2 capitolo

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Arrivo fuori scuola e scendo dal autobus noto subito charlotte seduta sul solito muretto
"Ehi, " attiro la sua attenzione salutandola, ma ahimè c'è Mirko nei paraggi
" sai una cosa? Se ci metti sopra un po' di panna montata è più buono." Scoppio a ridere
"Cosa?" Interrompe la mia risata
" ti stai mangiando Mirko con gli occhi"
Scoppio di nuovo a ridare mentre lei mi da della scema e arrossisce.
Mirko è un ragazzo della nostra stessa età ma non frequentiamo la stessa classe, l'unica cosa che mi da fastidio è che non si accorge ( come molti altri) che una ragazza straordinaria come Charlotte è pazza di lui, la mia amica è molto meglio di qualsiasi modella che si porta a letto, almeno lei è intelligente e ragiona con la sua testa.
Suona la campanella ed entriamo in classe, giro l'angolo e sbatto al petto di un ragazzo, nana come sono alzo lo sguardo per capire chi fosse, mi ritrovo Giorgio Ferrario davanti che mi guarda
" s-scusami gio..." chiedo imbarazzata
" per questa volta ti è andata bene." Se ne va scendendo le scale
" incazzato alle 8:20 del mattino, Ferrario il tipo che odiava tutti, prossimamente nei cinema" scherza Charlotte e cominciamo a ridere mentre raggiungiamo la stanza.
Le ore passano in fretta ed io oggi devo uscire con Charlotte quindi mi sbrigo a mangiare salgo in camera mia e mi preparo, decido di indossare una felpa lunga celeste, pantaloni neri e puma ai piedi in fine prendo una bandana nera con lo zainetto e scendo, do un bacio a mio fratello e poi a mia madre e mi dirigo in piazza da Charlotte.
"Brutta stronza " magnifico comincia ad urlarmi contro
" ah... io " le urlo e tutti si girano a guardare la scena
" come hai potuto io mi fidavo di te!"
Comincia di nuovo.
" sai perfettamente che una mano lava l'altra" cominciamo a ridere e le persone ci guardano malissimo, ma non ci importa facciamo sempre così.
Ci dirigiamo in un posto che solo noi sapevamo, lo avevamo scoperto molto tempo fa e non avevamo detto nulla, è una vecchia discarica abbandonata, ci sono pochi rifiuti giusto qualche sedia, divano, frigorifero ecc... qua e là ma a noi non è quello che importa. A noi importa il muro, cacciamo le bombolette dagli zaini e cominciamo a scrivere, lei incide il nome Mirko a caratteri cubitali, che anche un ceco l'avrebbe notato.
Dopo aver finito ci accendiamo una canna e cominciamo a fare due tiri a testa, finché in mezzo ai cespuglio non appare...

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