Prologo

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Si dicono custodi gli angeli che
Dio ha destinato per custodirci
e guidarci nella strada della salute.
L'angelo custode ci assiste
con buone ispirazioni e,
col ricordarci i nostri doveri,
ci guida nel cammino del bene;
offre a Dio le nostre preghiere
e ci ottiene le sue grazie.

Papa Pio X

Secondo alcune teorie vi sono tanti angeli custodi quanti sono gli esseri umani. Secondo altre ve ne sono tre per ogni essere umano: si lavora otto ore al giorno. C'è addirittura chi pensa che ci siano anche le riserve, come in una squadra di calcio, non si sa mai qualcuno dovesse sentirsi male.
La verità?
Siamo cinque. Solo cinque: Jeliel, Lelahel, Mitzrael, Ezekiel e me, Raphael, il migliore ovviamente.
Tra di noi non ci incontriamo mai. Non conosco l'aspetto dei miei fratelli sfigati, come loro non conoscono il mio. Meglio così. L'unico angelo con la quale ho avuto a che fare nel corso della mia esistenza è stata lei: Azrael. L'angelo della morte.
Ci sarebbe tanto da dire su Azrael.
Molti la raffigurano avvolta da una cappa nera con il viso scheletrico e una falce in mano. Profani!
Alcuni credono che sia un essere a quattro facce, quattrocento ali e il corpo costituito da occhi e lingue, tanti quanti sono gli esseri umani. Molta fantasia.
Se gli umani potessero vederla non avrebbero più paura della morte. Anzi, non vedrebbero l'ora di abbracciarla.
Azrael è l'angelo più bello di tutto il paradiso.
Una volta la vidi raccogliere l'anima di un mio protetto. Un uomo di circa trent'anni. L'auto ansimava ancora, vestita di fumo. Quando ruzzolò dal dirupo e si schiantò al suolo, nel terreno si formò una voragine. Il corpo era schizzato fuori. Due bambini che giocavano nei dintorni si avvicinarono.
Azrael arrivò troppo presto.
L'uomo respirava ancora. Ma il suo viso era una maschera di sofferenza. I bambini si stavano avvicinando. Con la grazia di una dea, Azrael liberò l'anima dal ventre dell'uomo, si assicurò che il volto si rilassasse e si allontanò. I bambini videro un uomo morto. Ma non il terrore che lo aveva accompagnato fin lì. Azrael rimase a fissare per pochi secondi la scena, poi si levò in volo. La sua figura ondeggiava tra i sussurri del vento. I suoi movimenti conferivano a quel cielo fascino e armonia. Per un istante idilliaco si voltò a guardarmi. Il suo sguardo conteneva l'incanto del creato. E io... ma non ci dilunghiamo in certi futili argomenti.
È di custodi che si parla qui.
Riepilogando: siamo cinque. Io sono Raphael e sono il migliore. Ma questo è un dato di fatto.
Ah, e non c'è alcun mistero su come riusciamo a gestire l'intera umanità. È molto più semplice di quanto si possa immaginare: ci occupiamo di un solo uomo a testa. Una sorta di privilegiati.
I cinque raccomandati di turno. Da chi? Dal Capo ovviamente.
Quali siano i parametri di valutazione con la quale li sceglie non è affar mio.
Cinque su sette miliardi. Mi sembra alquanto equo!
Tutti gli altri dovranno cavarsela da soli.
Non che la nostra presenza influenzi più di tanto la vita dei nostri protetti, anzi. A volte passa una vita e non ricordiamo nemmeno il loro nome.
Tuttavia, ci sono delle eccezioni. Ci sono esseri umani che si insinuano nelle fibre della nostra essenza. Fanno radici profonde e ci bruciano dentro.
Rimangono nella memoria per l'eternità.
Stefano è uno di questi.
Un esperto nell'arte di cacciarsi nei guai.
Un bambino che sogna vendetta.
Un ragazzo con l'ambizione di salvare il mondo.
Un uomo sempre in bilico.
Un agente di polizia.
Il tenente Stefano Spinelli.
Gli ho salvato il culo tre volte.

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