Part 1

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Anno 1989, 29 dicembre
Lewisham universitary hospital-Reparto intensivo neonatale. Ore 23.00

Dai corridoi pieni di decorazioni natalizie, si sentono voci sussurrare di una donna,dicono che sia scappata via dopo aver firmato le dimissioni contro la prescrizione del medico, è scappata senza farsene troppo della tempesta che l'aspettava fuori. Si dice anche che la donna non sia stata registrata con un nome falso, ma le persone non danno molto peso alla cosa, mancano 60 min al nuovo anno.
Siamo nel reparto in cui, vengono protetti e curati, bambini appena nati a cui sono state diagnosticate patologie. Vi possiamo trovare bambini nati semplicemente prima del previsto o anche con patologie molto più gravi. Sono al secondo anno di tirocinio in chirurgia e questa settimana mi hanno spostata dai piccoli sfortunati.
Non ne sono molto felice, per il semplice fatto che ho ancora problemi a vedere bambini che soffrono. So che dovrò superare anche questo, ma non penso che a capodanno sia il giorno giusto.
Il turno di notte inizia alle 00.00, ma come sempre sono arrivata con un'ora di anticipo per il giro di visite post operatorie; i corridoi sono zeppi di decorazioni, sembra che ci abbia vomitato babbo natale. Ci sono genitori in ansia per i propri piccoli, ci sono coppie felici che portano finalmente a casa i loro figli e ci sono coppie sfortunate,in un mare di lacrime che questa notte hanno visto morire i loro. Qui è cosi, c'è chi vince e chi perde; non dipende da nessuno, è una stupida legge dell' equilibrio cosmico, "le cose vanno semplicemente come devono andare."
Mi ha subito colpito una donna, sola e trasandata, era in piedi a fissare il vetro che divideva i bambini ricoverati,in particolare fissava una bambina, lei dormiva ed aveva le manine sul volto come se volesse accarezzarsi il volto, come se non ci fosse nessuno a farlo. La donna osserva questa bambina con aria quasi spaventata, al che' decido di avvicinarmi.
Non sembra essere una persona ricoverata, non ha nessun braccialetto di riconoscimento, aveva soltanto una larga felpa che le copriva gran parte del volto con il cappuccio.
Nel tentativo di avvicinarmi, la donna inizia ad allontanarsi velocemente per poi uscire dal reparto,non posso uscire essendo bloccata nel svolgere le mie manzioni, ma la donna presto prende possesso dei miei pensieri per tutta la notte.
Ci sono più di 50 bambini, e siamo 4 del secondo anno e solo 2 del quinto, che danno ordini e supervisionano il nostro lavoro. Non c'è nessun urgenza grave da compromettere altri medici ma ciò comporta più lavoro per quelli che sono qui.
Come protocollo, iniziamo dai bambini più gravi,visito i primi 10 e passano cosi veloci le ore che non me ne rendo conto.
Sono ormai le 4 passate, ancora in corso i festeggiamenti e gli scambi di auguri, io continuo il mio giro di visite. Tocca proprio a lei,quella bambina che la donna fissava cosi attentamente.
Non ha nulla di grave, è nata 3 settimane prima ed ha bisogno di essere tenuta sotto controllo. Sembra respirare da sola, bene, i polmoni sono già formati. I segni vitali sono stabili, ha solo bisogno di riposare.
sono qui presa nel compilare la cartella medica della bambina, noto che è l'unica nata da 2 giorni ad essere ancora senza nome, sfioro cosi l'idea di andare di persona ad aggiornare i genitori delle condizioni, spinta dalla curiosità di sapere i motivo per cui la piccola non abbia ancora un nome. Non è compito mio! Quest'idea vola subito via. Sono al secondo anno, nn posso permettermi di sbagliare.
Vado avanti con le visite, ho quasi finito. Mancno soltanto tre bambini per poi poter permettermi un meritato caffe'.
Ecco che compilo l'ultima cartella,non male, non ho impiegato molto tempo! Sono qui a fissare la macchinetta del' caffè, come se mi aspettasse; firmo le cartelle, le chiuso, e proprio mentre sto per dirigermi verso di lei, sento il mio cercapersone suonare, e insieme al mio contemporaneamente suonano anche i cercapersone degli altri 3 stagisti.
-"E' la bambina senza nome!"
come se ci fosse un legame con quella bambina, mi fiondai li preoccupata, c'erano soltanto i due medici del 5' anno con lei, che erano pronti a rianimarla.
Aveva smesso di respirare e non arrivava ossigeno al cuore, era intubata e dopo 5 minuti dal mio arrivo per fortuna si è ripresa.
La spostiamo in terapia intensiva, il Dott. McOwen mi chiede gentilmente di controllare sulla cartella il nome dei genitori, cosi da poterli portare nel suo ufficio. Mi sento subito felice per questo incarico, la voglia di conoscere i genitori era tornata in me come un lampo. Mi metto subito all'azione, sulla cartella c'e soltanto il nome e la firma della madre, la signora "Justina Fitcher"
Chiedo all'infermiera di turno alle accettazioni, lei controlla nel database e dopo qualche secondo sposta il suo sguardo su di me.
Era leggermente confusa,a tratti scolvolta. Mi dice –"dott.ssa yang, la signora Fitcher è andata via! E soltanto dopo qualche ora abbiamo scoperto che aveva documenti falsi."
Inizio ad urlare contro quell'infermiera come se fosse lei la colpevole, come se lei avesse abbandonato quella bambina.
-"Eravate troppo prese dal cazzo di babbo natale per accorgervi che quella donna stava lasciando una bambina?"
okay, forse ho esagerato
Lo sguardo di tutti è su di me, silenzio totale.
-"Scusate..." Balbetto
-"Questa donna, quella dal falso nome,ha abbandonato una bambina." Balbetto quasi piangendo
credo che sia il momento di andare, continuo a sussurrare di scusarmi e raggiungo il dott Mc'Owen.
al mio arrivo era già al corrente di tutto, della mia figuraccia compresa!
E' triste, sembra sentirsi fallire, è accanto alla bambina e al mio arrivo le stava sussurrando che sarebbe andato tutto bene.
Mi rimprovera per la mia scenata, e dopo pochi secondi mi guarda e con tono basso mi dice –"Avevi ragione,ma non era compito tuo farlo notare!"
dopodiché mi informa delle condizioni della piccola
-"Abbiamo avuto i risultati delle analisi, ha dei problemi hai polmoni."
-"Riguarda il fatto che sia nata prima?"-rispondo io-"L'ho controllata 3 ore fa e stava davvero bene."
-"Non avresti potuto scoprire il suo problema con delle visite standard, non è colpa tua."- continua lui –"Sua madre, è una tossicodipendente,suppongo abbia fumato eroina durante la gravidanza.-"
Se prima ero sconvolta adesso sono davvero senza parole, come puoi decidere cosi drasticamente sulla vita di un bambino?
-"Cosa possiamo fare?"- chiedo
-"dobbiamo intervenire subito."-risponde il Dott. Mc' Owen senza ostentare
-"Ha una metastasi sulla parete polmonare che dobbiamo asportare immediatamente."- continua lui-"Stanno arrivando i migliori dottori del paese, domani alle 11 operiamo;questa bambina non sarà abbandonata anche da noi."-"Sei con noi?"-
Al sentire queste parole, i miei occhi iniziano a cacciare lacrime senza che io possa fermarli, ma non è tempo per indebolirsi; devo riposarmi per l'operazione, durerà circa 12h,pause e cambi annessi

Sono già in sala operatoria, mancano 15 minuti, sto lavando ogni centimetro del mio corpo che non sia coperto dal camice, osservo fisso quel lettino operatorio, molto più piccolo di quelli a cui sono abituata,fra poco arriverà la piccola, nel frattempo prego che vada tutto bene.
L'operazione è iniziata da circa 5 ore e non sembra esserci stato nessun problema, ma all'improvviso il dottore si ferma e posa gli attrezzi. Sono un po' preoccupata per questo, chissa' cosa è successo,penso.
-"Dovrebbe tornare a casa Lara Yang, ha dimostrato di avere grandi potenzialità restando in servizio per quasi 20 ore, ma cosi facendo i suoi colleghi crederanno che stia cercando di farsi notare da qualcuno." –Ride
-"Con permesso,dottore,sono qui soprattutto per questa bambina. Non mi spaventa lottare per restare sveglia e concentrata,se si tratta di aiutare persone che lottano per restare in vita."-Ribatto con aria impaurita
Il dottore mi fissa con aria di approviazione, e riprende a lavorare.
L'operazione è terminata al meglio, la bambina dovrebbe riprendersi in due settimane se non dovessero esserci complicazioni.
Mi sento leggermente in colpa, mi sono lavata, ho rimesso insieme i pochi pezzi ancora svegli di me e sto tornando a casa. Vorrei restare ancora li con lei, ma non ho la forza. La settimana è appena iniziata e la mia vita è completamente programmata e cronometrata da quando sono al tirocinio. È un casino.

Sono passati 3 giorni e la bambina sembra star bene. Il Dott. Mc'Owen stamattina mi ha detto che potevamo darle un nome, ma che nn sarebbe stato il suo a meno che qualcuno di noi non l'avesse adottata. Credo stesse scherzando per quanto riguarda l'adozione da parte di uno di noi, ma quell'idea iniziò a piacermi. Dopo due ore, sono ancora qui a pensarci, ho finito il mio giro di viste e mentre bevo il mio caffè penso a come sarebbe se magari davvero adottassi quella bambina. –"NO,sei pazza."- Esce dalla mia bocca senza comando
penso poi che a 24 anni ed una carriera appena iniziata, e in ritardo aggiungerei dire, noon posso permettermi di avere un bambino da un momento all' altro poi, no!
_"Forse una gravidanza dura 9 mesi per abituare una donna all'idea che sarà mamma."- Penso ..e rido, non puo essere. Non sono cosi stupida.
Vedo arrivare il dottore da lontano
Poco dopo si siede di fianco a me –"Vorrei scegliessi tu il nome della bambina, sei quella che si è preoccupata più di tutti, poi te ne sei occupata tu da quando è nata."
-"Vorrei che si chiamasse come mia nonna, Meredith."- Rispondo eccitata
-"non so perche' tu abbia scelto proprio il nome di tua nonna. Non voglio saperlo adesso ma posso immaginarlo. Ottima scelta, andiamo a salutare Meredith."

Sono passate ormai 3 settimane dalla nascita di Meredith e io ho chiesto di restare nel reparto neonatale, proprio io che il primo giorno avevo dubbi.
La bambina sembra stare davvero meglio, è soltanto circondata da polizia e assistenti sociali. Pochi giorni fa hanno trovato la madre,è una senzatetto che vive qualche isolato poco dopo l'ospedale, ha spiegato ai poliziotti che la scelta giusta secondo la sua opinione era lasciare la bambina li', nella speranza che qualcuno se ne fosse preso cura. Vista cosi, non è poi tanto terribile questa donna, mi sono sentita in colpa per averla odiata cosi tanto,e mentre mi dicevano queste cose, dopo 3 settimane, nella mia mente è tornato il vago ricordo di quella donna che fissava meredith, era lei, era la madre. Avevo completamente rimosso quel momento.
Ho associato la tristezza di quella donna a come era vestita, capisco che forse non voleva lasciare la sua bambina,ma non avrebbe potuto farla vivere come una bambina merita.

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⏰ Last updated: Oct 27, 2017 ⏰

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A pretty sad story.Where stories live. Discover now