Capitolo 1

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Morte, ricordo solo la sensazione di freddo sulla pelle e poi il buio totale.
È arrivata davvero la fine? No, sento delle voci quindi in qualche modo sono ancora viva? Sento il corpo indolenzito ma non riesco proprio a muovermi, delle voci inondano la mia testa ma non riesco a capire a chi appartengano. Poi d'improvviso un fascio di luce, quasi accecante, spazza via il buio che mi circondava e mi sento più libera.

-La stiamo perdendo! Presto, portate il defibrillatore!-

Rumori, rumori e ancora rumori. Una fitta dolorosa al petto e vedo la luce allontanarsi.

~Cosa? Ma perché scappi? Aspetta!~

-Ancora uno! Libera!-

Comincio a rincorrere la luce e quando penso di averla persa, questa mi viene addosso accecandomi e portandomi a coprirmi gli occhi con le braccia, non appena le sposto per tornare a vedere non c'è altro che bianco intorno a me e solo una sedia al centro, una sedia nera per giunta.

-Eccoti finalmente, era da un bel po' che ti stavo osservando e tu sei la persona giusta per questo incarico.-

~Cosa? Chi mi sta parlando?~

Mi guardo attorno cercando di capire a chi appartiene quella strana voce, ma non vedo anima viva. Così comincio a camminare verso la sedia e solo in quel momento, mi accorgo di una figura quasi trasparente che sta seduta sulla sedia. Ma prima non c'era.. mi fermo davanti a lei e la osservo in silenzio.

~Cos'è? Una specie di scherzo? È una proiezione olografica?~

-No tesoro mio, nessuna proiezione o scherzo, quella che stai vivendo al momento è la realtà.-

Il mio corpo ha un sobbalzo improvviso.

~Riesce a leggermi nella mente?~

La figura annuisce con un caloroso sorriso, come se avesse appena risposto alla mia domanda, così mi avvicino ancora un po' e la donna che ora si vede più chiaramente, allunga una mano verso di me ed io d'istinto le porgo la mia.

-Lo so che ora sei spaventata, ma non è così male come possa sembrare, credimi.-

~Come fa a sapere chi sono? Come fa a conoscermi e leggermi nel pensiero?~

-Una domanda alla volta piccola!-

Rise divertita la donna, ma ero in panico e non riuscivo a capire cosa mi stava succedendo e soprattutto il perché.

-Lo so che ti può sembrare strano tutto questo, purtroppo era inevitabile che accadesse.. prima o poi, ma come si dice, meglio prima così ci si leva il dolore no?-

Ridacchia appena divertita ma lo sento dentro che questa situazione non la diverte per niente, anzi.. tutto il contrario.

-Io sono la tua trisnonna, Kassandra e quello che sto per affidarti, purtroppo è un compito impegnativo.-

~La mia trisnonna..? Quindi tu devi essere.. nonna Maggie?~

La donna mi regala un dolce sorriso ed io d'istinto la stringo in un abbraccio, pensavo che non mi fosse rimasto nessuno ormai e invece c'era ancora qualcuno che vegliava su di me.

~Ma.. perché io? E perché adesso?~

-Purtroppo i tempi sono ristretti per poter parlare di tutto, ma sarò breve.
Una grave minaccia sta minacciando il mondo nel quale credevi di vivere, un male antico si è risvegliato e sta portando scompiglio tra le persone ma non solo. Le induce ad uccidersi le une con le altre senza ragione e una volta che queste perdono la vita, si appropria del tempo che hanno lasciato.-

~Aspetta.. cosa intendi dire? Non capisco..~

Lei sospira guardandomi tristemente negli occhi e mi prende il viso fra le mani, per poi accennare ad un piccolo sorriso.

-Hai gli stessi occhi di tua madre, e sono sicura che riuscirai a risolvere l'enigma. Prendi questo, ti servirà e ti aiuterà nella tua impresa, stai attenta piccola mia, sarò sempre a vegliare su di te.-

Tira fuori dalla tasca uno strano orologio da taschino e lo lascia sulla mia mano, il tempo di abbassare lo sguardo per capire cosa fosse, e la donna scompare così com'era apparsa.

~Nonna..?~

Una volata di vento improvvisa mi porta a stringermi l'orologio al petto, per proteggermi da quell'aria gelida, ma questa è così forte e fredda che mi scaraventa all'indietro allontanandomi dalla luce e facendomi sbattere contro qualcosa.
Mi risveglio di colpo sul lettino dell'ospedale, grondante d'acqua, come se avessi appena fatto un sogno terribile ma non appena riapro la mano che tenevo stretta al petto, mi accorgo che l'incubo è appena iniziato: l'orologio della nonna è rimasto con me e una cosa era certa, non promette nulla di buono.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01 ⏰

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