settembre 2013.
"Harry, ottimo lavoro stasera. Ci vediamo domani!"
"Ciao Nick, buonanotte!"
Harry osservò Nick intento a gettare la spazzatura e dopo avergli rivolto un saluto si incamminò verso casa. Si strinse nel suo giubbotto decidendo di prendere una scorciatoia, essendo troppo pigro quella sera per percorrere il tratto di strada più lungo che dava sulla città.
Sospirò stanco inoltrandosi nel bosco con il telefono stretto tra le dita come torcia per evitare di inciampare in qualche ramo, maldestro com'era. Quando fu completamente immerso nella vegetazione, sentì una voce dietro di sé ma scosse il capo e facendo finta di niente aumentò il passo pensando di esserselo immaginato.
Infondo era notte ed era in un bosco, era tutto molto suggestivo, no?
Continuò a procedere a passo veloce finché qualcuno o qualcosa non lo spinse facendolo finire con il culo per terra. Si poggiò sui gomiti con un lamento e si guardò intorno spaesato finché una risata non gli fece gelare il sangue nelle vene. Una donna bellissima gli stava esattamente di fronte, dei capelli biondi e lucenti uscivano da un cappuccio tirato sul suo capo mentre un mantello le copriva il corpo.
"Ma che cosa hai messo nell'acqua, Nick?" sussurrò il riccio con gli occhi sgranati, notando l'aura che circondava la donna. La donna continuava a fissarlo e Harry avvertì una strana sensazione di pericolo, come se ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in lei.
La bionda fece per avvicinarsi ma Harry fu stranamente pronto ad indietreggiare velocemente lanciandole un sasso, la prima cosa che gli capitò tra le mani. Si mise poi velocemente in piedi, cominciando a correre più veloce che potesse nonostante la paura lo stesse mangiando vivo. Inciampò ovviamente in un ramo e mugolò per il bruciore che percepiva sui palmi delle mani ma stavolta sentì chiaramente un ringhio dietro di sé. Si voltò ancora, più spaventato di prima, ma oltre alla donna c'era un enorme lupo grigio di spalle rispetto a sé. Dalla posizione dell'animale sembrava quasi che lo stesse proteggendo, anche se non era sicuro che quello fosse un lupo.
I lupi di solito sono così grossi?
Si trascinò verso un tronco sentendo la propria caviglia pulsare e si poggiò ad esso con la schiena, osservando le due figure girarsi intorno a mo' di sfida. Il lupo balzò in avanti verso la donna attaccandola alla giugulare e facendola finire dritta sul terreno sotto di sé, interrompendo un incantesimo. Purtroppo però Harry sentì forte e chiaro il bagliore di luce che lo colpì sul petto poco dopo, vide per l'ultima volta il volto della donna prima che quest'ultima sparisse nel nulla così come era apparsa. Il riccio si accasciò sul terreno respirando a fatica e contorcendosi dal dolore, in un attimo avvertì un'ondata di dolore ai muscoli e alla testa che sembrava volesse esplodergli a momenti. D'un tratto percepì delle mani accarezzargli la schiena,
"Respira, coraggio." diceva la voce.
Ad Harry sembrava di star impazzendo mentre le lacrime gli rigavano le guance per il dolore finché quello stesso dolore, che fino a poco fa lo stava facendo contorcere, cessò tutto d'un tratto facendolo cadere rovinosamente sul terreno. Sentì poi il calore di qualcosa che intuì essere un braccio afferrarlo da sotto le ginocchia mentre un altro braccio gli cinse la schiena. Tirò su il capo con gli occhi socchiusi e l'ultima cosa che vide fu il volto di un ragazzo prima di svenire definitivamente, abbandonandosi contro il suo corpo.
La mattina seguente Harry si svegliò sentendosi esausto, come se il peso di ciò che era accaduto nel bosco fosse rimasto dentro di lui . Si alzò a fatica camminando verso il bagno, cercando di scacciare via i pensieri e cercando di convincersi che fosse stato tutto un incubo. Finita la doccia si avvicinò al lavandino fece per girare la valvola dell'acqua calda ma la testa prese a vorticargli freneticamente, colto di sorpresa si resse al lavandino freddo chiudendo gli occhi e facendo dei respiri profondi. Si guardò intorno ormai nel panico e chiuse con delicatezza la porta per non essere scoperto da sua madre, che sentiva chiacchierare al piano di sotto. Andò a stendersi sul letto percependo il corpo colpito da brividi e spasmi, non capì cosa gli stesse accadendo finché il suo braccio non fece malissimo. Con un gemito osservò delle parole comparire sulla sua pelle in una lingua sconosciuta e ansimò spaventato tirandosi su, cercando qualcosa per coprire la ferita. Trovata una garza in bagno fece per medicarsi ma il braccio era completamente intatto e solo in quel momento si accorse di un libro malandato poggiato proprio sul suo comodino, assieme al suo cellulare distrutto. Aprì il libro con gli occhi pieni di lacrime, inquieto e provato da quello che era appena successo, trovando un piccolo post-it all'interno delle pagine.
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I became your flower. | Larry Stylinson
Fiksi PenggemarTratto dalla storia: Dalla posizione dell'animale sembrava quasi che lo stesse proteggendo, anche se non era sicuro che quello fosse un lupo. I lupi di solito sono così grossi? Si trascinò verso un tronco sentendo la propria caviglia pulsare e si p...