Dylan aveva appena realizzato una cosa: entro un paio di giorni ci sarebbe stato il loro anniversario e lui non aveva idea di cosa fare o a chi chiedere consiglio. Sulla lista c'erano: i suoi amici, i suoi genitorino gli amici della stessa Mary... non molto invitante come lista.
I suoi amici erano categoricamente esclusi: gli avrebbero dato consigli imbarazzanti e di nessuna utilità pratica. Forse sarebbero potuti andare bene con delle bambole di carne senza un cervello, ma non per loro due.
I suoi genitori li escluse senza ulteriori ripensamenti: avrebbero sicuramente propisto un'uscita a quattro con mille promesse di discrezione che sicuramente non sarebbero riusciti a mantenere.
Rimanevano gli amici di Mary, ma come poteva trovarli?
"Ti serve una mano" domandò una vocetta nella sua testa.
"Mi sono anche messo a parlare da solo, perfetto! Si, vocina interiore, ci sei arrivata ora? Cavoli, sei nella mia testa!"
"Si, si, bene." Fu la generica risposta "vai in cucina, da bravo"
"E questo che c'entra?"
"Dai retta alla voce nella tua testa e fallo, no?" Commentò un'altra voce, sempre dall'interno del suo cranio.
"Non una, ma ben due voci... devo stare impazzendo..." ciò detto e prima di sentire ulteriori lamentele, si doresse dove gli era stato indicato.
"Adesso infilati nel forno"
"Cosa?!?"
"Ti fidi o no? Siamo due amiche di Mary, tontolino!"
Al giovane non rimase che eseguire ed infilarsi nel forno per sua fortuna abbastanza grande. Poco dopo sibtrovava in un salottino caotico, ma arioso.
"Ci cercavi? Ebbene, siamo qui. Chiedici quello che vuoi"
"...anche se non è detto che esaudiremo"
"Non siamo mica la fata madrina, noi!"Dopo aver organizzato e sconvolto il nostro caro Dylan, andammo a preparare l’opera, mentre Mirea, Fatima ed Artemisia preparavano la cena nella nostra base, le altre si occupavano della location: avevamo deciso di rimanere a scuola, nei pressi del Lago Nero (senza avvicinarci troppo alle strane creature marine, che però, a tempo debito, con l’aiuto delle tre figlie di Poseidone, avrebbero sfoggiato le loro capacità).
Con l'aiuto della magia, trasportammo tutto il necessario dalla base al punto x (debitamente segnato sulla cartina).
Gaia e Lilly montavano la tenda dove avrebbero potuto pernottare, facendo crescere delle piante, tanto per addobbo quanto come riparo.
Tania, Marta e Alex, che, stranamente, andavano d’accordo (per una buona volta) stavano preparando il nostro appostamento per gli effetti speciali.
Naturalmente Eulalia vigilava che tutto procedesse senza intoppi.
Dylan, dopo il trauma che gli avevamo lasciato, era stato spedito in camera sua perché potesse prepararsi.La tenda era bianca, abbastanza grande perché due persone, all’interno, potessero stare comodamente sedute. L'atmosfera romantica era resa da un insieme di fluttuanti e soffuse lucine rosse e gialle.
Al posto del letto c’erano delle coperte ciano non troppo chiaro e due gigantosi cuscini del medesimo colore, ma appena più scuro.
L'aria profumava di vaniglia e pepe, mentre all’esterno le piante rampicanti avevano, secondo l' idea acuta di Lily, aggiunto dei fiori di Alstroermeria, che stanno a significare devozione, delle Dalie che, eleganti quali sono, esprimono gratitudine, qualche garofano rosa per la fedeltà, alcuni non ti scordar di me come segno di promessa di amore ed, infine, qualche giglio, che rappresenta la purezza e la nobiltà d’animo, sperando che questi fiori, come le rune degli shadowhunters, li potessero ispirare.