Un profumo estraneo svegliò Seul dal suo sonno.
Pian piano aprì gli occhi, sbattendo un po’ le palpebre per mettere a fuoco ciò che la circondava e la teneva al caldo.
Jimin era disteso vicino a lei che dormiva ancora profondamente, i loro visi erano vicini e il braccio del ragazzo le faceva da cuscino.
L’ultima volta che provò quella sensazione non le era per niente piaciuta.
Il cuore di Seul accelerò i battiti ed uno strano e fastidioso solletico si impadronì degli arti superiori, la testa sembrava fluttuare e il respiro si era fatto più veloce, sentiva caldo come se il corpo le stesse andando in fiamme e l’urgenza di allontanarsi da quella situazione si faceva man mano sempre più pressante.
Si alzò di scatto ma le vertigini bloccarono la sua intenzione di sgusciare via.Una mano la riportò al punto di partenza e i suoi occhi incontrarono quelli semi aperti di Jimin <Cosa c’è?> <Niente> aveva risposto troppo in fretta, lasciando intuire al ragazzo che effettivamente qualcosa c’era <Quindi è solo una mia impressione il tuo attacco d’ansia?> Seul provò a sorridere ma tutto quello che riuscì a fare fu una smorfia che non convinse l’altro <Ansia? Dove?> lo vide sorridere e puntò il dito sugli occhi di lei <Qua> scacciò il dito con la mano e con tono imbronciato disse <Non indicarmi> Jimin riposizionò il dito alla medesima maniera <Non devo fare così?> Seul rise e scacciò di nuovo la mano <Oppa, questa è maleducazione> il dito comparve di nuovo facendo ridere di gusto la ragazza <Ma cosa?> l’ansia che provava stava a poco a poco scemando, sostituita da un qualche sentimento positivo che la ragazza non aveva mai provato.
Dal giorno del suo incidente non era più riuscita a condividere il letto con nessuno, neanche i suoi genitori, Jimin aveva compiuto un vero miracolo ai suoi occhi rendendosi ancora più speciale per la ragazza. Anche giocare in quel modo era inusuale per Seul ma in quel momento stava pensando solo a quanto sarebbe stato bello se tutte le mattine fossero state così <Jimin-ah, alzati> Yoongi li guardava dall’uscio del cucinino, appoggiato con la spalla allo stipite della porta con una tazza di caffè tra le mani <Hyung…> <Farò finta di non aver visto nulla> andò a chiudersi subito nel suo studio senza dare il tempo al suo compagno di rispondere.
La ragazza si mise seduta a gambe incrociate sul letto mentre vedeva il ragazzo alzarsi <Oppa, cosa fai?> <Mi cambio e vado in sala prove. Tu fai come se fossi a casa tua> fu veloce nel prendere un cambio e chiudersi in bagno per poi uscirne dopo una ventina di minuti con un abbigliamento comodo.
Seul notò gli occhiali da vista che il ragazzo indossava e si chiese se fossero muniti di lenti vere <Gli occhiali sono finti?> <Tanto finti quanto te che dici di non avere l’ansia anche se è palesemente il contrario> quella risposta era priva di qualunque nota di ironia.Alla ragazza pareva che Jimin ce l’avesse con lei per qualcosa; non la stava guardando e continuava a mettere delle cose nel suo borsone senza rivolgerle la parole, anche se cercava di fare conversazione il ragazzo la stroncava sul nascere dandole risposte monosillabiche oppure facendo finta non sentire <Oppa..> Jimin si caricò il borsone sulla spalla destra e uscì di casa con le cuffie nelle orecchie senza neanche salutarla.
Dopo quel momento di felicità, ripiombare nel solito umore la rendeva ancora più triste.
La tenda che la notte prima l’aveva spaventata in quel momento era immobile come tutto ciò che c’era in quella stanza, perfino lei sembrava essere immobile, muovendosi su un sottile strato di ghiaccio che poteva rompersi in ogni momento.
Aveva 21 anni ma ancora non aveva incominciato a viversi la vita eppure quando Jimin le era vicino il mondo perdeva quello strato grigiastro e monotono che ebbe sempre assunto ai suoi occhi e si dipingeva di milioni di colori a cui non sapeva dare un nome. Era immobile ma solo quando Jimin non era al suo fianco, se avesse chiuso gli occhi avrebbe potuto ancora sentire la canzone che le cantò per farla dormire “solo sento che questo mondo è diverso da com’era ieri soltanto con la tua felicità” non altre parole potevano esprimere meglio ciò che il suo cuore provava.
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Shadow's Girl ~Park Jimin~ [Completa]
Fanfic"Se la cattiva sorte ti perseguitasse, riconosceresti l'amore?". È la domanda che Seul si pone ogni mattina prima di alzarsi dal letto senza mai trovare una risposta. L'incontro con l'Idol Group, di cui suo zio è il coreografo, cambierà la sua visi...