Bring me in your heart

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 Ad ogni passo che faceva, parte di lui crollava. Aveva una strana sensazione all'altezza del petto e non voleva continuare, ma doveva salire quelle scale per arrivare da lei, perché lei ne aveva bisogno di lui. 

La sua voce al telefono era... La voce della morte. E gli sembrò di vederlo anche davanti la porta. Bussò scuotendo la testa, come a voler scacciare via l'immagine. Passò circa un minuto e mezzo prima che la porta venisse aperta.

Era pronto a giurare di aver sbagliato appartamento.

-Hai fatto presto- disse semplicemente, poi si girò, lui la seguì dentro, chiudendo la porta dietro di sé. Si sedette sulla poltrona, e lui si accomodò sul divano, guardandola come se non l'avesse mai vista. La prima volta che la vide, la sua pelle era candita, ma in quel momento...La pelle era raggrinzita, spenta e bianca. Le guance erano incavate, quasi sparite. Gli occhi, due occhiaie spaventose e non riconosceva più il colore dei suoi occhi. E quanti chili aveva perso?

Non riusciva ha guardarla.

-Vuoi bere qualcosa?

-No.-aveva la gola secca, e forse gli sarebbe servito un pò d'acqua, ma non voleva che lei si muovesse. Aveva paura che si rompesse solo a fare un passo. sul viso di lei nacque un sorriso.

Perché sorrideva?

-Sei felice?

-Come?

-Ti ho chiesto: Sei felice?

-Perché mi chiedi questo?

Bella aprì bocca per rispondere, ma viene colta da un forte colpo di tosse che la percosse tutto il corpo e prese a tremare. Eddie giurerebbe di aver visto alcune ossa uscire. Quando si calmò,  Eddie vide il sangue sulla mano, prima che lei si strofinasse la mano sui pantaloni.

-Bella, che ti succede? Che cosa hai?

-Non ti ho fatto venire qui per parlare di me.

-Io voglio parlare di te.

-Accompagnami a letto. Solo stare seduta mi fa male.

Lui si alzò subito, la prese in braccio tipo sposa e la porta in camera, adagiandola sul letto e coprendola quasi fosse una neonata.

-Tu sei malata.-disse, come se fosse stato colpito da un'illuminazione

-Non importa.

-Certo che importa!

-Non c'è niente da fare, é arrivata la mia ora. Ma dimmi, sei arrivato?

-Come?

-Il punto d'arrivo del tuo viaggio.

-Non ti capisco.

-Patricia, il tuo bellissimo viaggio.

-Non lo so. Non credo che ci sia una destinazione da raggiungere.

-Infatti non c'è. Questo é un viaggio che inizia da qualche parte, ma non ha una fine. E' il viaggio più bello del mondo. A me non mi hanno permesso di viverla.

Calò il silenzio tra di loro. Eddie capì subito a che cosa si riferiva. Solitamente in queste circostanze si dice la solita frase: "Mi dispiace", oppure "Bisogna guardare avanti". Ma la sola cosa che is può fare in situazioni simili é tacere.

-E' stato bello conoscere la signora Miller.-interruppe lei il silenzio-E mi posso vantare di essere stata la prima a tenerle testa.

-E io devo ringraziare chiunque l'abbia messa sul mio cammino.

-Ringrazia quando arriverà il primo e la prima Miller junior.-disse lei con un sorriso amaro e triste.

-Non so che cosa dirti...Mi dispiace sembra una cosa brutta da dire.

-Non devi pensare a me o provare pietà. Pensa solo alla tua felicità.

Eddie sentì le lacrime formarsi agli angoli dei occhi. Bella puntò gli occhi sul soffitto e Eddie la osservò. Guardò di nuovo i suoi occhi spenti. Gli ritornò in mente la prima sera che si erano incontrati. Lui non lo disse e mai lo disse, ma trovò i suoi occhi i più belli del mondo. Addirittura più belli dei occhi di Patricia. Gli occhi erano la parte più bella di lei.

-Voglio che tu mi prometta una cosa. Anzi due.

-Te lo prometto.

-Fammi prima parlare e poi prometti.

Venne scossa da un altro colpo di tosse e Eddie ebbe paura di vederla rompersi, ma poi lei si calmò, stringendosi ancora di più nelle coperte.

-Promettimi...-iniziò con un pò di fatica.-Promettimi che sarei sempre felice. Che ogni giorno che passerai accanto a lei l'amerai come se fosse la prima volta, fino alla morte.

-Te lo prometto.

Lei sorride, allungando la mano e lui gliela afferrò, ignorando quanto fosse fredda.

-Promettimi...Di portarmi nel tuo cuore. Vicino e Patricia o dietro di lei, ma con te.

-Non c'è bisogno che tu mi chieda questo...-disse Eddie con la voce rotta dal pianto. Alla fine le lacrime avevano vinto.

-Grazie, non avrei voluto incontrare altri dopo te, Jerome, Fabian e...Alexander. Sono stata baciata dalla fortuna dal giorno in cui sono finita nella vostra strada. E questa é una parte della mia vita che custodirò gelosamente per sempre.- Eddie iniziò a singhiozzare. Si sporse e le lasciò un tenero bacio sulla fronte.-Non potevo andarmene senza dirti...Addio amico mio.


Angolo nostro:

Alla fine, dopo vari ripensamenti, abbiamo scritto il terzo libro. L'idea é quello di raccontare quello che é accaduto dopo la morte di Bella. Avevamo lasciato tutto in "sospeso". Le proposte di matrimonio, la carriera da cantante di Fabian...

Siete curiose di scoprire?

A domani!

In my memoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora