Una Destiel mancata

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Dean non è uno che prega.
Neanche uno che crede, comunque.

Non è stato sempre così, da piccolo le diceva, le preghiere.
E ci credeva, in Dio;
-Dio è buono- diceva la mamma, gli baciava le lentiggini- i baci degli angeli-sulla punta del naso.
- Dio non esiste- diceva il papà, un sorso di birra.
-torna da tua madre- la bottiglia finita.

E Sammy, batuffolo di nuvola, sorrideva, soprattutto a Dean.
Dean lo guardava, lo guardava e pensava che allora, forse, gli angeli esistevano per davvero.

Se la ricorda bene la mamma.
La mamma che sorride; che lo chiama "ometto".
La mamma con il pancione; che lo abbraccia.
La mamma che urla; il fuoco.
La mamma che non esce dalla casa.
La mamma che è morta.

A otto anni Dean non è più un bambino.
Suo padre gli ha messo un arma in mano e Sam nell'altra.
Dean ora è un uomo, padre, fratello e madre.
Pensa ancora molto, Dean; soprattutto alla mamma.
Ma ancora un po' ci crede in un Dio buono.
Non dice più le preghiere, e non si fida degli angeli.
Però abbraccia Sam, e gli canta la buonanotte.
-va tutto bene- gli dice, e lo bacia sulla punta del naso.

Dean mente, di continuo. Mente e ruba e fa a botte con chiunque.
La consapevolezza che sia colpa sua, di non essere abbastanza forte lo schiaccia.
Inizia a bere presto, troppo presto, e non smette più.

Papà muore a 52 anni, attacco cardiaco.
Dean non c'era quando è successo.
Lo ha saputo da Sammy, era lì; gli è caduto il caffè di mano e papà non c'era più.
Dean sa che è colpa sua.

Non crede più in un Dio giusto. E negli angeli.
Crede nel sangue, e nel dolore.
Crede nella famiglia, quindi abbraccia ancora più forte Sam.
Lavora, tanto, troppo.
Lavora per non pensare.
Va al bar, e beve, beve per non pensare.
Abborda qualcuno e passano la notte insieme, lo fa per non pensare.
Per non pensare alla sua vita, al suo lavoro di merda, al probabile fatto di essere un alcolizzato,
Per non pensare a se stesso, e il senso di colpa,
Per non pensare e basta.

Dean soffre, ed è incazzato -sto bene-dice, e mente.
Vorrebbe piangere, ma non ricorda come si fa.
Pensa ancora molto, anche se non vorrebbe,
pensa alla mamma, a papà, a Sammy, e pensa anche a Cass.
Cass che ha gli occhi di cielo,
Cass che è un angelo, anche se Dean li detesta.
Cass che è ingenuo, e allo stesso tempo tanto forte.
Cass che, non visto, fa sparire gli incubi di Dean.
Cass che dice di amarlo, e lo avvolge teneramente.
Cass che è la luna, e le stelle.
Cass che viene ferito.
Cass che muore.

Dean non è uno che crede, ma Castiel muore e Dean prega.
Prega quel Dio ingiusto, e malvagio.
Prega quel Dio che gli ha tolto tutto.
Prega quegli angeli che non hanno protetto la mamma.
E prega Cass, lo prega di non abbandonarlo.
Prega, e piange, e urla.
Piange tutto quello che ha, e supplica il Dio crudele di non togliergli la luce, di risparmiare Castiel.

E forse qualcuno lo sente, forse Castiel stesso, perché si sveglia, ed è vivo;
e la prima cosa che pensa è che il sorriso di Dean sia il sole.





















*angolo dell'autrice*

Hey!

Salve a tutti. Questa storia nasce in un pomeriggio di ottobre: dopo aver visto la 9x01, mi sono chiesta: e se Dean si ritrovasse in una situazione simile, ma con Castiel al posto di Sam?

Ed eccoci qui.

vi prego di dirmi che ne pensate, che sia un parere positivo o negativo; anche perché è la prima che scrivo su di loro.

detto ciò,io vado.

Baci💕

-Alba

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