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È un giorno particolarmente freddo in Corea e Mark cerca in tutti i modi di riscaldarsi ballando. Mentre gli altri cinque ragazzi sono seduti a terra cercando di riprendere fiato.
Nell'ultimo periodo sono stati veramente occupati con il loro album e non hanno avuto tempo di rilassarsi come si deve.
Ma Mark è felice di aver scelto questa vita frenetica. È felice ogni qualvolta che le sue fans urlano il suo nome agitandosi per avere anche la sua attenzione.
È felice perché ha incontrato il vero amore.
Si chiama Jackson Wang ed è anche il suo migliore amico. Ormai stanno insieme da un anno e nessuno a parte gli altri ragazzi sa nulla.
Jackson però è andato via da ben tre settimane e Mark senza di lui ha perso gran parte della sua felicità.

«Hey, Mark! Ti vuoi fermare un attimo? Ormai sai la coreografia di You are anche ad occhi chiusi.»

«JB, devo allenarmi per bene.» Mark si ferma solo un attimo per rispondere al leader e poi si posiziona davanti lo specchio per riprendere da dove ha interrotto.

«E vuoi accogliere il tuo bel cinesino conciato in questo modo?»

«C--Che vuoi dire?!?» Si gira di scatto verso i ragazzi e punta lo sguardo sul giovane appoggiato sulla spalla di Youngjae cercando di capirci giustamente qualcosa.

«Che Jackson oggi ritorna in Corea. Mi ha chiamato ieri e mi ha chiesto gentilmente di non dirti nulla perché voleva farti una sorpresa. Ma non ce la faccio proprio a vederti così triste.» Il leader accenna un sorriso e Mark continua a guardarlo con gli occhi lucidi e con un sorriso sornione sulle labbra.

«Ti bacerei Jaebum! Grazie.» Entusiasta corre dal ragazzo ma una mano delicata si appoggia contro il suo petto.

«Un grazie è più che sufficiente. Jaebum hyung è mio.» Lo sguardo di Youngjae è fisso su quello di Mark anche se è un po' imbarazzato.
Tutti a quelle parole scoppiano in una fragorosa risata e JB dolcemente circonda le braccia attorno al corpo esile del piccolo Youngjae e gli lascia un bacio lieve sull'angolo delle labbra.

«Sono tuo sunshine! Ma, Mark? Allora vai tu a prenderlo?»

«Certo, è il mio ragazzo!»

Dopo aver ascoltato l'orario dell'arrivo di Jackson, Mark si precipita nel loro dormitorio giusto per darsi una ripulita veloce e sistemarsi un po'.
Una volta che è pronto prende le chiavi della macchina e si dirige dal suo ragazzo.
Per tutto il tragitto non smette di sorridere e non vede l'ora di saltargli addosso così da poter sbaciucchiarlo tutto.
Una volta aver parcheggiato la macchina si avvia verso l'aeroporto, l'agitazione ormai ha preso completamente possesso del suo corpo e con lo sguardo comincia a guardarsi attorno in cerca del fidanzato.
L'aereo è già atterrato ma di Jackson ancora nulla. Riesce però a vedere come le persone del suo stesso volo si abbracciano con i propri parenti e si sorridono allegramente. Ma ancora non riesce ad individuare il motivo del suo sorriso, così si avvicina maggiormente e non ha il tempo di metabolizzare nulla che delle urla assordanti lo fanno sussultare.
Fortuna che non soffre di cuore, altrimenti ci sarebbe rimasto secco.

«Jackson Oppa! Guarda da questa parte ti prego!» Le solite fan un po' più "isteriche" di altre continuano a gridare proprio di fianco Mark e lui per evitare di farsi scoprire si alza un po' di più la maglia a girocollo e fa vagare il suo sguardo sugli occhi color caffè del suo bellissimo e meraviglioso fidanzato.
È vero che ormai stanno insieme da un bel po' di tempo eppure ogni dannata volta che entrambi i loro occhi si incontrano quel cuore batte forte fino a fargli sudare anche le mani.
È nervoso, felice, ed impaziente di abbracciarlo di affondare il viso su quel petto ben definito e di respirare il suo profumo.
A Mark gli basta alzare una mano ed ecco che Jackson gli sorride. Un sorriso così radioso che c'è anche il rischio che Mark svenga proprio lì.
Quando le fans si girano per guardare nella stessa direzione in cui Jackson sta posando gli occhi lui si gira velocemente di spalle e deglutisce a vuoto così da incamminarsi verso la macchina.
Jackson sembra capire la situazione e con un altro sorriso si avvicina alle ragazze che urlano ancor di più così da scattarsi qualche foto con loro.
I minuti così passano e Mark è intento a cercare le chiavi della macchina che come sempre scompaiono nel nulla. Quindi, girato di spalle controlla le tasche dei suoi jeans ma non le trova e allora inizia un po' a preoccuparsi.

Airport. ✈️ (markson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora