Capitolo 25

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STILE'S POV

Sento qualcuno toccarmi delicatamente la spalla, poi il braccio, per poi risalire fino al collo. Sono sveglio certo, ma ho come la sensazione che la persona che mi stia facendo queste carezze, smetterà appena aprirò gli occhi, quindi decido di godermela ancora un po'.
Quando poi le carezze arrivano al viso, o più specificamente alle labbra, mi sembra opportuno fingere un risveglio.
Derek mi guarda con gli occhi spalancati, e come il suo solito cerca di togliermi le mani di dosso, ma io non glielo permetto, rimettendo la sua mano sul mio viso.
-Devi smetterla di vergognarti delle dimostrazioni d'affetto.-
Mi fissa ancora senza dire nulla, poi mi abbraccia, facendomi poggiare la testa sul suo petto, la stessa posizione in cui ci siamo addormentati ieri sera.
Mi piace. Forse un po' troppo.
-Buongiorno comunque.- continuo, dato che lui sembra non avere intenzione di parlare per ora.
-Buongiorno Stiles.- mi sorprende invece -hai dormito bene?- sento come se stia sorridendo, quindi alzo un po' la testa per guardarlo in viso, ed ho la mia conferma. Ha un sorriso così dolce, che vorrei stare ore li a baciarlo. Ma questo non diciamolo.
-Molto bene in realtà. Sono molto comodo.- gli metto una mano sugli addominali e lui solleva le sopracciglia.
-Ti va di fare colazione?- vuoi che ti mangi quindi? Okay per me!
-In realtà voglio stare ancora un po' qui al calduccio.- prendo la coperta e la metto fin sopra il mio naso, lasciando scoperti solo gli occhi, che continuano ancora a guardare vigili Derek.
-Ti va di parlare un po' della ragione che ti ha portato qui?- mi chiede dopo un minuto in cui sembrava stessimo comunicando solo con gli sguardi.
-D'accordo.- mi giro per guardarlo bene faccia a faccia, sedendomi praticamente sulle sue gambe, portandomi per dietro la coperta.
-Lo sai vero che non mi va di dire in giro che sono gay?-
Annuisco.
-Voglio dire, non sono nemmeno gay, non capisco perché dovrei dirlo. In quelle foto non si vede molto bene, potremmo semplicemente dire che ti stavo aiutando a toglierti qualcosa dall'occhio. O magari potremmo anche non giustificarci, e semplicemente smentire tutto.-
Le sue parole mi fanno un po' male, perché io lo ammetto senza problemi che lui mi interessa, ma cerco di non pensarci troppo, perché anch'io ci sono passato quando ancora non riuscivo ad ammettere che mi piacevano i maschi. Ma poi il momento in cui ti accetti così come sei, arriva.
-Secondo me non vale la pena giustificarci con delle scuse stupide, perché molti potrebbero capire che non stiamo dicendo la verità.-
-E qual è la verità?- mi chiede avvicinandosi sempre di più a me.
-Che ci frequentiamo.- gli dico con un sorriso.
-Sbaglio o al di fuori dell'isola Ford non siamo mai usciti insieme?-
-È vero, ma a questo si può sempre rimediare.- gli do un bacio sulla guancia e poi mi alzo stiracchiandomi.
-Sai che c'è? Quella colazione mi andrebbe ora.-
Scuotendo la testa, Derek esce dalla stanza, sicuramente per cercare di nascondere il grande sorriso che gli è spuntato sul volto.

Alla fine la situazione si è ribaltata, perché Derek è seduto a uno sgabello, mentre io sono ai fornelli che cucino delle omelette mentre sento il suo sguardo perforarmi.
Appena metto le uova sul fuoco, mi giro per guardarlo, poggiandomi al bancone.
È così bello, solamente con questi pantaloni sportivi, quella barba incolta e quel sorriso, per non parlare poi di quegli occhi verdi così misteriosi ed indagatori, che in questo momento mi stanno osservando come a voler cercare qualcosa di nascosto in me.
-A volte mi chiedo cosa devo fare con te.- mi dice, alzandosi e avvicinandosi sempre di più.
-Tu puoi fare quello che vuoi.-
-Quello che voglio?- mi chiede, poggiando le mani sul bancone, ai lati dei miei fianchi. Mi ha praticamente imprigionato.
-Quello che ti senti.- lo fisso dritto negli occhi, e per la prima volta, anche lui, nonostante l'argomento che sembra diventato a un tratto delicato.
-Quello che sento?- mi chiede, sollevando un po' la testa, come se fosse speranzoso.
Annuisco. -Cosa senti ora?-
-Sento che voglio baciarti.-
-Allora baciami.-
Non dice altro, che mi circonda con le sue braccia, prima di far scontrare le sue labbra con le mie.
Quello che sento, è solo un fuoco, che parte dal cuore, per poi propagarsi ovunque.
Come si dice? Essere cotti a puntino.

Spazio MOIII
Eccomi tornata con un nuovo capitolo, che fa schifo, lo so.
Comprendetemi però, queste due settimane prima delle vacanze sono davvero caotiche, ho praticamente un compito al giorno e il mio sclero è a livelli micidiali per colpa di alcune situazioni.
IN OGNI CASO GRAZIE MILLE PER LE 4K VISUALIZZAZIONI. CRESCETE A VISTA D'OCCHIO E A VOLTE STENTO A CREDERCI ANCHE SE HO I NUMERI DAVANTI. VI AMO.
Come sempre votate e commentate.
Bisous,
-pll2016

Quello che le telecamere non vedono [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora