Diario di un Sognatore

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In un sereno pomeriggio invernale, mi recai al caffè in cui ero solita ha passare il tempo, e con desiderata solitudine m'immersi nella lettura, accompagnandola con una dolce e fumate bevanda. E seduta al mio tavolino, sotto quello stesso impareggiabile cielo, ho visto molte persone che come me cercavano un po' di pace, di quiete, dai loro affanni, dai loro doveri, godendosi, chi in compagnia e chi no, qualche momento di bramata tranquillità.
Quel pomeriggio, sorprendentemente, non v'era molto traffico al mio caffè. Solo poche persone avevano avuto l'idea di trarre piacere da quella armonia che si estendeva in quell'accogliente cortile, circondato da una luce che illumina solo pochi e fortunati luoghi, protetto da una quiete che in pochi altri posti ho conosciuto: una piccola stanza senza soffitto, meravigliosamente al di fuori dalle scelleratezze e dal perpetuo scorrere del tempo.
Soli un vecchio signore ed una giovane coppia erano seduti ad altri poche tavolino più in là.
I due amanti chiacchieravano assiduamente, con giovane entusiasmo, ed ogni tanto, non resistendo. Si scaldavano qualche caldo bacio, in quel freddo pomeriggio.
L'anziano signore non era la prima volta che lo vedevo, era anche lui un cliente abituale di quel piccolo angolo che è mio rifugio; sono sicura che se lo avessi salutato avrebbe ricambiato a sua volta, con quel suo fare un po' imbronciato e borbottante, con l'aria assorta nei suoi (immancabili) giornali, scontento dai misfatti del mondo e degli inganni della vita, tante le volte in cui c'incrociammo.
Il tempo scorreva inesorabile durante le mie letture, ogni tanto prendevo una sigaretta che fumavo con una certa aria di malizia, ed ad un certo punto la mia mente ha cominciato a volare. Banalmente, sogno.
È una giornata di marzo, una mattina di gradevole profumo, e soo seduta al mio caffè prediletto, a Parigi; passeggio in compagnia di me stessa e di quel sole che scalda e l'aria frizzante di primavera, quando tutt'intorno è rinascita, le foglie scricchiolano ed i germogli premono per spuntar dal terreno.
Il cielo è limpido, mi pervade un appagante felicità.
Desiderio recondito della mia essenza.
Gioia o malinconia? È così delicata la differenza, basta un piccolo, breve pensiero, che godi dell'una o dell'altra, sebbene vadano a braccetto.
Qualche volta, sono rari momenti, esse si mescolano meravigliosamente. E ti viene voglia di ridere e di piangere, per la bellezza, per la profondità, l'importanza, per l'insostenibile leggerezza di queste emozioni. E fai fatica a trattenere la tua stessa anima, che preme, preme dannatamente. Ha il petto aperto, lacerato dall'inarrestabile fuga del tuo spirito, e hai paura, stai quasi per piangere quando questa stupefacente inquietudine ti prende -sentì la tua anima respirare.
Il ricordo, parte del tuo cuore, nel mio, lo portò con me. Squisita malinconia, angoscia, splendida serenità, gioia... Chi è arrivata per prima? Forse la gioia? Sempre accompagnata, spesso, sopravvalutata. E sogno, ricordi di una vita passata. Vaga, il tuo volto, nel mio. La pioggia, una musica. La felicità che dona l'amore è breve persino nei sogni, eccola che arriva "L'accompagnatrice", ma l'accolgo, la saluta, cara amica! Vieni, sogna con me, com'è bello, dopotutto.
E a braccetto proseguiamo per le tiepide vie della memoria, da una parte "La Mensa dell'Amore" dove le cameriere donano amore, e dall'altra "Bar della Rabbia", dove clienti delusi dalla vita, cupi, tristi, pessimisti e trascurati, brindano a quella stessa vita che ha fregato loro. Uno di questi, riuscì a fregarla a sua volta, apprezzando le cose più piccole e semplici, come lo sconfinato oceano, l'irraggiungibile cielo e l'Essenza, che è vita.
Ti porto con me, in queste mattine di marzo, dove germoglia speranza, dove fluisce la linfa del mio spirito, il nettare delle mie narici il profumo dell'insostenibile pace.
E ritroverò la consapevolezza, la speranza, l'amore, quel respiro che pensavo mi fosse mancato!
Guardami, tu, passante col cappello! I miei occhi parlano: questa di chiama Serenità.
E la quiete è dentro di me, sta mettendo a bollire del tè, per fare due chiacchiere,. Io corro veloce per le vie nascoste dall'illusione, tra i sognatori, che come me, cercano la bellezza di un attimo in queste disastrose vite. Forse aspettiamo piccoli gesti, casuali incontri, qualche parola, o forse qualcosa di più grande, un'illuminazione dei sensi, la liberazione dell'animo.
E la Malinconia è la nostra compagna, io, noi, lei, inseparabili. Camminiamo come cercatori d'oro verso gli altri, e siamo noi stessi gemme inestimabili.

Vacillò il mio cuore quando aprii gli occhi, era già calata la sera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2017 ⏰

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