La spiegazione era stata semplice, immediata e funzionale. Kim era sottilmente orgogliosa di sé stessa, anche se c'era poco d'andar fieri in quel momento: aveva prodotto una correlazione scientifica che aveva tutti i termini giusti per divenire un'assunzione causa-effetto. Davvero incredibile, per una che nelle materie scientifiche non aveva mai brillato.
La sua tesi era stata enunciata in modo molto chiaro: erano comparse bizzarre caramelle verdi, bellissime e invitanti, in grandi vasi di vetro, scatoline e giare in tutta la nave. C'era d'aspettarsi che la stragrande maggioranza dei passeggeri le avesse notate e fosse stato preso dalla tentazione di assaggiarle. C'erano fior fior di studi scientifici che testimoniavano l'incapacità umana di dire di no a qualcosa di splendido e gratis, sicuramente. Dunque, moltissime persone si erano infilate in bocca almeno una di quelle perfette sferette color smeraldo. Per quanto riguardava l'equipaggio, beh, quella sicuramente era stata una parte più complessa: di sicuro pochi avevano osato rubare una caramellina messa lì apposta per gli ospiti, ma il problema era sicuramente stato evitato regalando a ciascuno dei lavoranti una caramella incartata, proprio com'era successo a Jozefien e a Kim.
Alla fine del discorso, per confermare a sé stessa e agli altri che la sua poteva essere non solo un'ipotesi ma addirittura la realtà dei fatti, aveva chiesto a ciascuno di loro se avessero mangiato una di quelle caramelle. La risposta che era giunta le aveva generato un moto d'orgoglio.
"Sì, anche io ho ricevuto una di quelle caramelle" aveva detto Sivashangari, con lo sguardo attento e consapevole. "Ma l'ho regalata. Non potevo mangiarla. Sono diabetica".
"Anche io l'ho regalata" aveva confermato Kerli, giocherellando con il bordo della propria camicia a quadri. "Pensavo sapesse di menta. E io odio le caramelle che sanno di dentifricio. L'ho data ad Alicia. A questo punto suppongo che lei non sia qui per questo motivo".
Anche gli altri confermarono che non avevano mangiato alcuna caramella: c'era chi l'aveva gettata via, chi aveva deciso di tenerla da parte per qualcuno di importante come aveva fatto Sergio per Eva, c'era chi, ancora, non l'aveva semplicemente vista, probabilmente perché il coinquilino se l'era aggiudicata per primo.
"Quell'idiota di Rodrigo" aveva commentato Bruno. "Ingordo come un porco".
Ora che avevano una spiegazione al problema, dovevano solo trovare una soluzione. Era questo quello che il signor Cornelis aveva detto. Ma la spiegazione del come non dava cenni sul perché, perciò nuovamente si erano riaperte dispute su ipotesi riguardanti un branco di terroristi, un'associazione di folli, si erano tirati in ballo perfino il governo e gli Stati Uniti, perché se qualcosa di soprannaturale avviene, di solito ci sono coinvolti gli USA, o almeno così aveva sostenuto Jozefien, anche se Kerli aveva tentato di difendere il suo punto di vista, affermando che al massimo quelli coinvolti potevano essere i russi, non di certo gli americani.
Si discuteva anche in quel momento, mentre Kim, soddisfatta di aver enunciato la propria tesi, si limitava a tradurre in francese la conversazione delle opposte fazioni alla coppia di signori francesi che, purtroppo, non conosceva altra lingua se non la propria. Nessuno sembrava essersi accorto di loro, seduti a un capo del tavolo, mano nella mano, silenziosi osservatori di quella mezza litigata. Gli altri passeggeri, ovverosia la ragazza spagnola e la coppia di inglesi, non facevano parte della discussione: Camila occhieggiava in giro, spaventata come On, mentre i signori Monroe parlottavano tra di loro a tratti, anche se per la maggior parte del tempo la signora se ne stava zitta con la bocca tesa in una netta riga orizzontale, che sembrava incisa nella sua faccia con un righello. A giudicare da come il suo sguardo non si posasse neanche per sbaglio sulle persone vestite da dipendenti del crew, ma fosse fisso sugli eleganti abiti del signor Cornelis, probabilmente avrebbe preferito ritrovarsi imbambolata da qualche parte come gli altri, intenta a fissare il vuoto e a perdere un filo di bava da un angolo della bocca. Incredibile.
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La nave dei sogni
General FictionPhan Kim non ha mai dimenticato la vacanza più bella di sempre, quando era bambina, su una delle navi da crociera della Crown Cruise. Per tutta la vita non ha fatto altro che sognarla e a quasi ventisei anni, dopo una sudata laurea in turismo, abban...