(14) "Non riuscirò a fermarmi."

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Michelle Adams

Continuo a correre, senza una meta ben precisa. Thomas è dietro di me. Anche lui sta correndo. Entrambi abbiamo il fiatone. Mi giro a destra e sinistra, cercando un posto dove poterci nascondere dalle guardie.

«Corri Michelle! Non fermarti!» urla. Ridendo Thomas. Sfrutto l'adrenalina che ho in corpo ed accelero il passo.

Dopo circa tre svoltate a sinistra e quattro a destra entro dentro una stanza buia. Aspetto che Thomas rietri nel raggio di luce che mi permette di vedere e lo tiro dentro la stanza per poi chiuderla a chiave.

«Cazzo. Se ci beccano come minimo siamo morti.» dice con il fiatone. Ridacchio voltandomi e cercando a tastoni il pulsante della luce.

«Cazzo non c'è corrente.» sbuffo. Thomas fa dei passi avanti e mi cerca con le mani.

«Ouch. Mi hai preso l'occhio.» sussurro urlando. Scoppia a ridere e cerco di individuare la sua bocca.

«Thomas sta zitto! Ci scopriranno.» dico. Mi accovaccio sulle gambe e sposto quelli che credo siano delle scatole.

«Michelle.. Dimmi che non è come penso.» dice Thomas.

«Cosa?» chiedo. Dopo aver pulito mi siedo sul pavimento e certo a tastoni la bottiglia di Whisky.

«Sei seduta sul pavimento vero?» chiede cercandomi al buio.

«Certo.» dico. Dopo attimi Thomas è seduto accanto a me.

Siamo andati a passeggiare pomeriggio, Thomas si è fermato in cucina e abbiamo notato che c'era una bottiglia di Whisky sul tavolo. I nostri sguardi da complici si sono incontrati e adesso siamo qui, al buio che ci nascondiamo dalle guardie.

«Passami la bottiglia.» dice. Cerco a tastoni la bottiglia e dopo averla trovata gliela passo. Svita il tappo e dopo aver individuato la bocca inizia a bere.

«Thomas! Lasciane un po' anche a me.» dico lamentandomi. Thomas fa come dico e mi passa la bottiglia. Porto la bottiglia alle labbra e inizio a bere. Non sono mai stata un tipo da alcolici, ma stasera voglio allentare la presa sulla mia vita. In fondo, che ci sarà di male nel essere chiusa al buio dentro uno stanzino con il ragazzo che mi fonde il cervello?

Dopo averne bevuto un bel po' metto il tappo e la metto sul pavimento.

«Che facciamo adesso?» chiedo. Ho la gola letteralmente in fiamme.

«Io avrei un'idea. » ghigna. Lo sento muoversi. Dopo pochi secondi sento le mani calde di Thomas, entrare in contatto con la mia pelle fredda. Sussulto. Le sue mani mi ispezionano tutto il corpo.

«Thomas che fai?» sussurro. Con il cuore a mille per l'eccitazione. Odio l'effetto che ha Thomas su di me. Ma allo stesso tempo mi manda fuori controllo.

«Shh, rilassati. Ti piacerà.» sussurra al mio orecchio. Adesso si.. Che mi ha mandato il cervello a puttane.

Mi trascina sopra le sue gambe. Portando le sue labbra sul mio collo. Mi bacia delicatamente e di tanto in tanto mordicchia un punto precedentemente baciato.
Come se il mio corpo non rispondesse più ai miei comandi mi ritrovo a muovere il bacino lentamente.

«Non ti muovere.. Cazzo.» sussurra con voce roca. Continuo a muovermi in modo sensuale e porto le mie labbra sul suo collo, ricambiando il favore. Adoro il modo in cui reagisce il suo corpo al mio contatto.

«Michelle..» sussurra. Il respiro è leggermente più pesante e sento il suo cuore battere all'impazzata.

Menomale che siamo senza luce.. Almeno non vede la mia faccia verde dall'imbarazzo. Non ho mai fatto una cosa del genere con un ragazzo. Non sono mai stata io ad avere il controllo. Con Thomas è tutto diverso.

«Adoro l'effetto che ha il tuo corpo sotto di me..» sussurro con voce sensuale al suo orecchio. Lo sento rilasciare un sospiro.

«Non credo che riuscirò a fermarmi.. Michelle ti prego.» mi supplica.

«Non voglio che tu lo faccia.» sussurro. Continuo il mio lavoretto sul suo collo. Facendolo gemere ogni tanto.

«Adesso basta.» dice. Mi afferra le braccia e ribalta la situazione. Adesso sono io ad essere sotto. Inizia a torturarmi il collo, mentre le sue mani viaggiano su tutto il mio corpo. Mi sollevo giusto un po' e sfilo la maglietta per poi fare lo stesso con lui. Si abbassa per lasciarmi dei baci umidi sulla pancia. Dopo pochi minuti, entrambi siamo svestiti del tutto e ci ritroviamo a concederci l'uno a l'altro. Non so se fosse solo sesso o fosse amore.. So solo che lui fu la mia prima vera volta. Certo non era il massimo dei posti uno sgabuzzino, ma eravamo io, lui e le nostre anime condannate, e mi andava più ché bene.

Hello!!!

Allora scusate se questo capitolo è uno schifo ma non ho mai scritto questo genere di scene.

Finalmente sti due fanno qualcosa!! Felici? Io forse. Vi dico solo una cosa: State attenti ai dettagli. La storia si divide fra realtà e sogno. Detto questo mi scuso per il ritardo.. Grazie per le letture.

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-Chiara

Insane » Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora