CAPITOLO 15: Ben

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BEN

Ero girato verso Lucas e gli stavo raccontando di una mia esperienza da spia.

< Si...volevo sentire che cosa avrebbero fatto per cena e allora sono andato lì per spiarli; solo che poi mi hanno scoperto e sono dovuto scappare alla velocità della luce, tipo quello struzzo blu di quel cartone per bambini. L'hai mai visto? Era in tv qualche anno fa, ora non so se lo fanno ancora ma, se c'è una televisione dove stiamo andando, mi informerò così ti farò vedere. >

< E poi cos'è successo? >

< Dopo che sono scappato? > non gli diedi il tempo di rispondere perché la mia lingua aveva una mente tutta sua.
< L'unica stanza abbastanza grande per potermi nascondere era la dispensa e allora mi nascosi lì, sotto uno scaffale di metallo. Ero molto piccolo, non di età perché avevo 11 anni, ma intendo di corporatura.
Sono restato in quella stanza per due giorni mangiando cioccolato e biscotti e loro, i maestri o istruttori chiamali come vuoi, non si erano neanche accorti della mia assenza. >

< Mi dispiace. > il ragazzo di fianco a me guardò a terra.

< A me no, sarò ingrassato di tre chili dopo quei due giorni. >
Lui rise di nuovo e gli spuntarono, un'altra volta, le fossette sulle guance.

< No, davvero non sto- > andai a sbattere contro Blaine che si trovava proprio davanti a me.
< Scusa ragazzo animale. > mi guardò con un'espressione interrogativa.
< Ragazzo animale perché ti trasformi in quasi tutti gli animali di sto mondo; un giorno ti dovrai trasformare in un pinguino perché mi piacciono i pinguini, sono degli animali tanto carini.
Sai perché i pinguini stanno nei posti freddi come l'Antartide? Non lo so nemmeno io, ma sono curioso di come si sta lassù, magari cong- >

< Ben, basta. > Lucas mi toccò la spalla sorridendo.

< Giusto, parlo troppo... >

< Non è che parli troppo, anzi mi piace ascoltarti, però siamo arrivati. >

Quella cascina, che tanto cascina non era, si trovava proprio davanti ai miei nuovi occhi.
La casa era più alta che lunga; avrà avuto tre piani più la soffitta.

< Io andrei a controllare se davvero non c'è nessuno in questa casa; non vorrei offenderti Max ma prevenire è meglio che curare. > disse Lea guardando Blaine. Lui, invece, guardò Naomi e cercò di sorridere.

Che cosa stava succedendo tra quei due?

La ragazza con il grifone fece un sorriso tirato e abbassò lo sguardo triste.
< Mi offro per andare a controllare, tanto posso diventare invisibile e, se davvero c'è qualcuno, non mi vedrà. >

< D'accordo, però non puoi andare da solo qualc- >

< Vado io! > quasi urlò Lucas.
< Scusate, vado io. > ripeté di nuovo con meno entusiasmo.

Mi nascosi facendo finta di aver visto una cosa per terra e risi.
Nessuno, con tutta sincerità, ha mai voluto venire o semplicemente restare con me e vedere Lucas che si sbracciava solo per andare a vedere una casa apparentemente vuota mi faceva provare una strana sensazione; forse felicità, o stupore, o contentezza, o meraviglia, o...basta sto parlando troppo.

Continuando...mentre gli altri iniziavano a discutere su chi dormiva con chi, anche se secondo me c'erano abbastanza stanze per tutti, Lucas mi aveva raggiunto con un'espressione trionfante sul volto.

< Pronto piccolo soldato? >

< Se lo sei anche tu Rainbow. >

Ci dirigemmo, entrambi con il sorriso, verso quella residenza estiva: da vicino era ancora più grande. Aveva due finestroni piazzati in mezzo alla facciata iniziale e così era anche per le altre tre facciate restanti, il suo colore era il normale rosso mattone, tranne per i contorni delle finestre e della porta d'entrata. 

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