Prologo

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La ragazza bionda stava camminando velocemente sull'asfalto. Era una giornata nuvolosa,ma calda, infatti indossava un paio di shorts di jeans e una camicetta e delle converse blu basse, evidentemente consumate. Nonostante non piovesse teneva sul braccio un ombrello grande, con un bel manico di legno e la tela a spicchi dei colori dell'arcobaleno. I lineamenti delicati erano tesi in una smorfia concentrata. Gli occhi azzurri a scaglie emanavano scintille di determinazione. La bocca era contratta e il braccio piegato sotto il manico dell'ombrello. Ad un certo punto la ragazza misteriosa si mise a correre verso un buco dell'asfalto comparso all'improvviso aprì l'ombrello e ci saltò dentro.
Driiiiiiin!
"Waaaaa" urlò Katy
"Che spavento" mormorò ansimando.
"E che strano sogno.....Ma era solo un sogno, appunto."
Scese dal letto e cominciò a prepararsi per la scuola: per prima cosa si lanciò nel corridoio, correndo in pigiama fino alla porta del bagno, trovandolo prontamente occupato dalla sorellina. Allora tornò in stanza, aprì l'armadio di legno ed estrasse un paio di jeans attillati e una camicia scozzese. Si fiondò in bagno, finalmente libero, si vestì e si lavò i denti, si spazzolò i capelli e li legò in una coda alta, si precipitò fuori dal bagno, afferrò al volo la sua tazza di the e trasferì il liquido caldo nella sua borraccia di latta blu. Scese le scale e si infilò le sue scarpe preferite, paio di stivaletti bassi e scamosciati marrone scuro. Si infilò la giacca e poi si ricordò all'ultimo momento della cartella  e salì di nuovo su per le scale a prenderla. Ridiscese le scale, corse all'ingresso, aprì la porta e uscì.

Non andava bene. Non andava affatto bene. Non poteva  finire in quel modo.
Ci doveva essere un'altra prospettiva.
L'ombrello arcobaleno cadde a terra ed emise scintille allarmanti.
"Sì, lo so anche io che le cose vanno mal.... Ho cavolo, mi è caduto l'ombrello. Senti, io vedo come va avanti e poi ti aggiorno. Ciao."
La ragazza riattaccò e accelerò il passo infilandosi il cellulare nella tasca degli shorts. "Vabbè, io stasera riproverò... Anche se ieri sera... Eppure non so... Ieri sera mi sentivo... Come osservata..." pensò la ragazza








Una ragazza perfettamente normale. L'altra un po' meno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora