min yoongi

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Immaginate una giornata scura, c'è molto vento e le strade sono umidicce. Ora immaginate Min Yoongi, un uomo asiatico, coreano, sul suolo di una provincia francese. Immaginate la sua Vespa italiana usata, parcheggiata in uno stretto vicolo scuro, proprio di fronte l'uscita di emergenza di un Caffè. Min Yoongi il sabato e la domenica staccava dal lavoro alle 17 e alle 18 raggiungeva la parrocchia. Lui non era religioso, però sapeva suonare molto bene l'organo. Alla fine di ogni messa, molte donne anziane gli facevano i complimenti, lui si inchinava e scappava via con il suo veicolo.
Quel giorno, Yoongi era seduto al tavolo di un piccolo bar ed aspettava che smettesse si piovere. Guardava i passanti correre per le strade, cercando un riparo. Erano le 19 e da poco la sua giornata lavorativa era giunta al termine.
Min Yoongi non era una persona paziente, però amava l'odore delle brioches appena sfornate, nonostante odiasse il loro sapore. Beveva il caffè con molto zucchero, ma preferiva la camomilla. I suoi fiori preferiti erano i girasoli, ma non sapeva prendersi cura delle piante.
Min Yoongi era solo una persona ordinaria e sola, tremendamente sola, e quella era solo una giornata piovosa. Però lui amava la sua vita. La amava ed aspettava: sapeva che presto sarebbe successo qualcosa.
Il bar era diventato stretto per l'uomo, che uscì, impaziente di tornare a casa, di corsa da quel locale. Vide i negozi chiudere, le auto accostarsi ad un semaforo rosso, e la piccola donna dall'ombrello verde passargli accanto. Indossava un vestito primaverile color notte e aveva in testa un tenero cappellino rosso, mentre ai piedi portava degli stivali coi lacci consumati. Era molto stravagante, con quel suo corto taglio di capelli e lo sguardo agitato.
Aveva incuriosito Yoongi e questo aveva iniziato a seguirla. Lei abitava in periferia, come lui, e, dopo essersi accorta dell'uomo, gli aveva offerto silenziosamente un posto sotto il suo ombrello.
« È una bella giornata. » cominciò lei con un sorriso tenero sulle labbra.
« Sei carina. - le rispose. - Qual'è il tuo nome? »
« Non sono belli, quei fiori? » la ragazza indicò dei semplici fiori di campo che spuntavano ai lati della strada e le sorrise. Parlarono molto e tenne la sua mano, nella tasca della sua giacca perché fuori era freddo.
Il giorno dopo splendeva il sole su tutta la Francia, Yoongi era tornato al suo lavoro (con un raffreddore) e la ragazza era sparita. Ma lui era ancora felice.


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Ed ecco qualcosa di assolutamente insensato, pensato dopo aver visto uno strano film francese. Anzi, non posso dire di aver davvero pensato a questa cosa, è solo uscita fuori. Scusate lo sclero notturno haha

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