Planetary (Go!)

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Corro.
Non ne sono consapevole, ma corro.
Corro quando mi lavo i denti, quando mangio...
Corro troppo o é il resto del mondo che va troppo lento?
Il resto del mondo in quel momento si riferisce ad un palazzo di circa quattro piani.
Lenti sono i passi dell' anziana signora.
Lente le sue parole, sbiascicate, caratterizzate da un enfatico accento irlandese.
Lento é lo scatto della chiave.
Lento é lo scalpiccio dei tacchi in lontananza.
La realtà é lenta.
Lontana, distante, come i passi della direttrice.
Tagliente, come il vento che mi sferza il viso.
La realtà é l'unica cosa capace di non metterti nei guai.
La fantasia é l'unica cosa capace di salvarti dai guai.

É il quinto giro d'edificio che faccio, la figura della direttrice si intravede attraverso il vetro illuminato dell' ultimo piano.
Se avessi usato la mia fedele Nimbus 2000, oppure fossi saltata in groppa al mio "Festus" personale avrei giá terminato i miei doverosi 10 giri d'edificio per "Aver disegnato immagini inappropriate ad un ambito scolastico", ovvero un mini Yoda sul quaderno di geometria...
La direttrice, invece, vuole che corra lenta, come la realtá...
La realtá sono le mie gambe affaticate, il fiato pesante, le gocce di sudore.
La fantasia sono io.
Un po' piú alta, magari, anche leggermente piú magra, perché no?Corro piú veloce, anzi, volo piú veloce.
Sento le gambe cedere sempre di piú, il respiro sempre piú affannato, ma continuo a correre, anzi, a volare...

Breve one-shot ispirata alla canzone "planetary (go!)", ovvero la prima prova del concorso di solix96.



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