Continuo silenziosamente a piangere, quando sento entrare qualcuno. Stranamente non sento il rumore delle rotelle sulla pista, ma quello delle scarpe accompagnate da... Un bastone.
X: hopa-hopa-hopa. Chi abbiamo qui? Luna valente!
Mi asciugo le lacrime, tirando su col naso, e alzo lo sguardo per vedere quello della donna che mi ha appena parlato.
X: io sono Juliana! Abbiamo avuto lo spiacere di incontrarci!
Si tocca la camicia, ora bianca, che avevo sporcato di gelato.
Mi alzo, e noto che pur avendo i pattini (che alzano almeno di 5 centimetri) Julia, o com'è, è più alta di me.
J: avanti ragazzina, dimmi! Perché piangevi? Abbiamo un cuore spezzato?
Io: s-si... Mi dispiace per la sua camicia!
Rispondo a Julia... No, aspetta! Juliana, senza rispondere alla seconda domanda.
J: ti ho osservata alla gara, luna! Non vedo l'ora di lavorare con te! Il suo tono era ironico, molto ironico!
Io: scusi, come mai lei dovrebbe lavorare con me? Io ho come allenatrice Tamara!
La donna alta ride
J: Tamara, la tua, ormai ex, allenatrice, h accettato di andare a lavorare a Parigi.
Sgrano gli occhi stranita
Io: come " ha accettato di andare a lavorare a Parigi??"
J: hai capito bene, ragazzina! Ora scusa, devo andare!
Gira sui tacchi ed esce dalla pista
Io: a-arrivederci...!
Resto in piedi, senza muovermi e senza guardare veramente un punto. Sono inquietante, da sola, in piedi, a fissare un punto ignoto perfino a me e con le lacrime che una a una mi rigano le guance. Resto così per qualche minuto, quando sento entrare qualcuno nella pista.
X: luna...
Mi giro, vedendo quegli occhi. I suoi occhi.
Io: s-si?
Mi asciugo rapidamente le lacrime che avevo sulle guance e pattino verso di lui.
X: perché piangi?
Io: io... Simon se te lo dico mi giuri di non dirlo a nessuno?
S: certo!
Il mio migliore amico si passa una mano tra i capelli e mi prende le mani.
S: è per matteo, non è così?
Io: tu.. Tu come fai a saperlo?
Simon sorride leggermente, sempre tenendomi le mani.
S: l'ho incontrato a metà strada... Gli dispiace tanto...
Abbasso lo sguardo.
S: luna... Non devi stare male! Lui l'ha fatto per te! Non voleva farti soffrire!
Io: ma è così che mi fa star male, Simon! Perché nessuno lo capisce?
Il mio migliore amico torna serio. Mi accarezza una guancia con la sua calda mano, per poi stringermi in un abbraccio bellissimo.
S: luna, matteo ha ragione, come hai ragione pure tu! Vuole soltanto il meglio per te!
Ci stacchiamo dall'abbraccio e torno a fissarlo negli occhi.
Io: ma...
S: luna, matteo è un bravo ragazzo!
Cerco di ridere leggermente
Io: e da quando è un bravo ragazzo secondo te matteo?
Simon si ripassa una mano tra i capelli, per poi ridacchiare
S: da... Dieci minuti fa..?
Io: si, beh... Grazie Simon!
S: e di cosa?
Io: di esserci, sempre! Quando ho bisogno di qualcuno tu sei qua ad aiutarmi... Ti voglio tanto, tanto bene!
Il mio migliore amico mi toglie da vicino l'occhio una ciocca di capelli ribelle.
S: è a questo che servono gli amici, no? Ci sono, e ci sarò sempre per te. Sei la mia migliore amica, e lo sarai per sempre!
Sorrido e mi fiondo tra le sue braccia, in un altro abbraccio. S: bene! Adesso andiamo in pizzeria?
Io: si!
Usciamo dalla pista, togliedoci poi i pattini e uscendo dalla struttura.
Mentre camminiamo mi viene in mente quello che mi ha detto quella donna alta, Juliana! Allora inizio a dire tutto a Simon, che mi risponde con uno sbuffo.
Io: wow che risposta piena di emozione, Simon!
Lui si mette a ridere, sempre tenendomi la mano.
S: secondo te, ci si deve fidare di quella Juliana?
Io: simon, guarda, proprio non lo so! Voglio dire... Mi sembrava molto seria e... Non credo di starle molto simpatica...
Continuiamo a parlare di Juliana fino alla pizzeria. Dopodiché entriamo e ci sediamo ad un tavolo, dove stava sola soletta Tamara.
T: ciao ragazzi! Siete in anticipo!
S: si, in effetti si! Che facevi Tamara?
T: oh niente, preparavo dei documenti.. Tutto qui! Su, sedetevi!
Sposto una sedia e mi ci siedo sopra. Guardo Simon, in cerca di aiuto su cosa fare. Ma sembra concentrato su una ragazza dai capelli biondi che si bacia con un ragazzo.
Io: Simon, chi guardi?
Tamara e io ci guardiamo, dato che il mio migliore amico sembra non essersi accorto che gli ho parlato, e ci giriamo nello stesso momento verso la coppia.
Io: ohi! Terra chiama Simon! C'è nessuno?
Gli sventolo la mano davanti agli occhi. Niente. Allora mi avvicino a suo orecchio e gli urlo
Io: simoon!!
S: luna ma sei matta?
Si massaggia l'orecchio mentre io scoppio a ridere.
Io: chi guardavi?
S: guarda, quella ragazza! Non sembra ambar?
Io: Simon! Ambar è fidanzata! E con te!!
A: e sono dietro di te!
Vedo mia cugina dietro al mio migliore amico.
S: oh ehm... Ciao ambar!
Io scoppio di nuovo a ridere. Quanto può essere scemo?!
A: e tu non ridere, che -abbassa la voce avvicinandosi al mio orecchio - mi devi spiegare che è successo!
La guardo con aria interrogativa non capendo
Come sempre! Possibile che non capisci mai niente?! Parla di matteo, Babbea!
Ah...
ah... Tutto quello che sai dire? Pensa almeno "wow grazie coscienza che mi hai fatto capire come sempre le cose che non capisco da sola perché il mio stupido cervello è troppo lento"!
Sta zitta! L'unica cosa che non capisco è..
L'unica?
Dicevo che la cosa che non capisco è perché mi ha parlato all'orecchio! Simon lo sa e...
Matteo è di fianco a lei!
Oh, giusto!
Io: ambar, dopo!
A: certo cuginetta!
Dopodiché si siede al posto di fronte al mio, lasciando quello al mio fianco libero.Matteo's pov
Ambar: sai, sei un vero idiota! Gaston: un grandissimo coglione... Sì!
Io: ragazzi, lo so, ok? È che... Pensavo che darle il bacio d'addio sarebbe stato più difficile che...
A: non salutarla proprio? Beh, questo sì, ma... Tipo io mi arrabbierei tantissimo se Simon mi lasciasse tre giorni prima, o quanti sono di partire per il Messico! E tanto!
Continuiamo a camminare, dirigendoci verso la pizzeria.
Io: ambar, ti prego, ti prego! Quando sarete in argentina dai a luna questa!
Prendo dalla tasca del mio giubbotto una lettera e gliela porgo.
A: che cos'è?
Io: te non aprirla, dalla a luna quando siete a casa. Non aprirla. Non leggerla insieme a luna. Non romperla. Non perderla. Non fare niente che non vorrei che tu faccia con quella stra maledetta lettera, ok?
Ambar e Gaston mi fissano, smettendo di camminare.
Io: scusatemi... sono un po'_ agitato...
G: si, un pochino!
Esclama Gaston ironico
Io: beh, dai! Andiamo, che il ristorante è questo!
Entriamo e ci sistemiamo.
Cerco con il mio sguardo quello di Gaston, ma vedo che si è seduto di fianco a Tamara, lasciando libero solo il posto accanto a luna dato che ambar si è seduta di fronte a lei. Jazmine e delfina erano arrivate circa un secondo dopo di noi, e si sono sistemate negli ultimi due posti in fondo al tavolo. Li detesto.
Io no! Lutteo a vita!
Oddio. coscienza, no!
Mangiamo e scherziamo per tutto il tempo. Luna ovviamente non mi rivolge parola, e fa bene. Alla fine della cena Tamara ci parla molto seriamente.
T: ragazzi, vi dovrei dire una cosa..
Tutti la ascoltiamo.
T: ok... Mi hanno proposto di andare a lavorare in un college di Parigi molto famoso... Alleneró ragazzi della vostra età di fama internazionale e... Ho accettato
A: wow beh... Wow...
Gas: come? Tamara, te ne devi andare per forza?
T: si Gaston, è un'opportunità fantastica!
Io: beh, ci mancherai Tamara! S: sì, Matteo ha ragione!
Delfi: Tamara, potremmo fare un video di addio, io e jazmine che potremmo mettere sul nostri canale!
J: si, così ti ricorderai sempre di noi!
Tamara annuisce, senza parlare. Guardo luna, e la vedi sorridere a Tamara. È così... No! Matteo, non pensare a lei! La devi dimenticare!...
spazio autrice
Buongiorgio!
Come state?
Eccomi tornata con un nuovo, fantastico (si fa per dire) capitolooh!
Ok, so che è da tantissimo tempo che non aggiorno, ma sono stata dal 10 al 15 a Edimburgo! Poi il 17 sono stata in libreria e ho preso Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo il ladro di fulmini e Divergent, e mi sono divorata prima l'uno poi l'altro e... Boh basta.
Bene piccoli/e grifondoro,
Ci vediamo nel prossimo capitolone!
Tanti unicorni,
Alice.
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insieme possiamo volare- Lutteo
Fiksi PenggemarFelicicityfornow. lunav. #soyluna2018g.u