"Non c'è niente di cui vergognarsi Sana, stai facendo la stupida" non aveva mai visto Aya così scocciata. Alla fine erano già due ore che la giovane attrice Sana Kurata si stava facendo mille trip mentali per ciò che era successo in quegli ultimi giorni.
Akito era tornato in America per un controllo di una settimana al braccio destro, anche se ormai era tornato alle sue solite funzioni.
L'indomani sarebbe tornato a casa e sarebbe andato a trovarla.
Si mise le mani tra i capelli e Aya sospirò per poi accarezzarle la guancia.
"Sana è normale provare attrazione verso il proprio ragazzo, soprattutto in un'età come la nostra. Hai detto che senti il bisogno di avere Hayama e lui è palese che provi gli stessi sentimenti. Fate in modo di essere da soli, nonostante l'imbarazzo sono sicura che lui saprà come tranquillizzarti. Persino Tsuyoshi ce l'ha fatta" ridacchiò prendendo in giro il fidanzato e facendo tranquillizzare un po' la rossa.
Hayama era cresciuto negli anni delle medie e anche durante quei primi due anni di superiori. Il suo corpo era cambiato e, nonostante sembrasse freddo all'apparenza, con lei era anche tenero quando voleva.
Salutò Aya per poi dirigersi verso la porta prima che l'amica la bloccasse porgendole una bustina.
"Non penso lui giri con questi in tasca" ridacchiò e Sana si affrettò a metterselo in tasca.
"No di certo" ridacchiò imbarazzata per poi uscire e dirigersi verso casa.
Sua madre l'accolse sorridendo dopo una curva spericolata con la piccola macchina giocattolo.
Si sedette a tavola sempre con il solito sorriso pensando che, probabilmente, il giorno dopo sarebbe stato quello tanto atteso.Il giorno seguente Sana si svegliò relativamente presto nonostante fosse domenica.
Voleva finire al più presto i compiti e doveva riuscire a fare almeno un problema di matematica.
Trascorse tutta la mattina ma, allo scattare delle dodici, il risultato del problema uscì corretto.
Urlò dalla gioia facendo sobbalzare la signora Patricia che poi ridacchiò tornando a preparare il pranzo.
Chiuse i libri, distrutta, per poi controllare il telefono.
Sorrise aprendo il messaggio inviatole da Hayama.
Sono appena sceso dall'aereo, verrò da te per le quindici.
Nient'altro.
Eppure per lei era molto, c'erano volte in cui non si scrivevano per giorni ma sapeva che Akito lo trovava inutile, visto che potevano vedersi.
"Rei, dopo accompagni la signora Patricia a fare le commissioni? Le ho messo la lista proprio sul bancone della cucina" lui annuì per poi ricordarsi di una cosa.
"Hayama verrà qui oggi?" La giovane annuì e lui si rivolse alla signora Patricia.
"Devo accompagnarla per forza?" Ricevette una potente martellata dalla scrittrice che lo fece cadere a terra.
"Sana e Hayama sono liberissimi di fare ciò che più desiderano, tu non impicciarti e poi ci sono io"
"Proprio per questo volevo rimanere" in risposta ricevette l'ennesima martellata.Erano ormai le tre del pomeriggio e Sana si spazzolava quasi furiosamente i capelli in un vano tentativo di tranquillizzarsi.
Il campanello suonò e sentì sua madre salutare Akito mentre lei si affrettava a scendere le scale.
Entrò nel soggiorno trovandolo già seduto sul divano e per poco non inciampò sui suoi stessi piedi.
Era ancora più bello di quanto ricordasse nonostante fosse passata solo una settimana.
I capelli biondi gli ricadevano davanti agli occhi nascondendo il loro colore dorato.
Si alzò appena la vide senza come sempre sorridere ma lasciando così che lei gli si gettasse addosso per abbracciarlo.
Le braccia circondarono i fianchi della rossa e si alzò sulle punte per circondargli il collo con le sue.
Misaki sorrise per poi lasciare la stanza e tornare alla sua.
"Mi sei mancato" sussurrò Sana sentendo la stretta attorno alla sua vita aumentare leggermente in segno di risposta.
La diciassettenne si strinse di più a lui appoggiando il capo sulla sua spalla e osservando il suo collo. Sentì quell'improvviso formicolio al bassoventre mentre avvicinava le labbra alla pelle candida. Le poggiò nel punto prestabilito chiudendo gli occhi e sentendo il profumo di Akito invaderle le narici.
Sentì i brividi del fidanzato sotto alla bocca che continuavano mano a mano che lei si spostava lungo tutta la sua gola.
Aveva gli occhi chiusi e gli fece abbassare la testa in modo che le loro labbra, finalmente si unissero.
Hayama sembrò risvegliarsi dopo il piccolo stato di trance e abbassò pian piano le mani fino a stringere il sedere della ragazza tra le mani ringraziando che si fosse messa solo dei leggins invece dei jeans.
Il bacio già da un po' profondo continuò a lungo e le mani di Sana accazzarono le larghe spalle di Akito scendendo lungo le braccia muscolose e sui fianchi. Gli innumerevoli allenamenti di karate stavano trasformando il corpo del suo fidanzato in un dio greco.
Hayama fu percosso da dei brividi non solo di freddo quando sentì le dita di Sana lungo la sua schiena sotto il maglione.
Liberò un suo gluteo per alcuni secondi, giusto per spostarle con la mano i capelli da una spalla per avere accesso al collo della giovane.
Sentiva il suo respiro un po' irregolare mentre le dava dei baci umidi sulla pelle.
Si attaccò di più a lui che ne approfittò spingendosi con i fianchi attaccati a lei.
La sentì sorpresa per poi sorridere nel sentire la sua erezione da sotto i jeans sul suo bassoventre.
Sana si staccò da lui prendendolo per mano per poi iniziare a salire le scale.
"Occhiali da sole?" Domandò Akito guardando la schiena di Sana davanti a lui.
"Con la signora Patricia a fare le commissioni" la vide sorridere mentre raggiungevano la sua camera.
Il biondo chiuse la porta alle sue spalle appena entrarono e baciò la fidanzata con foga.
Sana appoggiò le mani sui suoi fianchi per poi afferrare i lembi del maglione nero e alzandoli.
Staccarono le loro labbra e il maglione del giovane finì a terra e poco dopo anche quello della rossa.
Akito abbassò lo sguardo sui seni di Sana che arrossì. L'aveva sempre presa in giro per le sue piccole dimensioni ma si rilassò quando scese a lasciarle dei baci sulla pelle scoperta dal reggiseno.
Il diciassettenne si tolse le scarpe per poi far indietreggiare la fidanzata sul letto.
L'ultima volta erano solo dei bambini e in realtà non ne sapevano ancora niente. Questa volta facevano entrambi sul serio.
Sana fece scorrere le mani sul petto di Akito e lungo gli addominali mentre dei piccoli gemiti le fuoriuscivano dalle labbra.
Era paonazza in viso soprattutto quando portò le mani alla cintura del ragazzo iniziando a slacciarla.
Hayama infilò le mani sotto i suoi leggins per poi abbassarli fino a toglierli completamente.
Nonostante l'imbarazzo Sana era riuscita anche ad abbassare la zip dei pantaloni per poi lasciare il ragazzo in boxer.
Akito si sistemò sopra di lei e si guardarono negli occhi.
"Se riesco a farti stare zitta penso che lo faremo molto frequentemente"
Sana non poté trattenersi dal ridere a quella battuta nonostante l'avessa presa in giro.
Le mani di Akito raggiunsero i suoi seni ancora coperti dalla stoffa iniziando a massaggiarli.
Fu, con sua grande sorpresa, proprio Sana a slacciarsi e poi togliersi il reggiseno proprio davanti e lui.
La guardava profondamente negli occhi e, con fin troppa dolcezza, le accarezzò la guancia vedendola sorridere con sincerità.
Cominciò a baciarla sul seno succhiandole piano i capezzoli già eccitati e le sue labbra si piegarono in un ghigno sentendo il forte gemito che le uscì dalle labbra.
Scese lungo il ventre piatto sentendo dei risolini che non potevano mancare quando si parlava di Sana Kurata.
"Hayama..." strinse la presa sulle lenzuola quando lui le baciò l'interno coscia. Fece per abbassarle gli slip neri ma lei s'irriggidì e a lui non passò di certo inosservato.
Devi capire quando fermarti o darle sicurezza in un qualche modo. Di certo ci saranno momenti in cui si sentirà imbarazzata o inadatta.
Non poteva credere che le parole di Tsuyoshi si stessero rivelando vere.
Fermò le mani e la vide ancora più imbarazzata.
"Scusa..." sussurrò lei. Non la riconosceva più. Non poteva credere che Sana s'imbarazzasse così.
Tornò alla sua altezza baciandola per l'ennesima volta, ma questa volta non si trattenne nell'essere il più dolce possibile.
Sana lo strinse a se rispondendo al bacio cercando di nascondere il rossore alle guance.
Era ferma, rigida e lui non sapeva più che fare.
Poi una cosa gli tornò in mente.
Qualcosa che aveva detto Gomi a Hisae pochi giorni prima.
Sana nascose il viso dietro al candido lenzuolo abbassando lo sguardo per quella sua improvvisa timidezza e soprattutto debolezza.
Akito le spostò il lenzuolo gettandosi di nuovo a baciarla ma con sua sorpresa si staccò quasi subito.
La guardò negli occhi appoggiando di nuovo la mano sulla sua guancia per poi avvicinarsi al suo orecchio.
Sana da quel momento non aveva più provato timidezza.
Akito discese nuovamente tra le sue cosce e le sfilò gli slip ormai bagnatissimi.
Sentiva i suoi capelli stretti dalle mani della sua rossa mentre le leccava e succhiava ogni singola parte sensibile che le causasse, come in quel momento, forti gemiti.
Nonostante il piacere Sana lo afferrò per le spalle portandolo sotto di se e posò una mano sopra alla sua erezione ancora trattenuta dai boxer.
Lo sentì fremere e facendosi coraggio gli abbassò i boxer e il ragazzo si preoccupò di farli poi cadere a terra.
La baciò restando steso e afferrandole la mano destra.
Con calma la guidò sul suo corpo fino a raggiungere il suo membro.
Sentì le labbra di Sana curvarsi in un sorriso e, guidata dal fidanzato, iniziò a far scorrere la mano sulla sua lunghezza.
Dei leggeri gemiti fecero continuare la ragazza che, non guidata più dal fidanzato, si abbassò con il viso andando a sostituire la mano con la bocca e la lingua.
Quello lo fece gemere molto più forte e, nonostante l'imbarazzo iniziale, si stava abituando. Non era così male.
Akito dopo innumerevoli minuti la fece fermare per poi baciarla con il solo scopo di non farla parlare.
Le baciò di nuovo il collo soffermandosi su un punto poco sotto l'orecchio iniziando a succhiare fino a farla diventare di un bel violaceo.
"Akito..." Non diceva mai il suo nome, lo chiamava sempre e solo per cognome.
La guardò in cerca di un' approvazione.
"Akito, per favore" indicò il cassetto del comodino che lui aprì trovando una piccola busta blu. Doveva essere stata Aya a dargliela poiché ce n'era solo uno. Infilò il preservativo sotto lo sguardo della fidanzata.
Si sistemò tra le sue gambe cercando di entrare in lei.
Il dolore era grande e lui si preoccupò subito di tenerla impegnata, con un bacio mozzafiato.
Le tolse con il pollice alcune lacrime mentre sentiva il sangue di Sana su di lui e scendere sulle lenzuola.
Gemette piano restando il più fermo possibile, nonostante stesse per impazzire.
Passarono pochi minuti e la giovane mosse leggermente i fianchi verso di lui.
Sempre facendo piano Hayama iniziò a muoversi in lei vedendo finalmente il viso di lei percosso dal piacere.
Gemevano insieme e lui si plasmò sulla rossa che lo strinse a se attorcigliando le gambe attorno ai suoi fianchi.
Era stato tutto grazie a quelle parole che le aveva detto sinceramente, con tutto l'amore che provava.
"Ti amo anch'io Akito" lo disse gemendo ma lui capì a pieno stringendola a se.
Il ragazzo sentì il corpo di Sana più stretto e lei comprese cos'era il piacere.
Hayama la seguì poco dopo ed, entrambi ansimanti si accasciarono sul letto.
Akito si sfilò il preservativo gettandolo nel cestino lì affianco e si girò a guardare l'amore della sua vita.
Sana sorrideva stanca e guardò la macchia rossa sulle lenzuola.
"Non avrei potuto darla a nessun altro" gli disse riferendosi alla verginità ormai perduta.
In quel pomeriggio Akito sorride dopo molto tempo e sempre per lei.
Un dito di Sana passò sul suo sorriso e poi lo baciò.
Una volta stesi, Sana si accoccolò al petto di lui e, senza preoccuparsi di nulla si addormentarono.
Misako sorrise un paio di ore dopo vedendo i due giovani ancora dormienti stretti l'uno all'altra.
Controllò l'ora ed entrò nella stanza di sua figlia.
Proprio in quel momento vide gli occhi dorati del giovane aprirsi e si mise seduto ancora assonnato osservando la madre della sua fidanzata.
"Tra poco tornerà Rei, vi va una tazza di the?" Sussurrò al biondo per non svegliare la ragazza.
Lui annuì per poi stiracchiarsi.
Il movimento del letto fece finalmente svegliare anche Sana che arrossì violentemente vedendo la madre.
"Andatevi a fare una doccia ragazzi" detto questo uscì dalla stanza lasciandoli di nuovo soli.
La rossa si girò verso il fidanzato attaccandosi subito a lui sorridendo.
Si alzarono e ricominciando a baciarsi finirono sotto alla doccia.Quando Rei tornò a casa spalancò la porta della camera di Sana e cacciò un urlo rabbioso.
La giovane aveva appena finito di indossare il pigiama mentre Hayama si tirava su i boxer per poi ghignare alla vista dell'uomo.
"Lo sapevo! Non dovevo lasciarti da sola con lui. Stai bene piccola Sana?!"
La rossa ridacchiò ma Akito non poteva di certo stare zitto.
"Sana è anche piuttosto brava, occhiali da sole, penso vi farò visita molto più spesso"
Una martellata fece cadere a terra il biondo mentre Rei fu colpito da Misako.
"Tale madre tale figlia" rise la signora Patricia.
Hayama si alzò rivestendosi e Sana si portò il suo braccio attorno alle spalle.
"Resti qui a cena?" Chiese dolce con il sorriso che lui tanto amava.
"Resta pure a dormire!" Rise la signora per l'urlo di Rei per poi accettare volentieri i due inviti.
Akito si abbassò baciando a fior di labbra la giovane che sorrise mettendogli una mano tra i capelli biondi.
Quelle due parole le rimbombarono di nuovo nella mente.
Per la prima volta aveva espresso i suoi sentimenti a pieno.Il Ti amo glielo ripeté per la seconda volta il giorno del loro matrimonio.
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Mio~Kodocha
FanfictionCome mi sono immaginata la prima vera volta tra Akito e Sana, una cosa importante anche per lui che mostrerà tutto il suo amore alla nostra giovane attrice.