nessuno dei due....>>
<<Bene... ora che te l'ho detto... beh.... vado>> feci per andare.
Ma Jean mi afferrò il braccio.
<<T/N...>> quasi in una supplica.
Mi fermai.
<<Sta diventando un abitudine quella di afferrarmi il braccio?>> chiesi, riferendomi alla volta in cui mi chiese se potevo allenarlo.
<<A quanto pare...>> mi rispose, lasciandomi.
<<Mi devi dire qualcosa?>> con tono pacato.
Impressi le mie iridi nelle sue ambra, che distolse molto velocemente...
Sembrava esitante.
<<Jean?>>
Mi prese per le spalle, sforzandosi di guardarmi negli occhi senza declinare  lo sguardo.
Mi sentì stranamente tanto tesa ....
<<T/N! Non azzardarti a morire! Non provarci nemmeno! So che ti ho chiamata suicida mille volte, ma torna ... >> mi disse con trasporto, concitato, quasi incazzato, stringendo la presa sulle spalle, per poi aggiungere a voce più  bassa <<...da me>>
Lasciò la presa, indietreggiando di qualche passo, consapevole di essersi lasciato sfuggire quel ''da me''.
Sentii il cuore stringersi, per qualche ragione assurda.
E provai paura...
Paura di non tornare...
Ma anche paura di non vedere tornare lui.
Paradossalmente quest'ultima cosa mi spaventava di più.
<<Jean...>> mormorai.
<<Torna a qualsiasi costo...>> riprese.
A vederlo così  non riuscii a resistere.
Lo abbracciai stretto.
Non oso immaginare la sua espressione, ma doveva essere abbastanza sorpresa.
Indugiò qualche secondo prima di ricambiarlo.
Sentii le sue mani sulla mia schiena e mi fregai altamente che qualcuno potesse fraintendere.
<<Farò tutto il possibile per tornare>> mormorai, ma non avevo finito... <<E vedi di ritornare anche tu, Dannato Cavallo>>
Sciolsi l'abbraccio, evitando il suo sguardo e con una strana sensazione.
Mi mancavano le sue braccia attorno ai fianchi.
Certo che sono assurda... qualche giorno fa gli ho spaccato il naso perché mi teneva bloccata.... ora invece vorrei che mi abbracciasse....
Sono da ricovero.
<<Ci proverò anche io...>> mi sorrise.
<<Anche perché  poi, se ti fai divorare, chi dovrei usare come sacco da boxe?>> ridacchiai nervosa, per dissipare la strana emozione impadronitasi di me.
<<Beh se usassi Eren mi faresti un piacere. Ma solo come sacco da boxe...>> ricambiò.
<<Nah ... tu sei insostituibile>>
<<Ne sono consapevole>> scherzò.
<<A dopo Jean>> lo salutai, tornando da Tess .
Pregando che Sean non l'abbia ammazzata...
E mentre mi allontanavo provai una stretta al cuore.
Non ti azzardare a crepare...

<<Allora.... Ricordate che siamo nell'ala destra della formazione. Dobbiamo attaccare solo gli anomali e comunicare tutto coi fumogeni e bla bla bla..... cosa che sapete insomma.>> ricapitolò, in modo suo, Tess.
Eravamo accanto ai cavalli, radunati in semicerchio attorno alla donna venticinquenne.
Sembrava aver fatto pace con Sean ... E del resto era solo un gioco, a quello che avevo capito.
<<Mi raccomando. Non mi interessa se volete fare di testa vostra coi titani. Se vi ordino qualcosa ubbidite e non fate cazzate>> continuò.
<<Si caposquadra!>>
<<Bene. Ai cavalli>> ordinò, ma io la fermai, Dean al mio fianco.
<<Tess....>>
<<Uhm? Si T/N?>>
<<Questo è  per te...>> le porsi un foglio di carta.
Lei lo prese senza capire.
Non appena lo osservò  meglio, la vidi sbattere più volte le palpebre incredula: <<È. .. è...>>
<<Si. È  un ritratto di Callem Storm, di tuo figlio. Dean ci ha lavorato tutta la scorsa notte per fartelo>> sorrisi.
Io putroppo non ero brava come il mio caro amico-fratello Dean nel disegno.
Dean aveva un dono davvero unico per l'arte. E io ero sempre pronta a sfruttarlo. Ovviamente avevo dovuto dirgli tutto riguardo Tess ... ma di lui mi sono sempre potuta fidare.
<<È  bellissimo...>> la sentii mormorare mentre osservava, con occhi dolci e colmi di emozione, l'immagine del dodicenne tracciato sulla carta <<È  davvero cresciuto ... La porterò sempre con me... Grazie>>ci sorrise.
Il tono vibrante di sentimento.
<<Tess... dopo la missione ti porteremo nei territori interni e ti farò vedere tuo figlio>> sorrisi.
Gli occhi di Tess si riempiono di lacrime di gioia, che però  non si lasciò sfuggire.
Abbracciò me e Dean contemporaneamente, stritolandoci.
Commossa.
<<Grazie! Io... voi.... Ah avete capito!>> esclamò con voce rotta dall'emozione e dalla felicità.
Si staccò, sorridendoci grata e lasciandomi intravedere un'altra parte di se, un'altra sfaccettatura del suo essere.
<<Non è giusto. Noi ti conosciamo da anni e  non ci abbracci mai!>> esclamò Sean, salendo a cavallo.
Tess lo guardò alzando un sopracciglio, tornata quella di sempre.
<<Ho i miei motivi>> gli rispose.
<<Posso avere un abbraccio anche io?>> invece chiese Dante,  con un faccino coccoloso e dolce.
Uno di qui faccino che ti farebbero urlare ''AW''.
E lui era dolce, non lo faceva per qualche losco fine.
<<Aw, certo Dante!>> e lo abbracciò con un sorriso.
<<E io posso avere un abbraccio?>> domandò  Sean.
<<No!>> fu diretta Tess.
<<Ma non è  giusto!>> si ribellò Sean.
<<Tu non sei compreso>> ghignò Tess, liberando il giovane Dante dall'abbraccio.
Io ridacchiai, mentre Sean e Tess ripresero a battibeccare.
Mi voltai verso Dean e.....
Ma che....!?
Dean guardava un punto fisso, con lo sguardo sognante e la bocca semi-aperta.. leggermente rosso...
Lo scossi leggermente preoccupata..
<<Mi ha abbracciato...>> biascicò nel suo stato di trans.
Alzai gli occhi al cielo e gli menai un legger calcio alla caviglia.
<<Ahi! MA!? T/N!>> rivenne.
<<Ti eri imbambolato con una faccia da ebete .... ci mancava la bava alla bocca...>>sbuffai.
<<....>>
<<...>>
<<Mi ha abbracciato, ti rendi conto?>>
<<Ha abbracciato anche me se per questo. Mica faccio tutta questa scenata>> risi.
<<Meglio che non ti dico cosa ti frullava per la testa quando hai abbracciato Jean>> mi sibilò con un sorrisetto.
<<Cos-!? Mi hai pedinato per caso?!>>
<<Certo che si>> rise, accomodandosi sulla sella.
<<... devi farti una vita tua, Dean. E comunque non pensavo a nulla. Non era nulla quell'abbraccio.>> ribattei.
Dean rise: <<Si, credici. Puoi mentire a te stessa,  ma non a me.  Ti conosco troppo T/N perché tu possa farmela...>>
Sospirai, montando Thunder.
Al segnale ci incamminammo.
Spronai il cavallo e attraversammo le vie di Karanes lentamente. La gente si fermava a guardarci, mentre bisbigliavano tra loro.
Cercai Jean con lo sguardo e lo vidi.
Anche lui cercava me.
I nostri occhi di incrociarono.
Rimanemmo un secondo a contemplarci e vicenda, neanche fossimo sa quali grandi opere d'arte.
Ci salutammo con un cenno e con una profonda ansia nel cuore.
Poi ci fermammo davanti al portone d'entrata, che separava il territorio dei giganti dal nostro.
Il Wall Maria ci attendeva.
Dobbiamo creare un avamposto per una spedizione a Shiganshina, per visitare la cantina di Eren, dove potrebbero esserci i segreti dei giganti.
Ma il mio istinto mi diceva che Erwin aveva qualcosa in mente...
E quando il portone fu abbastanza alzato, sentii Erwin Smith urlare ''HA INIZIO LA 57ESIMA SPEDIZIONE''.
Spronai il cavallo e varcai l'agognata soglia.
Ora la vera sfida iniziava.

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