Capitolo 348

610 33 32
                                    

Dal compleanno di Pietro al matrimonio di Gianluca il tempo sembrò quasi volare.

Nel giorno di matrimonio tutti erano in fibrillazione. Piero e Ignazio più di tutti: il loro collega, fratello, amico e tanto altro, stava epr convolare a nozze segnando il definitivo passaggio nell'età adulta.

Lo avevano visto trotterellare da donna a donna, sempre di basso calibro. Lo avevano visto etichettato come il latin lover del gruppo incapace di portare avanti una relazione seria e duratura. Lo avevano visto piangere per amore. Lo avevano visto sbagliare con l'unica donna che davvero lo amava per Gianluca e non per Gianluca de Il Volo.

Ed ora finalmente lo vedevano diventare uomo e creare una famiglia tutta sua.

Il matrimonio si svolse nell'amata frazione di Montepagano, paese tanto caro al baritono. 

Una funzione semplice e toccante nella chiesa della Santissima Annunziata unì in matrimonio Gianluca e la sua inseparabile Virginia. Il ricevimento si svolse invece in un'antica villa a Roseto degli Abruzzi.

Tutto molto sobrio ed elegante: dalla funzione religiosa all'abbellimento del ristorante, dai vestiti degli sposi a quelli degli invitati.

Da sempre il più social dei tre, Gian decise di vendere l'esclusiva del suo matrimonio ad una famosa rivista di gossip, a differenza dei due colleghi che avevano preferito la privacy per quel loro momento importante.

I bambini si ritrovarono con gli animatori che li fecero giocare e divertirsi mentre i genitori si godevano il pranzo tra di loro. 

Immancabile il momento dei balli a partire da quello di coppia che Piero e Giada in particolare vissero abbracciati stretti, l'una ingabbiata tra le braccia dell'altro.

-'ricordo il nostro matrimonio'- confidò Piero baciandole i capelli

-'è sempre stupendo ballare con te'- aggiunse Giada annuendo e stringendosi di più a Piero quasi a volersi fondere.

-'oggi sei bellissima'- si complimentò Piero approvando il vestito color scarlatto che sua moglie aveva scelto per l'occasione. Un vestito lungo fin sopra alle ginocchia che metteva in risalto le sue forme tondeggianti.

Le mani del narese si arpionarono sui fianchi della donna intanto che il naso stuzzicava la base del collo di lei , resa accessibile dall'acconciatura di Giada con la quale aveva raccolto i capelli in un morbido chignon.

-'se fai così non resisto Piè' - confessò la donna lasciandosi andare ad un piccolo gemito

-'ora non possiamo ma  stasera non mi scappi signora Barone. Ti voglio'- le disse il tenore con voce roca 

A interrompere quel siparietto piuttosto eccitante ci pensò Ignazio, anch'esso impegnato nel lento con la sua Milena.

-'non hai più l'età per fare queste cose '- lo canzonò intuendo il desiderio dell'amico dal modo in cui stringeva Giada tra le braccia.

Una frase che imbarazzò sia Giada che Milena.

Per fortuna il lento finì lasciando posto ai balli latino americani, da sempre molto apprezzati dai due tenori che si sfrenarono non poco prendendo di mira Gian e la sua poca fluidità dei movimenti. Il momento più hot fu indubbiamente quando i due siciliani si lasciarono andare al movimento di bacino che da sempre sfoggiavano durante  i loro concerti e che da sempre mandava le fan in visibilio.

-'non cambieranno mai'- notò Milena scuotendo il capo con un leggero rossore in viso

Giada si voltò per guardarla in viso con aria concentrata.

-'e noi non vogliamo che cambino'- aggiunse per poi lasciandosi andare ad una risata cristallina che coinvolse pure la bella veterinaria.

Dopo il rituale taglio della torta e la consegna delle bomboniere, Gian e Virginia partirono direttamente per il viaggio di nozze mentre Piero e Ignazio, insieme alle loro famiglie, si ritirarono nell'albergo dove avrebbero soggiornato quella notte per poi ripartire l'indomani entrambi verso la Sicilia, mèta delle loro vacanze estive.

Durante quel mese di vacanza, Piero si era sentito svariate volte con i due colleghi e con il manager. Chiamate lunghe, chiamate quotidiane, chiamate che portavano al narese sempre un certo grado di nervosismo che a nessuno era sfuggito.

Più volte Giada aveva provato a parlare con lui ma ogni volta Piero chiudeva l'argomento sempre con la solita frase ''è lavoro, niente di importante''.

Giada ne aveva provato a parlare anche con Gaetano scoprendo che anche il suocero era all'oscuro di tutto.

Evitando di toccare l'argomento lavoro, Giada continuò a godersi l'estate con il marito e i figli.

Mancava meno di una settimana e poi sarebbero tornati a Napoli quando Piero ,piuttosto nervoso ,entrò in cucina mentre Gaetano e  Giada preparavano il pranzo.

-'io domani torno a Bologna'-  comunicò sintetico

Giada e Gaetano gli rivolsero un'occhiata tra il confuso e l'agitato, fu la moglie del tenore a prendere parola.

-'vado subito a preparare le valigie'- disse pulendosi le mani per andare in camera.

-'tu resti qua, vado da solo'- chiarì Piero abbassando lo sguardo e provocando ancora più confusione.

-'posso venire io con te'- si propose il papà pensando che il non voler Giada era per non provocare disagio a lei e ai figli.

-'ho detto che vado da solo, pà. Preferirei saperti qua con mia moglie e i miei figli'- ribadì di nuovo Piero.

-'Gaetano puoi lasciarci un attimo da soli'- chiese Giada con un fil di voce mentre nella mente prendevano strada svariate teorie pur di spiegare quello strano comportamento del marito.

Gaetano annuì e lasciò da soli gli sposi.

-'perchè devi tornare immediatamente a Bologna? e perchè vuoi andare da solo?'- domandò con voce dura fissando il suo sguardo in quello di Piero.

-'abbiamo una riunione con Michele. E' inutile che tu venga con me creando disagio ai bimbi'- spiegò con voce incerta.

-'potrebbe venire papà'- ricordò lei dando poco credito alla risposta data dal marito.

-'non voglio lasciarvi da sole con quattro bambini e senza neppure un uomo.'- rispose mentre si avvicinava a Giada.

Ormai Piero aveva imparato a conoscere sua moglie alla perfezione e sapeva che Giada stava faticando a credergli. Lo notava da quell'increspatura formata sulla fronte della donna che Piero tentò di distendere accarezzandola con l'indice.

-'inutile far girare la tua testolina per formulare teorie assurde , amore mio.'- la richiamò con tono più  leggero lasciandosi andare ad un flebile sorriso -'si tratta di poche ore, forse una mezza giornata, e poi torno. Non vale la pena smuovere tutta la famiglia. Michele ci vuole parlare, vado a Bologna, facciamo la riunione e in serata sto di nuovo da voi'- spiegò con dolcezza Piero per poi attirarla in un abbraccio stretto che sapeva di consolazione, forse di incoraggiamento.

Giada si rasserenò visibilmente  anche se continuava a provare uno strano senso di disagio, come se Piero le nascondesse qualcosa.

Perchè Michele richiama Piero a Bologna? 

Sarà sbagliata la sensazione di Giada?

Grazie a tutti.

Un abbraccio.

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora