I Belong To You - Muse

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«I can't find the words to say 
They're overdue 
I've traveled half the world to say 
I belong to you»
 

Capitolo 21

Bevemmo il nostro tè nel salotto, seduti sul divano, ognuno con i nostri pensieri per la testa. La distanza che ci separava adesso era diminuita, non solo a livello emotivo ma anche fisico, il che era evidente dalle sue cosce aperte che quasi sfioravano le mie, il suo braccio poggiato malamente sopra il tessuto del divano e le sue spalle abbassate, quasi rilassate.

Fui distratta dalla mia accurata esaminazione da un leggero mormorio di assenso che mi fece voltare leggermente il capo verso il diretto interessato. Lo vidi leccarsi le labbra soddisfatto e le mie guance si colorarono di una leggera sfumatura di porpora, mettendomi quindi a scrutare la tazza priva di graffi della nonna.

"Questo...questo è di certo il tè più buono che tu abbia mai fatto"

"Forse è perché ne sentivi la mancanza"

Tom si voltò, come se si stesse risvegliando da un sonno profondo, e mi guardò.

"Sì, forse è così"

"Ascolta, riguardo questi tre mesi..." Mi morsi leggermente il labbro colpevole, continuando a fissare il fondo della tazza ormai vuoto "Volevo chiederti scusa. Davvero"

Ecco, l'ho detto.

"Per cosa?" Chiese lui, sinceramente confuso.

Alzai un sopracciglio nella sua direzione. Mi prendeva in giro?

"Non ho mantenuto la mia stessa promessa. Ho-- Ho giurato che qualunque cosa avremmo deciso non avrei messo fine alla nostra amicizia e invece..." Giocai con i bordi della tazza "Sono stata la prima a mettere una fine a tutto"

Tom sospirò pesantemente e poggiò la tazza sul tavolino di fronte al divano. Si sdraiò poi completamente contro lo schienale, guardandomi stupito.

"Ricordo bene quello che hai detto, e sono piuttosto sicuro che siamo stati entrambi a fare quella promessa. È vero, non hai mantenuto il patto, ma così è stato anche per me. Penso che la colpa sia tua tanto quanto mia, non credi?"

Sprofondai nell'imbarazzo perché...sì, in fondo non aveva tutti i torti, così feci spallucce e mi liberai anche io della mia tazza.

"Credi che tutto quello che è successo tra di noi sia a causa tua, ma credimi, non è affatto così. Non voglio tu lo pensi." Disse lui, con il capo voltato verso di me "Possiamo semplicemente...goderci questo momento e non pensare al passato? Sono venuto qui per rivederti, non mi importa di quello che è stato detto o fatto"

Annuii, completamente d'accordo su tutti i fronti. Quando voltai il capo lo trovai già intento a fissarmi. Gli sorrisi, sinceramente grata e lui in risposta alzò gli angoli della bocca verso l'alto in un mezzo sorriso.

Che bel sorriso che aveva. Lo aveva sempre avuto.

Tom era un gran bell'uomo.

Mi morsi l'interno della guancia e distolsi lo sguardo dal suo, imbarazzata.

"Quindi hai scoperto di me a Londra da una rivista?" Continuò lui, spezzando il silenzio mentre si schiariva la gola "Non sapevo ti interessassero quei tipi di giornali. Non che sarebbe stupido se tu lo facessi, insomma a ciascuno di noi piacciono cose differenti, anche se non ti facevo una ragazza che legge giornali che il più delle volte inventano storie costruite su bugie per attirare il maggior numero di—"

"Tom, respira." Lo interruppi, ridendo e guardandolo mentre si agitava sul suo posto "In realtà no, non mi interessano affatto." Risposi sinceramente, accavallando la gamba divertita "L'ho visto di sfuggita, quasi per caso, mentre ero con Gabriel a fare spese. Oserei dire più che altro costretta a comprare. Non capisco poi perché ogni capo che scegliesse era sempre un vestito super luccicante con del pizzo da qualche parte sulla schiena, uno scollo a cuore sul petto e—" mi fermai e roteai gli occhi, ricordandomi di quanti, innumerevoli, abiti con quelle esatte caratteristiche mi aveva fatto provare "A volte è così strano quel ragazzo"

Lay Your Heart On Me [A Tom Hiddleston Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora