Capitolo 6

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Prendo la piccola peste e usciamo di casa, cavolo penso che oggi mi farà diventare matto, diciamo però che mi serviva una giornata con lei!

Continuo a chiamarla ma non risponde... Sembra incantata e così le passo una mano davanti alla faccia 《Chiara, ci sei?》 Sembra riscuotersi dai suoi pensieri 《Certo zio, perché?!》

Sorrido 《Ti ho chiamata un paio di volte e non hai mai risposto, iniziavo a preoccuparmi e a pensare che tu non voglia più andare alle Mec, non ci sono prob...》 Mi guarda sconvolta e mi parla sopra

《Ma ti sei bevuto il cervello? Sei impazzito? Io non rinuncerei mai alle Mec, quindi zietto muovi il culo è portami a mangiare che ho fame!》 Meglio non ribattere! La siedo in macchina, le metto la cintura e poi salgo pure io

《Tesoro, ma vuoi farla questa passeggiata?》 Mi guarda di traverso, cavolo per dire che ha solo nove anni a volte fa proprio paura...

《Certo che voglio fare la passeggiata, possibilmente al parco così posso giocare un po tranquilla, poi andremmo alla Mec, e ovviamente staremmo seduti nei tavolini perché mentre tu mangi io gioco negli scivolo con il pagliaccio,

e poi finalmente andremmo a conoscere questa Jessica, spero davvero che mi piaccia, non sono brava a fingere che qualcuno mi stia simpatico, finirei con il parlarle male oppure non lo so... Speriamo sia simpatica zio...》

Rimango a bocca aperta, ma quanto cavolo parla questa bambina? E che discorsi fa? Cavolo sembra un mostro robot programmato per farmi uscire di testa, povero fratello mio, se la deve subire tutti i giorni con questa parlantina assurda!

《Chiara stai tranquilla, Jessica è una ragazza fantastica, andrete molto d'accordo quindi non c'è bisogno di fingere, okay?》 Annuisce convinta 《Okay zio, ma ora andiamo al parco, ho bisogno di distrarmi un po!》

Scoppio a ridere, certo che questa bambina è proprio strana, e sono sicuro che abbia qualche rotella fuori posto, ma la adoro così.

Finalmente arriviamo davanti a questo benedetto parco, e Chiara ovviamente inizia a correre da una parte all'altra, cavoli sono fuori allenamento e non riesco a starle dietro...

È impossibile! Sale sullo scivolo, poi le altalene, sulla piramide, il cavallino a dondolo e poi tutto daccapo, ma non si stanca mai?

Non gli si scaricano le batterie come a una normalissima bambina di nove anni?! Guardo l'orologio, è già mezzogiorno, se non ci sbrighiamo arriveremo tardi da Jessica!

《Chiara, è ora di andare!》 Mi rivolge uno sguardo da cucciolo che quasi mi fa piangere 《Ancora cinque minuti, ti prego zio! Solo cinque te lo prometto!》 Sorrido e so già che me ne pentirò ma annuisco comunque 《Va bene Chiara, solo cinque!》

Ovviamente inizia a correre e urlare come una pazza, e mezz'ora dopo la sto trascinando dai piedi per portarla alla macchina, okay... L'idea del parco è bocciata, mai più!

《Chiara, devi imparare ad ascoltare lo zio, se ti dico che è ora di andare devi ubbidire, non devi farti rincorrere per tutto il parco e poi nasconderti dentro uno scivolo, perché come hai potuto vedere,

ti ho trovata e portata fuori a forza. Non so nemmeno se ti meriti la Mec! Cavolo per dire che fai discordi da vent'enne di comportamento sei proprio una bambina!》

Mi guarda malissimo 《Io ho nove anni e come ogni bambina della mia età quanto vedo un parco giochi, ho bisogno di correre, urlare  e sporcarmi, quindi se questa cosa non ti sta bene non portarmi più al parco,

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