November Rain

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You were my strength when I was weak You were my voice when I couldn't speak You were my eyes when I couldn't see You saw the best there was in me Lifted me up when I
couldn't reach You gave me faith 'coz you believed I'm everything I am Because you loved me.(Because you loved me - Celine Dion)

Louis scuote ancora una volta la testa.

Che diavolo ci fa lì?

Dovrebbe essere a casa, accucciato sotto le coperte con Harry, non in quel luogo così lugubre.

I suoi amici lo guardano con compassione.

C'è Liam, alla sua destra, il suo migliore amico, il ragazzo dolce, dagli occhi castani, i capelli cortissimi castani, e un sorriso di compassione sul volto; accanto, a stringere la mano di Liam, c'è Zayn, il suo ragazzo, quello dai tratti asiatici, i capelli scurissimi e gli occhi nocciola, che ugualmente al ragazzo di prima lo guarda in quel modo che Louis sta odiando; alla sua sinistra, Niall il biondo irlandese dagli occhi azzurri e la risata facile, che lo stringe in un abbraccio che dovrebbe essere confortante.

Louis vorrebbe solo avere Harry accanto, il suo ragazzo. Non i suoi amici.

Diamine, si sente sotto pressione, nemmeno dovesse fare un esame.

E' novembre, Louis lo sa.

Piove.

Piove sempre da due settimane a questa parte.

Louis lo sa, c'è qualcosa che odia nella pioggia di novembre, e non ne capisce il perché. O meglio, fa finta di non capirlo di non ricordarlo. Vuole solo scappare, rifugiarsi tra le calde braccia di Harry, e sorridere contro la sua bocca, e baciarlo, una, due, tre... dieci, cento, mille volte, fino a non farlo respirare, fino a non respirare lui stesso.

Ma i ricordi vividi, veri e dolorosi, arrivano alla sua mente, scuotendolo facendolo sentire inadatto a quel luogo. Perché tutti lo guardano con compassione?

Perché non riesce a scappare?

Perché c'è anche gente che non vorrebbe vedere?

Perché Harry non c'è?

Ed è quando formula quel pensiero, che i ricordi tornano vividi nella sua mente, riportandolo all'inizio di quella situazione, riportandolo a quando tutto è iniziato.

All'inizio di novembre, quando tutto era ancora perfetto, prima che subentrasse la pioggia novembrina.

*

Harry reclinò la testa all'indietro ridendo. Il suo fidanzato, migliore amico, compagno di vita, Louis era troppo apprensivo con lui, ogni volta che si spostava aveva qualche raccomandazione da fargli.

Del resto, cosa poteva aspettarsi da un tirocinante al quinto anno di medicina? Solo mille raccomandazioni, e mille 'ti amo' detti uno dietro l'altro. Come era stato possibile che lui, il cantante famoso, che avrebbe potuto avere tutte le ragazze e i ragazzi ai suoi piedi, ma cosa? Che avrebbe potuto avere l'intero mondo ai piedi, si fosse innamorato del bel tirocinante di medicina nell'ospedale londinese? Che si fosse perso nel mare degli occhi del ragazzo di Doncaster?

"Amore, ti ho detto che sono solo un paio di giorni, poi torno qui." - brontolò il riccio, affondando il viso nel collo del fidanzato.

"Lo so, Harreh, però... lo sai che ho paura. Quando prendi l'aereo ho sempre l'ansia che ti accada qualcosa." - Louis si passò una mano tra i suoi capelli castani e puntò le iridi azzurre in quelle smeraldo del riccio di fronte a lui. -"ho paura cosa posso farci? Non voglio perderti, tu mi dai la forza anche di sostenere un esame, Haz, lo sai." - biascicò, stringendo il corpo decisamente più massiccio del suo ragazzo a sé, per sentirlo vicino anche quella notte -"fa presto, okay? Non riesco a dormire se non ci sei tu." - brontolò infine, accorgendosi che il suo ragazzo non avesse ascoltato nemmeno mezza parola del suo monologo, perché era crollato in un sonno profondo. Sorrise appena e infilò una mano nei suoi setosi e disordinati ricci. Ne arrotolò uno attorno ad un dito sorridendo. Non avrebbe mai chiesto niente di meglio, di quel giorno di tre anni prima, quando lui era poco più che una matricola e praticava tirocinio nell' ospedale universitario di Londra, e quel ragazzo riccio, che ora dormiva tra le sue braccia gli era stato affidato. Aveva una brutta ferita sulla mano, e lui era l'addetto alle suture quel giorno. Non avrebbe mai dimenticato il vortice che si era generato nel suo stomaco, quando il riccio gli aveva sorriso, mostrando due adorabili fossette e Louis era arrossito leggermente, la sua mente era andata in pappa, non ricordando più quale fosse il filo giusto da usare per le suture, ma poi gli aveva messo i punti, l'aveva medicato e il riccio lo aveva ringraziato con un sorriso tutto fossette e denti bianchi, che aveva letteralmente sciolto il cuore di Louis.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 28, 2015 ⏰

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