Quando Si Beve Troppo

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Tutto è pronto, gli invitati ci sono e Bruce Wayne si trova sul suo solito elicottero per le entrate teatrali.

Quest'ultimo dà spesso feste e raccolte fondi nel suo attico, solo che stavolta si tratta di un ringraziamento a Superman per il suo lavoro da protettore dei cittadini.
In realtà il protettore di Gotham City era Batman (segretamente Bruce) da molto più tempo di Superman, ma la città non era mai stata in grado di capirlo a pieno. Molti cittadini hanno addirittura paura del Cavaliere Oscuro (così viene chiamato).

L'elicottero sta atterrano, così il il filantropo Bruce Wayne aspetta pazientemente che l'autista scenda ad aprirgli la portiera.
Una volta era abituale per lui essere accompagnato da tre donne alquanto giovani per lui e che sculettavano  manco fossero anatre in calore.

No. Non si sentiva più il playboy di una volta già da un po', anche se tende a dimostrare il contrario. Parte di questo cambiamento è stata introdotta da un piccolo accorgimento su se stesso: si sente attratto non solo da donne.

Se nè accorto nel suo essere Batman, nel incontrare tipologie diverse di persone, nel collaborare con altre persone.

Scende da quell'elicottero immerso nei suoi pensieri ma pur sempre sorridente. Ovviamente (quasi scontato aggiungerei per lui) non si tratta di un sorriso sincero. Sorride come sorride un bambino a Natale quando non riceve il regalo che gli piaceva ma il solito paio di calzini da parte dei nonni e, per non farli stare male, gli doveva sorridere comunque.

Era atterrato sul suo terrazzo e sta per varcare la porta a vetro apertagli dal suo arguto maggiordomo Alfred con tutta la sala da ballo che non ha occhi che per lui.

Come sempre.

- Scusate il ritardo, - inizio io come al solito - ma mi fa piacere vedere che avete iniziato anche senza di me.

Tutta la sala è immobile apparte me e una certa persona in tuta blu e rossa che viene incontro a me con fare amichevole.
Come si vede che non è abituato a queste cose.

- Superman! Che bello vederti in mezzo a noi quest'oggi. Anche se di certo non ti confondi nella mischia.  Beh, che dire gente, siamo di fronte ad un grande supereroe. Quante volte questa persona mascherata ha salvato Gotham e quante volte ancora salverà il culo a tutti quanti? No seriamente, grazie. Grazie Superman per aver vigilato sulle strade di Gotham senza che nessuno ti costringesse, grazie, per esserci stato. Guardatelo, guardatelo in faccia. Questo è il volto del futuro della nostra città, facciamoli un applauso.

Applauso generale e poi basta. Superman fa il suo discorso ma Bruce non lo ascolta, sta solo zitto a guardare come tutta Gotham che ospitava in casa sua.

Dopo tutti questi scambi di parole di 'ammirazione' la gente è tornata a bere e ballare come se non ci fosse un domani.

Prima che il supereroe venisse travolto dalla gente che vuole parlare con lui l'intrepido filantropo si butta
- Superman, ti posso parlare un attimo? In provato...
- Certamente - mi risponde pronto.
- Seguimi

Lo sta portando nella BatCaverna. Li vuole rivelare la sua identità. Posso dire che è anche l'ora, sono mesi che lavorano insieme e si definiscono quasi migliori amici ma nessuno sà la vera identità dell'altro.
- Signor Wayne, dove mi sta portando? - gli chiede dopo un po'.
- Lo scoprirai. Ah, credo che da ora in poi tu mi possa chiamare Bruce e darmi del 'tu' . Non mi è mai piaciuto dare del 'lei' alle persone.
- Va bene

Arrivano alla caverna di Bruce. Tutte le armature e i gadget non sono esposti, così all'inizio Superman non capisce.
- Vedi noi ci conosciamo e io ho, ho pensato di provare a farmi conoscere da te un po' di più.
Bruce prende un telecomando che si trova sul tavolo da lavoro in mezzo alla stanza e pigia il primo pulsante. Subito un pannello nel muro che prima non si distingueva dal tutto si apre e rivela la tuta di Batman.

Superman, che non aveva detto ancora niente, sempre in silenzio decide di rivelarsi anche lui.
Bruce aveva incontrato poche volte Clark Kent che lavora al Daily Planet, una testata giornalistica che il cavaliere Oscuro avrebbe voluto comprare. Ci avrà scambiato sì e no due parole messe in croce e mai come Batman.

Superman si rivela a Batman proprio come Clark Kent ma non ha tempo di dimostrare niente perché centro dell'attenzione della serata e la gente si sarebbe accorta che mancavano entrambi da un po' di tempo.

Superman è anch'esso omosessuale e prova una certa attrazione sia per Batman che per Bruce, per quanto prima della scoperta avrebbe detto che per quest'ultimo provasse semplice curiosità.

Appena tornati tra la folla Clark viene circondato dalla gente con la quale, sì, parla in modo amichevole, ma al momento non gli interessa niente degli affari della gente. Sta pensando, e anche tanto, al supereroe del quale è innamorato.

Bruce si accorge che la gente che di solito alle sue feste lo circonda per tutto il tempo sta circondando Clark.
Lui invece è da solo vicino al tavolo del vino, del quale sta facendo una strage.

Ad un certo punto Bruce si ritrova sul terrazzo da solo. O almeno così crede.
Si appoggia al cordone dando le spalle al paesaggi che conosce ormai a memoria.
Non si accorge che tiene ancora in mano uno dei calici di vetro dove Alfred gli aveva versato l'ennesimo bicchiere un po' scettico.

Clark si è accorto dell'esagerato consumo di vino da parte del suo amico  e del suo avvicinarsi pericolosamente al bordo celeste terrazzo, così, senza farsi notare da nessuno, decide di uscire anche lui nel terrazzo e di mettersi a volare dietro al suo amato.

Credeva di essere stato bravo, credeva di essere riuscito nel prendere alla sprovvista il cavaliere Oscuro, ma ovviamente non è andata così.
Bruce si gira esattamente quando Superman gli è dietro e lo avvicina a se baciandolo.

Una mossa molto veloce e sconvolgente. Clark, che non aspetta altro se ne approfitta e approfondisce il bacio. Bruce lascia il bicchiere che si spacca a contatto con il pavimento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 24, 2017 ⏰

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