Avrei giurato di essere su una barchetta in mezzo al mare, ricordavo solo il dolce ondeggiare delle onde e qualche voce che mi suggeriva di riportare dei messaggi. Ricordavo il freddo nelle mani e nelle caviglie, l'umidità dentro le ossa e i lividi delle corde sui polsi. Però appena risvegliata sentivo il sapore sporco di una benda, o un fazzoletto messo tra i denti per non farmi parlare. Kasim non ne aveva uno.
Ero abbastanza stordita e ritrovarmi in un posto ancora più umido e scomodo... non era tra le mie priorità. C'era corrente e sentivo freddo, perciò presi a tremare. Qualcuno si era mosso verso di me, aveva chiamato il mio nome, prendendomi leggermente a schiaffi per farmi rinvenire, ma ero troppo debole e sfinita per aprire gli occhi, come se qualcuno mi avesse prosciugata.
"Sabriel, svegliati dai, non dovresti dormire ancora, mi sto preoccupando." Ci fu una piccola pausa poi riprese. "Avanti Briel, devi alzarti."
Immaginavo, quasi ancora sognando, che quelle parole venissero pronunciate con un tono di voce femminile, non potevo sapere se fosse la voce mia madre, erano passati troppi anni per ricordare il dolce suono dei miei genitori. Eppure per quanto quelle richieste mi sembrarono reali, qualcosa non quadrava. Dopo vari secondi iniziai a sentirmi addosso i dolori che percepivo prima di quel cambiamento di luogo, la voce si fece più distinta mentre acquisiva un tono decisamente più noto.
"Non posso lasciare che tu svenga di nuovo, apri gli occhi dai!"
"Non è ancora arrivato il giorno in cui mi libererò di te, non è vero Bellamy?" erano parole pronunciate con poco più di un sussurro, ma questo bastò al giovane Capitano per scoppiare in una risata, un po' dettata dal nervosismo e un po' sincera. Quando aprii gli occhi vidi per prima cosa il buio e quando mi abituai, scoprii che eravamo circondati da sbarre; ero sdraiata per terra con Bellamy che mi teneva il capo.
"Da quanto tempo non aprivo gli occhi? Che è successo?" le mie domande smorzarono l'aria quasi di spensieratezza che si era venuta a creare. Intorno a noi calava pesante la realtà.
"Sono venuto per salvarti."
"E allora perché siamo in una cella?" dissi confusa.
"Perché tu ti sei autoproclamata strega ricercata nel momento stesso in cui hai lasciato che vedessero il marchio. Kasim si sta intrattenendo con il comandante di questa nave da quattro soldi, starà discutendo il suo compenso per averci consegnati vivi alla corona in questo esatto momento, mentre noi siamo nelle celle della stiva. Due dei miei sono stati gettati in mare, suppongo siano morti, d'altronde ti ho chiesto io di riferire a Demien di levare l'ancora..." Il suo tono di voce peggiorava da una leggera ironia a una tristezza infinita per tutto il suo monologo, così non risposi subito.
Non sapevo cosa dire, tutto ciò era assurdo. Io ero salita su quella nave come una semplice ragazza, e ne ero scesa con un sequestro di persona per poi star per essere trascinata esattamente dove non volevo essere: al cospetto del re Julio e della regina Flarien di Neblos. Tutto ciò per combattere una guerra che volevo evitare, una guerra che era, ironia della sorte, il motivo per cui ero immischiata nel giro della pirateria, ovvero per non essere arruolata nell'esercito. Essere lasciata in pace era chiedere troppo?
"Non avrei mai voluto che venisse ucciso qualcuno così, senza motivo." Sospirai. "Quando hai saputo che c'era una taglia sul mio nome?"
"Ieri mattina, poco prima di osservare le mappe." Sorrisi, il mio piano era andato a buon fine allora, c'ero riuscita a lanciare l'incantesimo.
"È per questo che sei venuto a cercarmi nonostante tutto?" Esitai nel pronunciare quelle parole, stringendomi un po' di più su me stessa.
"Non ti ho cercato per rivenderti al miglior offerente, non vorrei mai e poi mai dover fare una cosa del genere, quante volte te lo devo ripetere? Io non sono quel verme di Kasim, voglio solo il tuo sostegno." Mi guardò con la tenerezza negli occhi. Decisi di credergli.
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Il marchio della strega
FantasyI magici sono stati sempre temuti ed esiliati sin dalla Ripartizione nel Vecchio Impero. Sabriellen Jacklyn, una giovane ladra, entrerà in questa realtà più grande di lei in uno dei periodi più temuti nel regno dove vive. La guerra tra Neblos e Trul...