Capitolo 19: Perdono

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Una fitta nel basso ventre.

Lo sapeva, l'aveva sempre saputo, nonostante gli insulti gratuiti e le minacce.

Un'altra sul fianco destro.

L'odio era un sentimento che non conosceva e non avrebbe mai conosciuto.

Uno schiaffo sulla guancia.

Oramai era stanca di chiedersi il perché, preferivo rimanere lì, in silenzio.

Un calcio nello stomaco.

A subire.

Un urlo disperato raschiò il silenzio.

"IO TI ODIO!" continuò a dire Osiris, maltrattando Satine come se fosse l'unica cosa per cui è stata cresciuta.

O forse lo era davvero.

La duchessa stava lì, a osservarla dolcemente dimenticandosi tutto ciò che le aveva fatto.
La ragazza si sedette e iniziò a singhiozzare e lamentarsi.

"Non sono più me stessa, non lo sono mai stata..."
Si dondolava lasciando cadere gocce di amarezza.
"Mi manca Hondo..." mormorò infine Osiris.

Satine lasciò passare qualche minuto, poi disse qualcosa che Osiris non si sarebbe mai dimenticata.

"Le tempeste dell'anima sono peggiori delle tempeste."

La ragazza alzò la testa e la fissò negli occhi. "M-mi dispiace..."

"Ho capito, non preoccuparti. Hai voglia di raccontarmi la tua storia?"

Osiris slegò la duchessa, e con fare da bambina indifesa si sedette accanto a lei, raccontandole del suo passato burrascoso.

"Alexia, la conosco."

"Davvero?"

"È la Padawan del Maestro Yoda, conosceva Anakin."

"In che senso?"

A quel punto Satine non fece altro che raccontarle tutta la loro, e la sua storia.

"Kenobi?"

"Kenobi."

Osiris si alzò e, decisa, pronunciò una frase secca.

"Devo farmi perdonare," iniziò. "Andremo da Kenobi. Vi proteggerò io da Maul."

E in quel momento, Satine si rese conto che il perdono e la bontà d'animo non hanno limiti.

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