Quando mamma mi ha detto di avere un ritardo io già sapevo che il motivo eri tu, sapevo già che saresti stata una femmina, sapevo che avresti cambiato la mia vita per sempre.
Lo sapevo perchè l'avevo sognato, e la mamma ha sempre detto che con i sogni io non sbaglio mai. E non ho sbagliato.
Tuttavia quando la frase:«Sono incinta» è uscita dalle labbra di papà io non ho potuto fare a meno di scoppiare a piangere, di scoppiare ridere, di scoppiare a vivere.
Ricordo tutto di quel momento, tutto. Ricordo di come mi tremavano le mani, di come ho guardato quella ragazza che stava fumando con me con un sorriso che forse risultava inquietante tanto era grande, di come la prima lacrima mi sia scivolata lungo la guancia e di come sono corsa a casa dopo, come se tu fossi già lì.
Dopodichè la casa sapeva già di te, mi sembrava di vederti già correre, di sentirti già ridere e avevo sempre quel sorriso stampato sulla faccia come se qualcuno mi avesse immobilizzato la faccia, e in effetti mi faceva male ma proprio non riuscivo a smettere. Continuavo a guardare la pancia di mamma come se fosse una cosa preziosa, avevo 18 anni ma mi sembrava di averne due, come quelle bambine che oggi si incantano guardando Frozen. Ad un tratto sono diventata iper protettiva, tutti dovevano fumare fuori, nessuno sforzo troppo faticoso, ho imparato a dividermi tra scuola e le faccende domestiche e anche se era difficile far funzionare tutto, io ce l'ho messa tutta, per te.
Sono cresciuta, per te.
Ti ho messo in una teca di cristallo e ancora oggi mi chiedo cosa sia andato storto, se avessi potuto fare qualcosa in più, se abbia sbagliato qualcosa.Ho sbagliato qualcosa?
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Lettere a mia sorella mai nata.
RandomA Teresa, perché da quando te ne sei andata me ne sono andata un pò anch'io.