il ritorno

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Tommy stava finendo di scrivere l'ultimo articolo e doveva sbrigarsi,
Midori lo aspettava a casa. Da quando si erano sposati riusciva sempre
a fare tardi in redazione. Desk, il caporedattore, quando ci si
metteva era un vero schiavista. Gli aveva affidato una rogna e non
riusciva ancora a liberarsene. Dopo un'ora uscì di corsa ma si
imbattè in un uomo che lo fermò di fronte al portone della redazione.

"Cercava me?", gli chiese.

L'uomo davanti a lui, aveva più o meno la sua età, se non qualche anno
di più e sorrideva in modo strano, come se lo conoscesse, ma Tommy non
sapeva proprio chi fosse.

"Esattamente proprio te, Uomo Tigre II.", gli rispose senza togliergli
gli occhi di dosso.

A quelle parole Tommy si irrigidì per un momento, quello era un
capitolo che aveva cercato di dimenticare.

"Cosa vuoi?", il suo tono era passato al tu senza quasi accorgersene..

"Sono Kenta, cresciuto in un orfanotrofio come te, alla Casa dei
Bambini di Ruriko."

Tommy era stupefatto che non si ricordasse di Kenta?

"Sono più grande di te di 6 anni e quando tu arrivasti io me ne andai.
Amavo l'Uomo tigre e soprattutto era molto affezionato a Naoto Date.
Dopo ho tifato anche per te, ti ho sempre seguito. Adesso ho
costituito una scuola di lotta libera "La caverna dei leoni" di cui io
sono il maestro, il leone rosso.

Tommy si bloccò, aveva sentito parlare della forza del Leone Rosso che
aveva avuto in America tantissimo successo, tanto da vincere molti
titoli a livello internazionale.

"Sai di cosa sto parlando vero?"

"Si. Ma non capisco Kenta, cosa tu voglia da me adesso."

"Devi tornare a combattere."

"Bella questa. E chi sei tu per darmi ordini?"

"In Svezia è stata creata una scuola fondata da Hans Hassler che
addestra giovani lottatori con ogni mezzo e insegna loro a combattere
senza alcuna regola. Uno di loro ha ucciso due dei miei allievi e ho
deciso di affrontarli. Ma non posso farlo da solo, ho bisogno
dell'Uomo Tigre. So che ancora di occupi da lontano della Piramide
delle Tigri."

Tommy cercava di razionalizzare quello che kenta davanti a lui gli
stava dicendo. Riprendere a combattere. Aveva promesso a Midori che
non avrebbe più combattuto, ma ora quell'uomo davanti a lui gli diceva
di tornare a fare quello per cui aveva creduto, insegnare a lottare
con onestà.

"Puoi tornartene da dove sei venuto Kenta. L'uomo tigre è sepolto per sempre."

"Tommy aspetta un attimo - Kenta gli prese un braccio - solo tu puoi
riuscire in questa impresa e lo sai. Hai già sconfitto Amhed Hassan e
la sua Federazione Spaziale. Ricordo benissimo l'Uomo vampiro, Mr.
Space e l'ultimo incontro con Joe Forte.."

"Adesso BASTA!", Tommy non voleva ascoltare altro.

Kenta capiva l'animo di Tommy e lo lasciò, ma prima di andare gli
diede il suo biglietto da visita.

"Puoi contattarmi. Tra due giorni tornerò da te e voglio sapere una
risposta Tommy. A presto!"

Tommy continuò a camminare con il cuore in subbuglio. La lotta gli
mancava e tanto.

Lanciò un sassolino davanti a lui.

Rientrò a casa e Midori lo abbracciò ma capì subito che qualcosa era successo.

"Tommy tutto bene?"

"Si, solo una grana con Saida e Desk."

Midori sapeva che non doveva continuare con questa storia, Tommy
quando si chiudeva a riccio era impossibile fargli tirare fuori
qualcosa.

la maschera nel cassettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora