Buongiorno dolcezza, come va?
Se non fosse per il fatto che sto a scuola, bene.
A te come va?
Solo un po' stanco per il troppo lavoro.
E se ora non ritorno a lavorare, non potrò mai riposare come si deve.
Ah, capisco.
Ti lascio al tuo lavoro e al tuo riposo.
Ciao.
In quel momento Emily si sentii giù di corda.
Pensava che non le importasse più di tanto come prima.
Mise le braccia incrociate sul banco e su di esse ci poggiò la testa.
Non le importava ciò che le diceva la professoressa di diritto, anzi, non gliene è mai importato.
Non riusciva a non pensare a quello che gli ha detto Sascha.
Chiuse gli occhi e iniziò a pensare come sarebbe la sua vita se si fossero incontrati al posto di parlare tramite un inutile social.
Intanto però il suo telefono continuava a vibrare nella sua tasca.
Sbuffò e lo estrasse.
Mise il pin e controllo chi era il rompicazzo che non la lasciava stare.
Come sempre era lui.
Andò sull'applicazione messaggi e notò con molta seccatura che le aveva mandato almeno una cinquantina di messaggi.
Imprecò alla vista di quei messaggi.
Perché proprio a me?
Si chiese.Aprì la chat e iniziò a leggere ogni suo messaggio.
Ehi Emily.
Sei incazzata?
È successo qualcosa con me?
Non ho detto niente di male.
Almeno credo.
Vabbè comunque
Perché non mi rispondi?
È per il fatto che ho detto che se non mi rimboccassi le maniche per il lavoro non avrei potuto riposarmi?
E avrai pensato che non ti avrei calcolato per tutta la giornata?
Emily..
Ti prego..
Rispondimi!
Non volevo che tu fraintendessi di nuovo.
Anche se non ti avessi cagata per tutta la giornata, ti avrei pensata comunque.
Intensamente.
Come faccio sempre.
Emily, cazzo.
Rispondimi.
Ci tengo tantissimo a te.
Più di quanto tu possa immaginare.
Ti prego.
Resta.
Resta con me.
Resta con me perché non sopporto che tu te ne vada per un minuto.
Figurati per sempre!
Non finì di leggere gli altri messaggi che si soffermò su alcune frasi.
Resta.
Resta con me.
Resta con me perché non sopporto che tu te ne vada per un minuto.
Figurati per sempre!
Nessuno mai in vita sua le avrebbe detto questo.
Quelle parole le bombardavano la testa.
Sorrise.
Non poté fare altro che sorridere alla vista di quei messaggi.Ripose il telefono nella tasca e chiuse gli occhi per continuare a immaginare una vita insieme a lui.
-La signorina Parodi, dato che è molto interessata alla lezione, spiega a parole sue le parole "Oligarchia" e "Espansione del diritto pubblico"- fece improvvisamente la professoressa di diritto.
Emily si alzò di scatto dal banco per vedere la professoressa che si avvicinava al suo banco.
La guardò fissa negli occhi, si stavano scrutando entrambe negli occhi.
Aprii la bocca per dire parole senza un filo logico, ma la sua bocca rimase solo schiusa.
Non produceva nessun suono.
-Passiamo ad un'altra domanda.. Che cosa accade nel 1848?- chiese nuovamente.
Silenzio.
Tutto quello che sentiva era solo e unicamente silenzio.
Rimase con la bocca schiusa.
Niente.Nessun suono o verso usciva dalla sua bocca.
Era come se non avesse più voce per parlare.-La invito a studiare e non solo, anche a seguire la lezione, signorina Parodi.- disse la prof con un tono acido
-Ah, e il due non glielo leva nessuno.- dice per poi continuare a spiegare andando dietro alla cattedra.
Sbuffò e ritornò nella posizione di prima.
Che palle questa!
Pensò e fece finta di ascoltare la lezione.🙄
Heilà gente.💕
Come va?
Ci ho messo almeno un'ora e mezza per questo capitolo, dato che non sapevo cosa scrivere.
Questo capitolo è più lungo rispetto agli altri.
Spero vi piaccia!🔝
Ci vediamo!💕~La vostra Anna✨
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Messages || Sascha Burci
FanficIn cui Sascha è innamorato di Emily da quando erano piccoli. Alla fine dell'ultimo anno di asilo, Emily si è dovuta trasferire a Milano per il poco guadagno dei lavori dei genitori. All'età di 19 anni della ragazza, è dovuta ritornare a Lavagna. Sas...