Capitolo 28.

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Innanzitutto scusate se vi ho fatto aspettare. So di avervi lasciato con un capitolo abbastanza traumatico e di non aver proseguito per settimane. Troppo studio 😂mi spiace. Cercherò di recuperare con i capitoli.

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VERSO CASA

Jean's pov

Avevamo raggiunto il bosco degli alberi giganti, ex meta turistica del Wall Maria.
Gli alberi si innalzavano immensi verso il cielo, imponenti come colonne.
Eravamo rimasti lì per un po', per ordine di Erwin, ad attirare i titani, riparati tra gli enormi e sopraelevati rami.
Che cosa stesse combinando all'interno della foresta non ne avevo idea.
Ma Armin come sempre intuiva...
..e aveva intuito che la spedizione altro non era che una trappola per catturare il gigante femmina.
O meglio ... il suo ospite.
Solo che al momento non era solo quella enorme donna bionda a preoccuparmi....
T/N... ricordati la promessa...Non puoi non tornare...
Per qualche strana ragione, che ormai avevo capito, non potevo immaginare più un mondo senza quella suicida a ronzarmi intorno con le sue frecciatine.
<<Jean...>> mi chiamò Armin, interrompendo il flusso dei miei pensieri.
<<Uhm? Che c'è?>> mi voltai verso il biondo, con una smorfia seccata.
Mi osservò coi suoi occhi azzurri sicuri: <<Lei sta bene. Ne sono sicuro. Tra tutti lei è quella che ha maggiore probabilità di successo qua fuori>>
<< .... la duchessina? Come fai a saperlo?>>
<<Semplice, si capiva dal tuo sguardo>> mi rispose interpretando male la domanda.
Alzai gli occhi al cielo: <<Intendevo come fai a sapere se sta bene?>>
<<Ah.... più che saperlo lo spero e ho fatto un calcolo probabilistico>>
<<....>>
<<....>>
<<Lo spero davvero...>> sospirai.
E tornai a guardare l'orizzonte, in pena per lei, mentre una serie di forti rumori e un urlo straziato si levavano dalla foresta.

T/N's Pov

<<Dean dobbiamo trovare un cavallo, o non ce la faremo mai a proseguire. Il gas non reggerà ancora per molto>> dissi lapidaria.
Dean non mi rispose subito.
Per un attimo pensai non mi avesse sentito.
<<Hai ragione.... fermiamoci e vediamo se ne avvistiamo uno>> acconsentì, iniziando a rallentare, dopo essersi assicurato dell'assenza di giganti.
Atterrammo,poggiando i piedi su della soffice erba.
Inziai a osservarmi intorno, nella vana speranza di vedere un equino.
Ma nulla....
Fischiai, ma non sopraggiunse nessun cavallo.
Siamo nei guai....
In guai seri....
<< T/N... c'è solo una alternativa...>> iniziò Dean, senza guardarmi.
Non mi piace...
<<Quale?>>
Alzò lo sguardo su di me, serio: <<Uno di noi deve rimanere a piedi>>
... cosa? Cioè...STA SCHERZANDO!?
<<Non se ne parla nemmeno>> commentai laconica.
<<Il gas è sufficente per una persona. Senza cavalli.... non arriveremo mai in due>>
<<Non. mi. interessa.... so dove vuoi arrivare. La mia risposta è no.>> lo guardai male.
<<Rimarrò io ovviamente>> si propose.
Chissà perché lo sospettavo?!
<<No. Rimango io piuttosto>> aggrottai la fronte.
Lui mi ignorò e inizio a slacciarsi l'imbracatura.
<<MA!? MA MI SENTI QUANDO PARLO?!>> alzai il tono.
Lui continuò a ignorarmi.
E no...Non ti azzardare!
Gli diedi un forte schiaffo dritto su quel faccino tanto affascinante. Echeggiò secco nella quiete del wall Maria.
Dean si portò la mano mano alla guancia rossa, e mi scrutò sorpreso.
<<Se pensi che ti lascerò crepare per salvarmi ti sbagli! Perché cavolo volete tanto crepare per salvare me!? Potete spiegarmelo porca paletta!?>> ringhiai.
Dean tentò di replicare: <<Ma...>>
<<Oh no! Per carità! Non iniziare con la faccenda, idiota aggiungerei, del tuo ruolo come mia guardia del corpo! Non ti lascerò sacrificare per me... E giuro che se muori oggi, io mi ammazzo. Sono stata chiara?>> sibilai a denti stretti.
Dean lesse nel mio sguardo, determinato e carico di rabbia, che dicevo sul serio.
Non sono una bambina. Posso rispondere da sola della mia vita. Non ho bisogno di gente che si uccide per me... Preferisco crepare che vivere in un mondo senza Dean, con il senso di colpa che è morto a causa mia.
<<Va bene... T/N...>> sospirò infine arrendendosi.
Si sedette e portò le mani tra i riccioli scuri: <<Quindi moriremo così? Era questo che volevi?>>
Il suo tono era terribilmente cupo, ma non accusatorio.
Dean... mi dispiace così tanto...
<<No...Non volevo questo...>>socchiusi gli occhi, scacciando via dalla mente il ricordo dello scontro contro il gigante femmina, in lotta per riemergere in superficie.
<<Non è colpa tua T/N...>> mi sussurrò Dean, cingendomi con un braccio.
Appoggiai la testa sulla sua spalla, confortata dal suo calore.
<<Invece si... tu sei qua per me.... Mio nonno è morto per me... Dante è morto perché io ero troppo distratta per aiutarlo. E Tess...>>
<<Tess ha fatto la sua scelta>>
<<Tess è morta perché ha salvato me. Se mi avesse lasciato uccidere da quella dannata... ora sarebbe viva>> mormorai, in uno strano e tremendo stato di apatia.
Mi sentivo così vuota.
Fino a un secondo prima stavo per esplodere in lacrime..... ora nulla.
Senza cuore...
Senza emozioni....
Solo tanto....
...immenso....
... profondo....
.... scuro vuoto.
Dean mi abbracciò stretta, ma l'unica cosa che riuscivo a sentire era l'affetto per quel gesto.
Il resto si era volatilizzato.
Sono un essere insensibile...
Mi sentivo quasi ìn colpa.
Strinsi la giacca del mio amico del Sottosuolo.
Volevo godermelo fintanto che eravamo vivi.
E eccoli in lontananza, i giganti....
... possibile che non possiamo avere un attimo di tregua?...
Continuai a stringere Dean.
<<Ti prego T/N... salvati almeno tu...>>
<<Ti chiedo lo stesso io>> ribattei nell'abbraccio.
Sorrisi.
Beh... se mi arrendessi, Tess, una volta morta, mi riammazzerebbe....
Mi staccai con forza da Dean e iniziai a fischiare.
I giganti ormai ci avevano avvistato.
<<T/N....>>
Fischiai.... pregando.

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