Calitolo 3

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"Dannazione Harry, datti una svegliata." Fece una pausa. "Non riuscirai ad entrare a medicina il prossimo anno se continui così!"

Sembrava che si trovasse nelle circostanza di esplodere. Mamma era sempre stata così, pretendeva molto da me e anche da mia sorella, il fatto era che non avevo affatto voglia di studiare. Insomma, copiavo un po', leggevo qialcosa prima del compito e almeno una B- la riuscivo a prendere. Ma per come era fatta lei non bastava mai. Il mio amore per Lucy era infinito e occupava i miei pensieri ventiquattro ore su ventiquattro.

" 'Ma, lo sai che non..." mi interruppe subito.

"Non mi interessa, vedrai che ti piacerà."

Riprese fiato.

"E che mi sai dire di cosa è accaduto oggi? Non tollero questo comportamento Harry, lo sai bene. Ti è andata bene questa volta. Te la sei cavata non andando al ballo ma se fossi stato sospeso....oh se fosse successo non puoi nemmeno immaginare la punizione che ti avrei dato io!"

Severa era dir poco. Molto rigida sulla scuola. Sapevo bene che dovevo impegnarmi ma insomma, ho solo 17 anni. Capita una rissa, ma capita ancora di più che uno di football ti picchi senza nemmeno badare alla pozza di sanfue che lascia.

Mi alzai dal divano lasciando la stanza e raggiungendo la mia camera.

Mi misi seduto alla scrivania e iniziai a pensare.

Di certo ero diventato ancor di più uno sfigato agli occhi di Lucy, ma almeno sapeva che esistevo.

Presi una matita ed un foglio iniziando a scrivere. Feci i compiti nel giro di un'ora e subito dopo mi affacciai alla finestra. L'aprii e mi calai fuori scivolando sul tetto. Dopo poco raggiunsi il giardino e partii con il motorino. Spesso facevo così data la severità di mia madre. Mi aveva insegnato mio padre come fuggire da casa. Pensare che non se ne era mai accorta. Passai a prendere Sam e Jake. Raggiungemmo Londra per fare shopping.

Sam andava al ballo con un bel ragazzo, era ok. A lei sembrava piacere ma non ne era veramente presa. Proprio secondo la teoria di Jake, se lo faceva solo per tentare di farmi ingelosire.

A dirla tutta Sam era priprio una bella ragazza. Capelli biondi ramati, occhi verdi, bel fisico e bel carattere. Ma non mi attraeva per niente. La nostra lunga amicizia mi impediva di distruggere ciò che avevamo costruito negli anni.

Entrammo in un negozio abbastanza economico ma alla moda. Provò all'incirca cinque vestiti tutti completamente diversi. Ognuno le stava bene, ma l'ultimo era decisamente il migliore. Un tubino rosa chiaro che arrivava a metà coscia. Prese anche un paio di scarpe col tacco nere. Le stavano veramente bene. Io intanto cercavo di immaginarmi Lucy con un qualsiasi vestito da sera, sarebbe stata fantastica anche con un sacco della spazzatura.

Facemmo un giro in centro, cenammo in un ristorante cinese e scattammo molte foto. Jake era un vero appassionato di fotografia, infatti portava sempre con sè la macchinetta fotografica che si era riuscito a pagare lavorando dal meccanico vicino casa mia.

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