Sono sdraiata sull'erba e come al solito ho saltato atletica per stare da sola, fumare ed ascoltare musica; gli impegni della mia vita mi sopraffanno e non riesco a stargli dietro così ho bisogno di una pausa, di un paio d'ore passate a pensare a tutto e a niente.
Fisso il cielo e ad un tratto mi alzo perché è giunto il momento di tornare a casa, sempre alla stessa ora, per rendere la messinscena credibile e fingere di essere andata all'allenamento. Mentre sto camminando sulla via del ritorno ricevo una chiamata da Nicoletta, la mia migliore amica; siamo migliori amiche sin dai tempi delle medie, e sebbene siamo l'una l'opposto dell'altra non abbiamo mai smesso di volerci bene; Nicoletta è bassina, castana, magra, autoritaria e dura ma ha un lato dolce, mentre io sono alta, con i capelli lunghi e biondi e tendo ad essere molto emotiva.
«Anna?»
«Ciao Nico, che succede?»
«Ho bisogno di te qui con me»
«Cosa hai?»
«Niente, ti spiego dopo, puoi venire a casa mia il prima possibile?»
«Si, arrivo»Dopo una breve chiamata a mia madre per avere l'autorizzazione arrivo sotto casa di Nicoletta e senza bussare entro spedita, attraversando il lungo corridoio per arrivare in camera sua, dove la trovo seduta sul letto in silenzio, con le cuffiette nelle orecchie e le lacrime che le scivolano lentamente sul viso
«Nico?»
«Io e Luca abbiamo litigato» Luca è il ragazzo di Nicoletta e stanno insieme da un paio di mesi, nonostante io abbia sempre pensato non sia una relazione "salutare", mi è sempre sembrato ci fosse qualcosa di strano.
«Cosa è successo stavolta?»
«Credo mi abbia tradito con una ragazza che era in vacanza con lui questa estate, una certa Cecilia»
«Perché lo pensi? Hai scoperto qualcosa di strano?»
«Ho visto dei messaggi che gli aveva mandato sulle notifiche del telefono, e ti assicuro che non lasciavano dubbi su che tipo di relazione ci fosse fra i due»
«Non ci pensare, tocca a lui venire a scusarsi e a spiegarti cosa è successo, perché noi non usciamo ed andiamo in qualche bar come ai vecchi tempi?»
«Va bene, sono stufa di piangere per quel coglione, dammi dieci minuti e sono pronta per uscire»
In poco tempo siamo pronte ed usciamo di casa, così arriviamo di fronte al locale ed entriamo.(Continua)