XXXI

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(↑Niall, 2010)

Niall sbattè impercettibilmente le palpebre
"I-Io..io non.." strinse la mascella. Brook lo guardò per altri pochi secondi poi, delusa, gli diede le spalle e si incamminò sulle scale. Avrebbe raccolto le sue cose e sarebbe andata via "va bene. Ti dirò tutto" lei si bloccò, guardandolo incrociando le braccia.

Niall si diresse in giardino seguito da lei, dove si sarebbero potuti godere il clima mite di quella mattina. Si sedettero sul divanetto l'uno di fronte all'altra.

Lui prese un profondo respiro.
"Ieri notte quando siamo arrivati a casa.." si morse le labbra "tu hai provato a spogliarti, volevi..volevi che facessimo l'amore" Brook sentì le guance bruciarle.
"Oh.." abbassò lo sguardo.
"Ho provato a fermarti, ma tu hai insistito e..e quando mi hai toccato" sospirò, chiudendo gli occhi per alcuni secondi. "quando mi hai toccato è scattato qualcosa dentro di me..ti ho spinto e..e ti ho stretto il braccio troppo violentemente" disse, portandosi le mani nei capelli.
"Hey" gli accarezzò il braccio "è stata colpa mia, tu mi hai solo..respinto. Non preoccuparti, Niall" cercò il suo sguardo "sono io che non avrei mai dovuto-"
"Non è questo Brook" la guardò, lei notò la sua espressione ed aggrottò le sopracciglia "mi è mancata l'aria, mi sentivo soffocare"
"Perché?" Chiese piano, assottigliando gli occhi per una frazione di secondo.
"Sono stato..vi-violentato" iniziò a tremare impercettibilmente, abbassò lo sguardo velocemente, chiudendo gli occhi. Brook al contrario li spalancò, non riuscendo a crederci "abusavano di me ogni volta c-che volevano..ancora e ancora" iniziò a tremare sempre più violentemente. Brook gli prese le mani gelide e gliele baciò delicatamente, cercando il suo sguardo disperatamente.
"Niall.." gli accarezzò il viso candido, il collo "chi ti ha fatto tutto questo?" Cercò di mantenere il controllo, cercò di apparire forte. Lo fece per lui, per dargli una spalla sicura su cui piangere.
"Erano così..così tanti" Niall non riusciva a piangere, parlarne era solo un modo per aprire la ferita.

Quello era il suo più grande segreto. Era come una spina conficcatasi dietro la schiena, dov'era impossibile raggiungerla per mettere fine al dolore. Era quello, il segreto che aveva cambiato per sempre il piccolo Niall. La sua persona venne completamente annullata.
"Quanti anni avevi?" La voce di Brook era sempre più bassa, lottava sempre di più contro un crollo emotivo.
"Dieci"

Niall si stava preparando per andare a letto come tutti gli altri bambini, nell'orfanotrofio c'era il coprifuoco delle otto e mezza. Si mise sotto le coperte dopo aver tolto le ciabatte, e chiuse gli occhi.

Poi però, dato che i suoi erano molto più delicati di quelli di chiunque altro, venne subito svegliato quando venne accesa la lampada sul suo comodino.
Se li coprì e poi si mise a sedere, strofinandoli e focalizzando la persona che si era seduta di fronte a lui sul suo lettino.
"Buongiorno piccolino" la signora di fronte a lui gli accarezzò i capelli disordinati durante il sonno.
"Ma è ancora notte" disse innocentemente, guardandosi intorno.
Gli altri letti erano vuoti.
La signora sorrise. Brillava, nei suoi occhi, una strana luce.
"Sai che non mi piace essere obiettata, vero piccolo?" Niall annuì abbassando lo sguardo
"Mi scusi.."
"Mi scusi..?"
"M-madame"
"Bravo. Non scordarti che a me piace essere chiamata Madame, va bene piccolo?" Lui annuì, deglutendo. La signora sospirò.
"Sai perché non c'è nessuno in camera con te, stanotte?" Lui scosse la testa "così potremo stare solo io e te. Sei felice?" Niall deglutì, indietreggiando impercettibilmente "poi ci raggiungerà anche mio marito, e gli altri. Così potremo stare insieme tutta la notte"
"I-Io..io ho tanto sonno, Madame"
"Oh, ma non devi preoccuparti" iniziò a scoprirlo dalla coperta, il piccolo corpo di Niall, bianco e puro, fu attraversato da un brivido di freddo "ti rilasserai così tanto che ti sembrerà di dormire" le dita della donna raggiunsero il pantalone del suo pigiama
"L-La prego, Madame. Ho paura"
"Piccolo mio" si avvicinò a lui "non devi averne" le guance bianche di Niall iniziarono ad essere rigate da lacrime di disperazione, ma non emetteva alcuna voce "non devi piangere" gli susurrò, baciandogli via le lacrime con le labbra su cui già iniziavano a vedersi i segni dell'età.

Niall chiuse gli occhi, e dopo poco sentì la parte inferiore del suo pigiama venir abbassata completamente.
"Guardami negli occhi" fu costretto ad aprirli. Lui si fece indietro con la testa, socchiudendo gli occhi come se questo, in qualche modo, potesse mandarla via "sei così bello, bambino mio" Niall iniziò a sentirsi soffocato dalla figura più grande della donna. Anche il suo intimo venne sfilato gradualmente, il suo corpo venne smosso da un singhiozzo.

Sentiva freddo e si sentiva sporco, nonostante non avesse idea di ciò che stesse in realtà succedendo.
Percepì la sua intimità venir violata, infranta. Lui cercò, invano, di spostare le braccia della donna con le sue mani, ancora piccole e tremanti.
Una mano della donna gli accarezzò lo stomaco, risalendo su tutto il petto.
Intanto Niall piangeva, senza riuscire a muovere un muscolo.
"Sei così delicato, piccolo Niall. Sembri un fiore" gli occhi cattivi, iniettati di eccitazionee della donna erano piantati nei suoi, offuscati.
Fu allora che la sua anima si ruppe.

Brook posò la fronte sulla sua, accarezzandogli la nuca, lasciandogli dei piccoli baci su tutto il viso, stringendogli saldamente le mani tremanti.
"Scusami. Scusa, non avrei mai dovuto costringerti a dirlo" la sua voce si incrinò "perdonami Niall" si spinse delicatamente più a contatto con lui, lasciandogli infine le mani per allacciare le braccia intorno al suo collo.
Niall cercò quell'abbraccio più di qualunque altra cosa al mondo "ti amo così tanto" gli disse piano.
"Ti amo anch'io, Brook" lei sentì una fitta nello stomaco "non sai quanto" disse, guardandola negli occhi. Lei sorrise e posò ancora una volta la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi.

Brook da un lato si sentì tremendamente in colpa, dall'altro decise che sarebbe stata lei a levargli quella maledetta spina.
E lo avrebbe fatto con le unghie e con i denti.

"È tutto finito. Sei al sicuro ora" lui si staccò da lei, socchiudendo le labbra carnose.
"No" disse piano, dopo alcuni secondi, sorridendo stanco.
"Perché no?"
"Perché non finì lì, non è mai finita" sospirò "..voglio spiegarti il motivo per cui Anika è così importante per me" Brook aggrottò le sopracciglia, accarezzandogli distrattamente la mano "passarono circa tre anni, dopo..dopo la prima volta" abbassò lo sguardo "e un giorno arrivò una bambina di origini russe lì, in orfanotrofio" Brook si morse le labbra.
Sentiva il cuore batterle all'impazzata.

N.A.
Salve! Non uccidetemi, ho dovuto spezzare il capitolo altrimenti sarebbe risultato troppo lungo, e poi non pensiate che sia finita qui🙊😂
(Fatemi sapere se vi piacerebbero dei capitoli talvolta un po' più lunghi🤗)

Intanto ditemi cosa ne pensate di questo, è uno dei più importanti perché si capiscono meglio un po' di cose ewe.
A presto, Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora