Capitolo 6

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Nei capitoli precedenti:
Liam aveva solo un compito: tenere il maledetto orologio sul suo polso e... Niente non ce l'ha fatta. Così un Niall con la delicatezza e la leggiadria di un fenicottero senza una zampa, ha trovato l'orologio ed ha avuto incontri del terzo tipo con Louis, che a sua volta ha avuto incontri del terzo tipo con Harry. Mentre Niall si sente come Ben Ten alle prime armi e Louis apre le porte in maniera sospetta, Liam cerca disperatamente ciò che ha perso ma trova solo un Nello selvatico che va e viene dal diciannovesimo secolo; così il signor Payne mette nei guai un irlandese dall'accento troppo marcato con la sua amata Bebe.
In tutto ciò Harry ci prova con Louis. Louis fa la verginella impaurita.
Zayn non flirta con Liam perché stanno ad un secolo di distanza. Quindi per finire. La vita fa schifo.

Detto questo buona lettura.

Ora Niall vedeva illuminato nella calda luce pomeridiana il soffitto della sua camera, era sporco di una macchia rossa, a cui diede vita all’età di sette anni lanciando il suo gioco che ricordava un po' del finto vomito: uno skifidol simile ad una specie di slime, se la memoria non lo ingannava. Ogni sera prima di dormire fissava quella vecchia macchia sbiadita e pensava i suoi pensieri, cosa che stava facendo anche ora. Alzò il braccio e guardò l’orologio: erano passati davvero solo cinque secondi. Continuando a guardare quell’ impronta rossa sul soffitto si pose tante domande, tutte aventi come protagonisti Louis ed Harry e sorrise all’idea che entrare dentro l’orologio era un po’ come guardare una serie tv.

<<Sai Louis, io->> non finì mai la frase, venne interrotto da un tuffo nel vuoto totalmente inaspettato, lo stesso tuffo attraverso il quale entrava nell’orologio. Louis lo fece piombare all’interno della carrozza senza cerimonie, sapeva che Niall avrebbe voluto parlare ma per lui non era lo stesso.

<<un semplice ‘taci’ sarebbe stato più gradito >> disse Niall tra i denti dopo aver sbattuto il sedere.

Vicino a lui si ritrovò Harry che fissava Louis attraverso le tende di una finestrella, che dava sulla strada. La carrozza si fermò, ma quella che Niall vide una volta sceso, non era casa di Harry ma di Louis. Cosa si era perso?

<<Non dovrebbe esserci qualcosa del tipo “nelle puntate precedenti”?>> chiese Niall guardando divertito la porta di casa Tomlinson che un tempo pensava fosse stregata.

Horan si girò a guardare Louis che scomparì dietro l’imponente figura di Harry che lo sovrastava.

<<Non c’era bisogno che veniste anche v->> cominciò Louis ma si fermò davanti il finto broncio di Harry. Cosa aveva detto di male? Dischiuse le labbra ed assunse un’aria spaesata, così il signor Styles gli disse sorridendo <<puoi darmi del tu.>> Dunque era questo il motivo del suo finto rammarico, Louis ne fu del tutto sollevato, tanto da regalare ad Harry uno dei suoi sorrisi più belli.

<<Scusa, hai ragione. Stavo dicendo che non c’era bisogno venissi, mi sentirei terribilmente in colpa a farvi… farti annoiare mentre raccolgo i miei averi per il trasferimento.>>

Ecco cosa si era perso Niall.

<<Figurati, se mi annoierò sarà solo colpa mia che son voluto venire.>>

Passarono tre secondi a guardarsi negli occhi senza dire nulla.

<<Allora vado, farò il prima possibile.>>

Detto questo Louis entrò, questa volta aprendo la porta con le mani e facendo un ultimo sorrisetto prima di richiuderla. Entrato in casa, con Niall alle spalle a fargli da ombra, iniziò a respirare a grandi boccate, il che faceva capire che stava trattenendo il respiro. Regolarizzati i battiti Tomlinson sentì una voce dietro di lui soffiare il suo nome. Si girò di scatto spaventato e Niall fece lo stesso. Le due gemelle vestite con lo stesso vestito bianco a fiorellini verdi lo stavano guardando serie. Louis tirò un sospiro di sollievo e Niall urlò. Il suo urlo era dovuto alla terribile esperienza avuta da bambino quando ritenendosi abbastanza grande per vedere un film horror, il fratello gli fece vedere Shining, quelle ragazzine lo terrorizarono e quando si coprì gli occhi davanti alle due pregando Greg di spegnere la TV, il fratello lo liquidò con un “di cosa ti lamenti? Il libro è molto peggio”.

Between the clock hands // Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora